Molestie, la replica di Catherine Deneuve: «Chiedo scusa alle vittime di atti odiosi»

L'attrice francese si scusa con le vittime di molestie: "è a loro e loro solo che presento le mie scuse”.

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Pochi giorni fa, Catherine Deneuve, insieme ad un collettivo di circa 100 donne, ha firmato una lettera aperta pubblicata su Le Monde, respingendo ciò che viene visto come un nuovo puritanesimo, sulla scia delle molestie sessuali e degli scandali che hanno sconvolto il mondo dello spettacolo. (Ne abbiamo parlato qui)

Le donne lamentano che la campagna #MeToo abbia portato ad una “giustizia immediata” per gli uomini che “potrebbero aver toccato un ginocchio, cercato di rubare un bacio, o parlato di come intime durante una cena professionale”.
Nell’articolo viene aggiunto che queste donne “difendono la libertà di ‘importunare’, che è indispensabile per la libertà sessuale”.

Oggi la Deneuve, attaccata ripetutamente dal popolo del web, ha scritto una lettera scusandosi con tutte le vittime di “atti odiosi”.

Nella sua dichiarazione, pubblicata sul quotidiano nazionale Liberation, Catherine Deneuve, ha chiarito alcuni passaggi della lettera apparsa su Le Monde, pochi giorni fa.

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Sono un’attrice da quando avevo 17 anni. Potrei ovviamente dire che sono stata spesso testimone di situazioni più che indelicate, o di altre di cui sono venuta a sapere da altre attrici su registi che hanno abusato vigliaccamente del loro potere. Ciò che crea situazioni traumatizzanti e insopportabili, è sempre il potere, la subordinazione o una sorta di sovrapotenza. La trappola si verifica quando diventa impossibile dire di no senza rischiare il proprio lavoro, o essere soggetti a umiliazioni e degradante sarcasmo“.

L’attrice ha inoltre affermato che crede che la soluzione deriverà dall’educare “i nostri ragazzi e anche le nostre ragazze”.

La Deneuve però ha voluto rimarcare un aspetto del movimento #MeToo, già criticato con la lettera aperta sul quotidiano Le Monde, ossia la “giustizia del media”:

“Non mi piace questo aspetto dei nostri tempi in cui ognuno sente il diritto di giudicare, arbitrare, condannare. Una società in cui semplici denunce sui social network portano a punizioni, perdite di posti di lavoro e spesso e volentieri al linciaggio dei media”.

Catherine Deneuve ha inoltre affermato che “nulla nella lettera fa finta che le molestie sessuali abbiano qualcosa di buono, altrimenti non l’avrei firmato. Posso ricordare che ero una delle 343 troie con Marguerite Duras e Françoise Sagan che hanno firmato il manifesto” Ho avuto un aborto” scritto da Simone de Beauvoir?”. In questo modo, l’attrice, ha ammesso anche di aver avuto un aborto nel 1971, quando gli aborti erano illegali in Francia.

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“Sono una donna libera e lo sarò sempre. Saluto fraternamente tutte le vittime di atti odiosi che potrebbero essersi sentite offese da questa lettera pubblica pubblicata su Le Monde, è a loro e loro solo che presento le mie scuse”.