Naughty Dog: da Crash Bandicoot a The Last of Us, la storia della celebre casa videoludica

Naughty Dog
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Quello di Naughty Dog è un nome leggendario nell’industria dei videogiochi e non solo: oggi una delle più rispettate case videoludiche del mondo, continua ad alzare il livello di gioco in gioco. Ecco la sua storia

Naughty Dog: se questo nome non vi dice proprio nulla, significa che non avete mai preso in mano un videogioco in vita vostra. Ma sappiamo che non sarà così, perché per non conoscere la celebre casa videoludica californiana bisognerebbe proprio aver vissuto dentro una caverna, e senza PlayStation, joypad o memory card, s’intende.

Il nome di Naughty Dog si lega allo sviluppo di quattro celebri saghe di videogiochi, dagli anni ’90 agli anni ’20, che figurano tra le più rinomate, rispettate e giocate delle rispettive epoche. E sono: Crash Bandicoot, Jak & Dexter, Uncharted e naturalmente The Last of Us, quest’ultima ora sui nostri schermi nell’adattamento HBO con Pedro Pascal e Bella Ramsey.

Anche Uncharted è stato adattato per ora in un solo film (al quale seguiranno probabilmente altri), con Tom Holland e Mark Wahlberg. Le prime due saghe sono troppo poco “realistiche” per incontrare il settore live action ma rimangono famose se non altro come segno di una crescita lenta e umile, a partire dai primordi del 3D e fino ai livelli incredibili di The Last of Us Parte 2.

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Crash Bandicoot

Questa avventura inizia nel lontanissimo 1984 a Santa Monica, in California, dove i famosi Andy Gavin e Jason Rubin fondano Naughty Dog per produrre inizialmente giochi molto semplici per sistemi Apple II, Amiga e DOS. Tra questi Dream Zone, una graphic adventure; Rings of Power, un RPG per Sega Genesis; e Way of the Warrior, un picchiaduro sullo stile di Mortal Kombat.

Le cose cambiano nel 1996, con l’avvento della PlayStation e il lancio di Crash Bandicoot. Il personaggio diviene presto la mascotte ufficiale della console Sony, rivaleggiando con i rivali Sonic e Mario e figurando come protagonista di giochi platform 3D allo stato dell’arte, fantasiosi e colmi di un’ironia che conquista milioni di gamer in tutto il mondo.

Dopo tre titoli dedicati a Crash e uno spin-off sullo stile di Mario Kart (Crash Team Racing), Gavin e Rubin lanciano un nuovo franchise per PlayStation 2: Jak & Dexter. Un gioco d’avventura già più serio, con trama più complessa, grafiche (per l’epoca) straordinarie e un’ambientazione semi-distopica autenticamente originale.

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Jak & Dexter

Al primo gioco di Jak & Dexter seguono altri due titoli, più anche in questo caso vari spin-off. Il successo della saga segue quello di Crash Bandicoot (nel frattempo partito per altri lidi) e nel 2007 con l’arrivo della PlayStation 3 i tempi sono maturi per fare “sul serio”: arriva la saga di Nathan Drake con i giochi d’avventura Uncharted, ideati da Amy Henning.

A questo punto sia Gavin che Rubin non fanno più parte di Naughty Dog e mentre la casa si muove verso la produzione di videogiochi sempre più realistici e d’impatto tra i creativi subentra Neil Druckmann, attualmente co-presidente dell’azienda dal 2020 assieme ad Evan Wells.

Generalmente a lui viene riconosciuta la forte spinta verso lo sviluppo di titoli via via più ambiziosi, a partire proprio da The Last of Us (2013) e poi con Uncharted 4 (2016) e The Last of Us Parte 2 (2020); più in generale Druckmann lavora in Naughty Dog a partire da metà anni ’00 ricoprendo vari ruoli tra i quali programmatore, game designer, autore e direttore creativo.

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Uncharted: Drake’s Fortune

Ovvio che i risultati raggiunti da Naughty Dog non sono tutto merito esclusivamente suo, ma del lavoro di un team che si distingue ormai da anni per eccellenza e competenza; ma a Druckmann viene attribuito il ruolo di “regista” dietro le produzioni, similmente a figure sue pari in altri franchise come Mathijs de Jonge (Horizon) o Hidetaka Miyazaki (giochi Soulsborne ed Elden Ring).

Tirando le somme Naughty Dog è oggi tra le case videoludiche di maggior successo al mondo, potendo contare anche su una libertà creativa assoluta (garantita da Sony) e su un pubblico fedelissimo che tiene in alto riguardo ogni nuovo titolo pubblicato. Una reputazione, questa, che verrà messa ancora alla prova dalla pubblicazione del loro prossimo gioco (ancora da annunciarsi).

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