George Clooney ai giovani attori: “Fanc*lo ai social”

Ospite del podcast Awards Chatter, George Clooney ha spiegato perché ritiene i social un ostacolo per chi vuole lavorare nel cinema.

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Parla George Clooney

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In un’epoca in cui la fama si misura spesso dal numero di follower sui social media, George Clooney si distingue come una delle ultime vere star del cinema. L’attore, tornato sotto i riflettori grazie al suo nuovo film Jay Kelly insieme ad Adam Sandler, ha rilanciato il dibattito sull’impatto dei social media nella carriera degli attori. George Clooney, a differenza di colleghi come Tom Cruise, rifiuta di utilizzare piattaforme come Instagram e consiglia agli aspiranti attori di fare lo stesso.

Durante la sua partecipazione al podcast Awards Chatter di The Hollywood Reporter, Clooney ha spiegato perché ritiene che i social media rappresentino più un ostacolo che un vantaggio per chi vuole lavorare nel cinema. Secondo l’attore, la popolarità digitale può influenzare negativamente i processi di selezione per i ruoli.

Parlo sempre con i ragazzi. Parlo con i ragazzi della SAG e cose del genere, e sono tutti su Instagram e tutto il resto. E quando dirigevo e facevo i casting, e la scelta era tra due attori, il direttore del casting e lo studio venivano da me e dicevano: “Beh, lei ha 175.000 follower su Instagram, e l’altra ragazza ne ha 30.000”. Queste erano letteralmente le discussioni che avevamo. E ho detto a tutti questi attori: “Fanculo. Fuori da tutto questo. Perché se non ci siete, non avete niente con cui confrontarvi”

Il ragionamento di George Clooney appare sensato: se gli studi cinematografici cercano di sfruttare ogni possibile vantaggio per assicurare il successo di un film, anche la popolarità online diventa un parametro di valutazione. In questo contesto, avere molti follower può favorire la carriera di un attore. Tuttavia, chi ha un seguito minore rischia di essere penalizzato. Proprio per questo, secondo Clooney, non essere presenti sui social può diventare un vantaggio, poiché rende impossibile misurare la popolarità relativa.

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George Clooney è consapevole che la sua opinione possa sembrare quella di un “vecchio che urla alle nuvole”, ma sostiene che la distanza tra star e pubblico contribuisca a mantenere intatto il fascino del cinema. I social media, pur rappresentando una fonte di guadagno per molte celebrità, riducono quell’aura di mistero che da sempre caratterizza le vere star hollywoodiane.

E quell’accesso, lo capisco: puoi monetizzarlo, puoi bere un certo tipo di acqua e ti pagheranno 10.000 dollari, e va bene, lo capisco, lo capisco. Ma cercare di mantenere una carriera e rispondere a tutte le domande che ogni individuo ti pone, sta diminuendo la tua capacità di essere più grande della vita. È inevitabile, e sto un po’ nuotando controcorrente, e non credo che ci sia molto che tu possa fare al riguardo, ma penso che sia meglio non essere così disponibili.

Che ne pensate?