Shogun è accurato in tutto, tranne che in un particolare

Il supervisore degli effetti visivi di Shogun, Michael Cliett, ha parlato del problema di attinenza storica dello show

Shogun
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L’unica inesattezza di Shogun

Shogun è sicuramente una delle serie del momento (qui la vera storia). In particolare sta venendo molto apprezzata l’attenzione messa all’attinenza alla vera ambientazione Giapponese. Tuttavia un singolo particolare non è stato realizzato in modo coerente. Il supervisore degli effetti visivi di Shogun , Michael Cliett ha infatti spiegato a ScreenRant la problematica relativa alle scarpe indossate dagli attori.

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Abbiamo fatto nove mesi di preparazione prima di girare la nostra prima ripresa. In quel periodo, oltre allo scouting, abbiamo svolto instancabili quantità di ricerche. Abbiamo coinvolto storici, consulenti e molti esperti nelle loro varie aree. Tutto, da come qualcuno cammina a come posiziona la spada, ogni tipo di gesto aveva un significato dietro. E questo si è riflesso negli effetti visivi, come abbiamo fatto con molte folle digitali, controfigure ed eserciti digitali. Dovevamo davvero studiare come avrebbero camminato gli eserciti e quale sarebbe stata la composizione degli eserciti dati.

Avevamo una bibbia di ricerca di 900 pagine che conteneva ogni piccolo dettaglio che avremmo potuto immaginare. Volevamo che gli storici in Giappone, le persone esperte in materia, guardassero la cosa e dicessero: “Hanno fatto bene”. Altri show ci hanno provato e spesso non ci riescono.

Certe cose non potevamo fare. Tecnicamente, nel Giappone del 1600 nessuno indossava scarpe, ma non potevamo lasciare che i nostri attori e le nostre comparse andassero in giro a piedi nudi. Dovevamo mettere le scarpe a tutti, ma di solito allora non ce n’erano molte in termini di scarpe.

Che ne pensate?

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