Osserviamo i dettagli: i colori nel cinema

Condividi l'articolo

Ultimamente vi sarà capitato di vedere in giro sul web una o più immagini che ritraggono il fotogramma di un film, con al di sotto quadratini colorati che riprendono le varie tonalità della scena. Si tratta della “colour palette”, ovvero i colori prevalenti di una singola scena, o di un intera pellicola.

8f3e1676d775b82dcdffe9c106a71894 complementary_fight_club

Chi ha visto più film di uno stesso regista non ha difficoltà a riconoscere il suo stile tra mille altre pellicole: che siano le inquadrature geometriche di Wes Anderson, i monologhi concitati di Woody Allen o le cruente scene di azione di Quentin Tarantino, saremmo capaci di riconoscere la loro impronta anche solo dai primi minuti.
Ma quanto in questo meccanismo contano i colori?
In realtà i colori definiscono il “mood” del film sin dai primi secondi. Ci aiutano a capire quando un colpo di scena sta per avvenire, fanno sì che un elemento ci colpisca più di un altro.
Capiamo dall’utilizzo dei colori chi è il buono, e chi il cattivo.

esb-duel-1-1-750x320

In che modo quindi l’utilizzo di alcuni colori ci influenza nel farci piacere o meno una sequenza, o addirittura tutto il film? Riesumando la vecchia tabella dei colori, possiamo dire che ci sono colori opposti, complementari, e colori che invece si trovano gli uni vicino agli altri. Il loro accostamento può evocare diverse sensazioni: se accostiamo colori simili tra loro, il risultato che avremo sarà piacevole, gradevole da guardare. Se invece accostiamo colori complementari, il risultato sarà immediatamente distorto, più disturbante.

LEGGI ANCHE:  Ieri, Oggi, Domani - Capolavoro della commedia all'italiana

terziari

Questa semplice tabella viene usata da molti registi per impostare in diversi modi la loro scena. Wes Anderson è uno dei registi che usa di più i colori che armonizzano gli uni con gli altri : in “Moonrise Kingdom” il giallo, il marrone, il verde sono piacevoli da vedere, richiamano elementi naturali e il mondo dell’infanzia. Il regista ha voluto dare un uniformità a tutto il film in questa maniera. Stesso discorso per “Grand Budapest Hotel”, che non a caso ha vinto l’Oscar per i migiori costumi: dal rosso al rosa al viola, i colori che dominano danno l’idea dell’armonia visiva.

moonrise-kingdom

Con l’utilizzo invece delle luci rosse e viola, capiamo che qualcosa di oscuro accadrà a breve. Ci guidano nella celebre scena finale di 2001 Odissea nello spazio, o per tutta la durata del film “The Neon Demon”.
Kubrick infatti utilizza moltissimo questa simbologia, sfruttando nello specifico quella del colore rosso, che più colpisce lo spettatore: indimenticabili in questo caso alcuni frame di “Shining”.

LEGGI ANCHE:  La reazione di Quentin Tarantino al remake di Suspiria

2001-a-space-odyssey-scene-1400x629 the-neon-demon-2

Invece il contrasto tra lo sfondo blu e i toni aranciati della pelle umana aiuta i registi per le scene più drammatiche, e non a caso è utilizzato molto per i primi piani.
Nella “vita di Adele” era ovviamente centrale il colore Blu, che è stato usato con le sue varie gradazioni ed intensità anche per indicare il cambiamento dell’amore di Adele verso Emma.

the_danish_girl_alicia_vikanderla_vida_de_ad_le-497555814-large

Creare una palette di colori prevalenti per tutta la durata del film, può aiutare il regista anche a porre l’attenzione su un oggetto, o su uno stato d’animo, che sarà tanto più in evidenza quanto più il suo colore stonerà con gli altri,come nel caso della maniglia rossa della porta di Malcom in “Sesto Senso”

5x6hrq

Analizzare i colori e come segnano l’evoluzione della trama, può essere un altro elemento di valutazione di un film, ed è divertente riguardare certe scene e riconoscere quanto un colore ha potuto influenzarci nel giudizio.