Come Christopher Nolan salvò Donnie Darko dall’oblio

Il regista Richard Kelly e il produttore esecutivo Aaron Ryder hanno raccontato di come Nolan salvò Donnie Darko dall'oblio

Donnie Darko
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Donnie Darko, film cult del 2001 diretto da Richard Kelly con protagonista un giovanissimo Jake Gyllenhaal è uno dei mindfuck più famosi e amati di sempre (qui la nostra spiegazione del finale). Sebbene oggi sia riconosciuto da tutti come un’opera fondamentale, inizialmente ci fu il rischio che non arrivasse mai al cinema. Dopo infatti aver finito di crearlo, la produzione non trovava una casa disposta a distribuirlo. Ecco tuttavia che arrivò in loro aiuto niente meno che Christopher Nolan.

Sedendosi con The Ringer nel 2021 per il 20° anniversario di Donnie Darko, lo scrittore/regista Richard Kelly e il produttore esecutivo Aaron Ryder hanno ricordato di come il cineasta britannico e suo moglie/partner di produzione, Emma Thomas, abbianocontribuito a garantire la distribuzione del film. Ryder, che in precedenza era stato produttore esecutivo di Memento, aveva infatti invitato la coppia a una proiezione anticipata del film insieme ai capi della casa distributrice del film di Nolan, Newmarket Films

È stata una proiezione fantastica perché, sebbene il film fosse, chiamiamolo, imperfetto, c’era anche qualcosa di incredibilmente accattivante – ha detto Ryder.

Quando le luci si sono accese, Chris e sua moglie si sono rivolti ai dirigenti di Newmarket, Chris Ball e Will Tyrer, ed entrambi li hanno guardati e hanno annuito – ha continuato Kelly. Dicevano: “Ragazzi, dovreste distribuirlo”. E mi hanno dato alcuni suggerimenti, è stata una loro idea mettere le parentesi nei titoli di testa

Come gli spettatori ricorderanno, una delle prime scene di Donnie Darko è il cupo avvertimento di Frank il Coniglio sull’imminente fine del mondo che avrà luogo tra “28 giorni, sei ore, 42 minuti e 12 secondi“. 

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Le parentesi – dice Kelly – aiutano il pubblico a tenere traccia di quanto tempo rimane

L’unica cosa che non sono mai riuscita a fare e che ancora mi fa impazzire è il motore che attraversa il portale temporale. La ripresa digitale del motore a reazione non riesco proprio a guardarla – prosegue il regista. Non avevo i soldi. Volevo fare una grande miniatura del motore che si stacca dall’aereo e l’interno dell’aereo che si fa a pezzi, e poi il motore che si rompe e precipita attraverso il portale temporale. Volevo farlo nel modo in cui Christopher Nolan fa le cose. Forse un giorno riuscirò a farlo. Vedremo

Che ne pensate?

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