Sifu: la sfida è ovunque si voglia con Switch [RECENSIONE]

Si torna a combattere, questa volta ovunque si voglia

Sifu
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Presentato durante uno State of Play di Playstation, Sifu ha da subito attirato l’attenzione dei videogiocatori. Il concept dell’opera, le meccaniche e l’elevata difficoltà lo hanno reso un vero e proprio must buy per chi è alla ricerca di una sfida. Un indie che è riuscito a imporsi tra le tante opere uscite quest’anno e che si è ritagliato una folta schiera di sostenitori. A distanza di qualche mese dall’uscita sulle altre piattaforme (8 febbraio per la precisione), Sifu si affaccia al mondo Nintendo e alla sua portabilità.

Dietro a questo progetto c’è il team francese Sloclap, già all’attenzione dei giocatori con Absolver. Ed è proprio da questo bisfrattato titolo che Sifu riprende la profondità nei combattimenti (a perfino qualche asset). Come vedremo più avanti, il gioco è un concentrato di tecniche da studiare e rendere proprie. Perché in Sifu gli sviluppatori hanno estratto l’essenza del Kung Fu in modo diegetico.

Il significato di Sifu

Come si può benissimo vedere nelle prime battute di gioco, Sifu corrisponde alla figura del Maestro. Nel Kung Fu e nella lingua cinese cantonese quel termine si usa per una persona che trasmetterà al proprio discepolo la propria arte e il proprio stile di vita in un rapporto che si fonde tra maestro e padre.

Il gioco in questione riprende questa dinamica per portare a schermo una feroce vendetta nei confronti degli assassini di Sifu e, senza successo, del protagonista. Questo infatti ha la capacità, tramite una sorta di amuleto, di tornare in vita. Ogni volta però che useremo la magia di questo oggetto il protagonista invecchierà cambiando non solo l’aspetto ma anche il gameplay.

Proprio come nel Kung Fu il giocatore dovrà padroneggiare il combattimento provando e riprovando, scontrandosi contro i terribili scogli che gli sviluppatori han messo via via nell’avventura. Anche l’invecchiamento è parte di un linguaggio ben preciso, nell’invecchiare si diventa più saggi e maestri del proprio stile di combattimento.

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Tanta varietà di mosse pari alla difficoltà nel metterle in pratica

Tramite l’albero delle abilità (nella pagoda lo possiamo selezionare appunto tramite un albero in mezzo alla corte) avremo a disposizione una miriade di mosse e contrattacchi da poter mettere in pratica. Proprio come in un picchiaduro, più che in un beat’em up come in questo caso, il giocatore dovrà assimilare certe mosse per sfruttarle a proprio vantaggio contro dati nemici o situazioni. Come suggerisce quindi il titolo, il giocatore dovrà prendersi un po’ di tempo per “diventare maestro” del proprio arsenale.

In questo caso, così come in pochissimi altri videogiochi che non siano picchiaduro competitivi, il nostro miglior alleato è uno schema di simulazione dedicato all’allenamento, inserito con una patch prima dell’uscita su Switch. Nella pagoda, che fungerà da hub principale, possiamo allenarci per rendere proprie le varie tecniche di combattimento, utilizzarle nei giusti tempi e sfruttarle a proprio vantaggio contro uno o più nemici.

Sifu non fa sconti di nessun tipo, non si limita nel mettere in difficoltà il giocatore, non concede niente. Differentemente dalla prima release però, con gli aggiornamenti dell’estate, nel titolo sono state inserite due nuove modalità di difficoltà. Discepolo sarà la stessa identica run dell’originale mentre studente abbasserà un po’ la difficoltà e maestro l’alzerà ulteriormente. Sono stati inoltre inserite alcune opzioni per rendere il gioco totalmente personalizzabile dando la possibilità di aggiungere bonus (come la vita infinita) o malus.

Come si comporta su Switch?

Dopo uno scoppiettante esordio sulle altre piattaforme finalmente Sifu si presenta anche su Switch. Sappiamo bene che l’architettura della console Nintendo ha bisogno di un’attenzione particolare e uno sviluppo ad hoc per un hardware che può sembrare limitato ma che può fare miracoli in quanto portatile. Il colpo d’occhio, pur perdendo qualche dettaglio, rimane ottimo e mantiene il suo caratteristico concept grafico. Le varie ambientazioni risultano quindi vivide e in armonia con il gameplay.

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Abbiamo riscontrato purtroppo dei cali di frame, alcuni gravi, ma praticamente sempre al di fuori dei combattimenti. Probabilmente gli sviluppatori hanno snellito le zone dove si incontrano i nemici per poi infarcire di elementi le aree più esplorative. Quindi niente che possa rovinare il gameplay e che non possa essere corretto con una patch.

Il sistema di controllo non risulta subito di semplice lettura, soprattutto da portatile. Per avere un miglior controllo dei tasti merita forse giocare un titolo così tecnico con i joycon uniti a pad (o il pad pro). Vero è che la forza di questo porting sta proprio nella sua portabilità. Giocare un titolo così impegnativo ovunque si voglia è veramente soddisfacente.

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Il bellissimo omaggio a Old Boy

Un lavoro di fino

Secondo il nostro modesto parere Sifu si è meritato il successo ricevuto. La sfida degli sviluppatori nel pubblicare un titolo dalla difficoltà elevata, rischiando quindi di intercettare solo una precisa fetta di mercato, li ha in realtà premiati facendo una sana risonanza mediatica e portando alla luce i punti di forza di questo gioco. Un must buy per gli amanti delle sfide e per gli appassionati di film di genere. Al suo interno possiamo trovare infatti riferimenti a Old Boy, Kill Bill, John Wick e molti altri.

Un action finemente studiato in ogni piccolo dettaglio, dalle ambientazioni ai vari nemici che popolano lo schermo. La ciliegina sulla torta è la roadmap degli sviluppatori che intendono supportare i titolo con ulteriori ambientazioni, oggetti e bonus. Con le nuove aggiunte e con la possibilità di poterlo giocare in modalità portatile la versione Switch non ha niente da invidiare alle altre, anzi ha solamente un valore (e che valore) aggiunto.

Logo Nintendo Switch

Sifu | Testato su Switch

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RECENSIONE
VOTO
8.5
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Claudio Faccendi
Niente Musica e niente Sci-Fi rendono Claudio pazzo furioso!
sifu-switch-recensioneSifu si presenta su Switch in grande forma seppur con qualche indecisione ogni tanto lato fps. A livello visivo è ottimo e il gameplay è tanto ostico quanto stratificato. Pensare che tutto il gioco è un'enorme esegesi del Kung-Fu lo rende una vera e propria perla rara.