Donnie Darko torna al cinema in 4K, ecco le date [VIDEO]

Donnie
Condividi l'articolo

Grande ritorno al cinema per il cult assoluto Donnie Darko, che arriva in una Director’s Cut e in 4K. Ecco quando!

A più di 20 anni dalla sua uscita in sala Donnie Darko torna al cinema in un evento speciale, con una Director’s Cut proposta anche in 4K per riscoprire il gioiello nascosto di Richard Kelly con i fratelli Gyllenhaal e Drew Barrymore. Le date da segnarvi sono quelle del 3, 4 e 5 giugno 2024. Ecco il trailer.

La sinossi: “Il problematico liceale Donnie Darko, in cura per schizofrenia, in preda ad un attacco di sonnambulismo esce dalla casa dei genitori e incontra uno spaventoso coniglio gigante di nome Frank, che gli dice che il mondo finirà tra 28 giorni, 6 ore, 42 minuti e 12 secondi”. Ci sarete? Approfondiamo cosa ci aspetta.

I temi affrontati

Molte sono le profonde tematiche affrontate nel film di Richard Kelly. Il paradosso temporale che ne regge la trama funge da metafora riflessiva sul libero arbitrio e sul concetto di destino: siamo o non siamo i padroni del nostro futuro? Quali imprevedibili conseguenze possono avere le nostre scelte? Quali nostre azioni influiscono su ciò che ci accadrà?

LEGGI ANCHE:  Come Donnie Darko: aereo perde i pezzi sorvolando Denver [FOTO]

Pregnanti anche le tematiche relative ai rapporti saldi e autentici in una società falsa e ipocrita, quella degli anni ’80, in cui personaggi come Donnie o Gretchen possono essere visti come fuori norma per una società grandemente “plastica”. La cultura dell’epoca viene fortemente criticata, specie nelle sequenze ambientate a scuola; e lo stesso incidente aereo può essere visto come un punto di “rottura” che anticipa un futuro nuovo ma incerto.

image 197

Perché è un film cult?

Alla sua uscita Donnie Darko rappresentava, in una singolare atmosfera cupa e misteriosa, una vera eccezione nel panorama cinematografico. Criptico ma non assurdo, inquietante ma non spaventoso, grottesco ma non horror (persino il terrificante coniglio ha una funzione più metaforica che traumatica), rimane un esempio di cinema indipendente autenticamente originale.

Appartiene a un’epoca in cui definire qualcosa “alternativo”, come appunto questo film, aveva ancora senso e portava con sé tutta una serie di significati profondi e artistici. Ragione in più per cui il film è entrato nella pop culture, lasciando battute, scene e immagini che ancora oggi vengono citate, parodiate e usate nel linguaggio comune da tutta la generazione millennial, quella più segnata dall’influenza innegabile di questo cult.

LEGGI ANCHE:  Tredici: 5 Motivi per non cancellarlo

Continuate a seguirci su LaScimmiaPensa e sul nostro canale WhatsApp