Matrix – la filosofia dietro all’Eletto

Che lo si consideri trilogia o meno, Matrix ha rifondato i principi del cinema fanta-filosofico. Di seguito indagheremo sul significato dell'Eletto.

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La risposta è la scelta, ed essa racchiude variabili come l’amore

Matrix

Il futuro è come un albero pieno di ramificazioni, tutti gli infiniti punti possibili finché non ne scegliamo uno, sono tutti ancora accessibili. Possiamo fare le nostre scelte, non subiamo passivamente una profezia, ma siamo dinamici e cerchiamo di ribellarci e di usarla contro sé stessa e cambiarla, e dato che l’Oracolo questo lo sa, adotta la sua profezia per ottenere un certo fine. Adatta alle coincidenze e agli eventi, per darci gli input necessari a procedere in un certo modo. Saremo liberi di scegliere ogni volta, ma il piano sarà sempre personalizzato, per farci crescere e le nostre libere scelte sono comprese nel piano stesso.

Le scelte tengono, sono al di là delle regole di questo mondo sono totalmente nostre, ma questo non vuol dire che non siano comunque comprese da chi come noi è oltre il programma e in grado di vedere sia l’equazione, coi suoi numeri fissi, sia noi stessi divenuti le sue variabili; si adatta così in modo probabilistico, come nel caso dell’Oracolo, l’equazione, accettando le nostre reazioni agli input.

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È un piano in evoluzione plasmato anche dalle nostre scelte. Noi non stiamo subendo e cambiamo il mondo secondo la nostra volontà, e il piano si modifica per accomodare le nostre scelte e procedere comunque verso un fine. È come se Matrix stessa sia stata disegnata da un intelligenza con un piano, che usa le libere scelte degli umani per giungere sempre allo stesso climax.

Le macchine hanno programmato Matrix senza la possibilità di far crescere gli umani, e questo la dice lunga su quanto poco li capiscano. Le macchine soprattutto non capiscono l’amore, e sono estremamente curiose a riguardo, come Persefone che bacia Neo. È il loro non comprendere l’amore che ha portato la scelta non prevista di Neo di non salvare Zion, per questo le macchine vogliono studiare e integrare nella loro programmazione la mente umana.

Ed in effetti le macchine non possono crescere, sono stagnanti, non fanno salti qualitativi ma solo quantitativi. Paradossalmente l’unica cosa che ha fatto evolvere le macchine qualitativamente sono proprio gli umani, nel controllarli le macchine si sono evolute, creando programmi sempre più intelligenti e sempre più geniali.

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Inoltre nella pianificazione originaria di Matrix le macchine volevano usare gli umani come processori, dato che il cervello umano è un computer estremamente potente. In un certo senso vorrebbero inconsciamente unirsi agli esseri umani, e forse qualcuno agisce dietro le quinte per realizzare proprio questo scopo.