Le migliori copertine del secolo scorso

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The Clash – London Calling (1979)

London Calling è uno di quegli album che hanno fatto realmente la storia della musica. Fra i pochi eletti ad essere entrati di diritto nell’immaginario collettivo relativo al rock, in particolare al punk-rock, deve parte della sua fama alla sua iconica cover. Domina la scena il bassista Paul Simonon che scaraventa, distruggendo con foga tutta naturale, il suo strumento sul palco. La foto risale ad un concerto al Palladium di New York del 20 Settembre 1979 e colpisce immediatamente la posizione tutta raccolta dell’artista. Il fotografo Pennie Smith è stato capace di immortalare esattamente l‘apice della corsa del basso. Una volta arrivato in cima c’è spazio solo per il botto fragoroso. Così potente l’immagine, uno scatto di rivoluzione.

Lo stile e la disposizione dei caratteri sono volutamente omaggi al primo album di Elvis Presley. Come lui volevano creare scompiglio, come lui ci sono riusciti.

A cura di Peppe Giorgianni.

Nirvana – Nevermind (1991)

Tra le più riconoscibili in assoluto, la cover di Nevermind rappresenta un bimbo di quattro mesi, di nome Spencer Elden, che nuota in una piscina, nella speranza di raggiungere un banconota da un dollaro attaccata ad un filo.

L’album, che ha avuto importanza cruciale nel lanciare in genere grunge nel panorama del mainstream, fu anche al centro di alcune polemiche riguardo la nudità del bambino. Kurt Cobain si dichiarò disposto a censurare la copertina con un adesivo solo se questo avesse recato la scritta «If you’re offended by this, you must be a closet pedophile.»

A cura di Roberto Rosati.

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Genere: Grunge
Anno pubblicazione: 1991