Roger Waters scrive a Vladimir Putin: “Vuoi vedere la fine di questa guerra?”

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In seguito alle posizioni controverse assunte nei confronti della guerra in Ucraina, ora Roger Waters si rivolge direttamente a Putin

Improvvisamente, Roger Waters sembra essersi ricordato che la guerra in Ucraina non è combattuta solo dall’Ucraina: dopo essere stato invitato dai russi a parlare alle Nazioni Unite e sostenendo, tesi diffusa, che il conflitto è da imputare alla NATO e alla stessa Ucraina e non all’atto di invasione russo, l’ex-bassista dei Pink Floyd sembra ora fare marcia indietro. Sembra.

Questo dopo la cancellazione di un paio di concerti previsti in Polonia, paese che anche per una vicinanza territoriale (ma pure per via della sua stessa storia) sente molto più concreta la minaccia russa. Inoltre Olena Zelenska, la first lady ucraina, ha pacatamente fatto notare al musicista di essersi soffermato a guardare solo “un lato” del conflitto, ignorando l’altro.

Quello cioè, appunto, ascrivibile alle azioni e alle decisioni di Vladimir Putin. Ed è a lui che Waters si rivolge, con una lettera aperta che, da parte di uno come lui, ci si sarebbe aspettata molto prima: “Le piacerebbe vedere la fine di questa guerra? Se rispondesse e dicesse ‘Sì, per favore’, questo renderebbe immediatamente le cose più semplici”.

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“E se dicesse: ‘La federazione russa non ha alcun altro interesse territoriale al di là della sicurezza delle popolazioni che parlano russo in Crimea, a Donetsk e a Luhansk‘, anche questo aiuterebbe”. Waters parla poi dell’idea secondo la quale la Russia “Intende conquistare l’intera Europa, a cominciare con la Polonia e il resto dei paesi baltici”.

Fosse questo il caso, dice il cantante: “Potremmo perlomeno smettere di giocare il gioco disperatamente pericoloso da fifoni nucleari con il quale i falchi su entrambe le sponde dell’Atlantico sembrano così a loro agio, e darci dentro. Sì, farci a pezzettini noi a vicenda e il mondo”. E, nel suo messaggio, Waters spera che Putin si dimostri alla fine ragionevole.

“Se ho letto bene i suoi discorsi precedenti, le piacerebbe negoziare uno stato di neutralità per una Ucraina vicina e sovrana? Corretto? Assumendo che una pace del genere si possa negoziare dovrebbe includere un accordo assolutamente vincolante [che stablisca] di non invadere più nessuno, mai più“.

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“Lo so, lo so, gli Stati Uniti e la NATO invadono altri paesi sovrani a ogni piè sospinto, o per un po’ di barili di petrolio; ma questo non significa che anche lei dovrebbe. La sua invasione dell’Ucraina mi ha colto completamente di sorpresa: è stata una atroce guerra di aggressione, provocata o meno”.

E ovviamente Waters glissa allegramente sull’aggressione russa nei confronti della Georgia nel 2008, o sul fatto che l’intera faccenda in Ucraina sia iniziata nel 2014 per via dell’occupazione illegale, sempre russa, della Crimea. Ma l’importante per il musicista è sempre tenere fede alla sua fama di rockstar anti-sistema, e come sempre con la sua retorica ci riesce benissimo.

Possiamo dormire sonni tranquilli, dunque: l’esperto di geopolitica nonché bassista e cantante milionario è intervenuto e ora sicuramente leggendo la sua lettera Putin rinsavirà, si renderà conto di non potersi ridurre alle bassezze dell’occidente, ritirerà le sue truppe e consentirà la sovranità ucraina senza accampare ulteriori pretese. Ci pensa Waters.

Fonte: NME

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