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Forse l’album trap più atteso dell’anno, sicuramente il più atteso dall’uscita di DAMN.

 

Travis Scott, il ragazzone di Houston che da qualche anno scuote il mondo del rap targato U.S.A. e Quavo, uno dei tre componenti dei Migos, il gruppo trap più famoso del mondo. Insieme, in studio, a registrare un disco. Una notizia del genere non poteva che generare un hype altissimo fra i fan, che avranno faticato ad attendere quasi nove mesi per queste tredici tracce accreditate a tale Huncho Jack.

Una gestazione vera e propria, insomma. Il pargolo si chiama Huncho Jack, Jack Huncho, rilasciato il 21 dicembre su tutti gli store digitali.
E Huncho Jack è anche il nome del duo formato dai suoi genitori, due dei più influenti rapper new school a livello mondiale. Le prospettive per un masterpiece ci sono tutte.

travis scott 2

E invece…Huncho Jack non si rivela dirompente come Travis Scott, né smooth come il buon Quavo.

Il disco è un minestrone di producer (tra i quali Buddah Bless e gli stessi Travis e Quavo) ma le sonorità sembrano tirate fuori da uno qualsiasi dei primi album dei Migos (si sente riecheggiare No Label): le basi sono interessanti, riescono a trascinarti, ma sembrano vuote, quasi incomplete. I due MC, affiancati di tanto in tanto da Offset, uno dei degni compagni di bevute di Quavo, biascicano parole sul beat con una tonnellata di autotune e molto meno flow di quanto ci si potesse aspettare.

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Sintetizzatori alla Yung Lean, doppie effettate, testi legati ai simboli della cultura che si è creata attorno alla trap (la droga e lo sporco denaro in primis) ma che riescono anche ad andare più in profondità. Lo dimostra la prima traccia Modern Slavery, che sfiora tematiche pesanti vicine all’ emo-trap di Lil Peep, e uno dei pezzi migliori del disco, Saint. Dispiace, ma non stupisce, constatare che i testi più intimi e sottili siano opera di Travis Scott, mentre Quavo è rimasto coerente con sè stesso.

Voli pindarici, da Black & Chinese alla bizzarra Motorcycle Patches, alla coppia How U Feel e Where U From, in cui si può percepire una sfrenata voglia di assomigliare a Kanye West. Voli pindarici che non bastano, e che fanno trasparire un ulteriore senso di incompiutezza, di superficialità.

quavo 2

Huncho Jack, Jack Huncho è l’opera di un figlio d’arte che sicuramente, e purtroppo, non ha preso nulla dai suoi genitori, se non i loro difetti.

Travis Scott sembra stanco di chiudere rime e Quavo non ha il supporto dei suoi Young Rich Niggaz se non in un paio di tracce, finendo così per sembrare fuori posto.

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Quella che si prospettava una collaborazione memorabile si è rivelata un vero e proprio flop. Il disco non è un disastro totale, ma di sicuro è molto meno di ciò che  ci si sarebbe potuto aspettare.

E forse bisogna smetterla di crearsi aspettative e prendere questi due ragazzotti per ciò che sono: due rapper della nuova scuola che fanno ciò che gli pare, e continueranno a farlo. E così sia.

https://open.spotify.com/album/5RNRjhDRdvDPsfNWQJRhsc

copertina travis quavo

Genere: Trap

Anno di pubblicazione:2017