Fitzcarraldo: la produzione da incubo di un film segnato dal lutto

Condividi l'articolo

Un altro membro della crew venne morso da un serpente velenoso e dovette addirittura amputarsi la gamba con una motosega; Thomas Mauch, l’addetto alla fotografia, incorse a sua volta in un incidente nel quale si tagliò alla mano e dovette ricorrere ad un intervento chirurgico d’urgenza, senza anestesia.

Ma manca la ciliegina sulla torta: il ricorso a Klaus Kinski come protagonista, un attore con il quale Herzog era perennemente in conflitto nonostante la loro collaborazione di successo in più film. Nell’ultimo di questi, Aguirre, il regista lo aveva persino minacciato con una pistola. Sul set di Fitzcarraldo le cose non andarono meglio.

Kinski si inimicò i locali e sembra che il capo di una tribù offrì ad Herzog di ucciderlo per conto suo; il regista rifiutò solo perché “altrimenti avrebbe dovuto ricominciare il film da capo”. Ma non è finita: il set venne attaccato da alcuni indigeni e due membri della crew si trovarono uno con una freccia nel collo, e un altro con una freccia nello stomaco.

LEGGI ANCHE:  I 10 migliori film sul rapporto uomo-natura

Altri due interventi chirurgici, improvvisati su un tavolo da cucina con Herzog che continuamente spruzzava spray repellente per tenere lontani gli insetti. In questo caso entrambi i feriti si salvarono, ma altri non furono così fortunati. Un locale annegò dopo aver preso una canoa senza permesso, e in parecchi si ammalarono mortalmente.

Herzog è stato accusato di aver sfruttato la popolazione locale e di essersi inoltrato in un’impresa folle quanto quella portata avanti dallo stesso protagonista del film. Lui stesso dichiarò: “Non dovrei più fare film, dovrei andare in manicomio”. A tutt’oggi Fitzcarraldo rimane uno dei film più controversi e complessi da guardare e da interpretare, anche per via del pesante debito di anime che si trascina dietro.

Fonte: Collider

Continuate a seguirci su LaScimmiaPensa