Black Adam, la Recensione del nuovo film DC con The Rock
Il ritorno del DC Extended Universe con Black Adam, ennesimo stand alone dei supereroi DC con The Rock protagonista. Un film che coniuga Snyder e Bay ma senza guizzi. Ecco la nostra recensione.
Concluso lo Snyderverse, tra entusiasmi e polemiche, ecco il nuovo corso del DC Extendend Universe che stavolta ci presenta Black Adam. Un personaggio molto interessante che da voci di corridoio potrebbe essere il nuovo supervillain contro il quale la Justice League dovrà combattere.
Dopo gli stand alone legati a Shazam ed Harley Queen, tra serie spin-off e quel piccolo capolavoro di The Suicide Squad firmato Gunn, prosegue l’idea filmica della Warner Bros di gettare con calma le basi di un nuovo universo esteso. Nessuna fretta, soprattutto dopo il flop targato Zack Snyder e parzialmente riabilitato dai fan con lo Snyder-cut della Justice League.
In tal senso, la scelta appare quantomeno oculata, a maggior ragione se la Marvel ha avuto un successo tale da far impallidire chiunque. Passi lenti e ben distesi, alla ricerca costante di un piglio autoriale che possa permettere alla Distinta Concorrenza di distinguersi, per l’appunto, e non solamente in senso negativo.
Insomma, storico alla mano, ci ha pensato soprattutto James Gunn a sistemare un po’ le cose. Ora è il turno di Jaume Collet-Serra, regista spagnolo dalla carriera variopinta. Dagli horror al thriller, ora ha aperto un sodalizio con The Rock, protagonista assoluto anche in questo Black Adam, oltre che in Jungle Cruise.
Insomma, il regista spagnolo non vuole osare, spingendosi forse troppo oltre. Visto il successo della Snyder-cut, inevitabile rifugiarsi in una safe zone che saprà accontentare i fan del DCEU. Eppure non è tutto oro ciò che luccica. Sebbene le interpretazioni siano comunque molto credibili, nel contesto incredibile di Kahnaq, la scrittura del film lo rende mano a mano faticoso da seguire.
Non tanto per la complessità della trama, molto stereotipata in tal senso, quanto più per un’eccessiva lungaggine nella parte finale. La sceneggiatura, così come la regia, si rifugia anch’essa nella zona sicura del già raccontato. Tra violenza composta e momenti comedy ben dosati, troviamo un sotto testo politico, la ricerca di redenzione, la furia cieca della vendetta. Insomma, anche qui l’effetto deja-vu non tarda ad arrivare.
Al tempo stesso però, senza troppi indugi o raffinatezze, viene messa in scena una storia sulla Storia, intesa come disciplina. Sulle icone, sulla loro rottura e sulle credenze popolari. E di come il cinema può e deve riuscire ad andare oltre. Iconoclastia? Agli spettatori l’ardua sentenza. Vero è che per distruggere, in tutti i sensi e due volte, un film come Il Buono, Il Brutto e Il Cattivo, ci vuole un certo coraggio. Che può esaltare o indignare, senza mezze misure.
Questa scelta, per quanto opinabile nell’era del relativismo, resta comunque notevole per i suoi intenti. Purtroppo però finisce per perdersi un po’ nel canonico, in quello stereotipo dove l’iniziale separazione tra buoni e cattivi viene fluidificata, dove nessuno ha ragione ma neanche torto. Anche qui, ritorna la scelta produttiva di dare sempre contesti giustificativi a quella che potenzialmente è una minaccia mondiale ma che andrebbe capita visto il contesto traumatico.
Non mancheranno i colpi di scena, di pari passo con scazzottate epiche e fragorose esplosioni. Black Adam però non vuole essere solo questo. Vorrebbe poter raccontare una storia politica, di invasioni, di costrizioni alla libertà ma secondo i canoni di chi domina il mondo. Tante belle intenzioni che però si perdono mano a mano che il film segue la sua strada. Una strada di cui non si vede bene una fine.
Salvo poi giungere al quarto ed ultimo finale, quello post titoli di coda, che farà sobbalzare chiunque sulle poltrone e di cui non diremo altro. E anche qui, inevitabile fare un paragone culinario. Dopo una grandissima abbuffata lunga due ore, non sempre con cibo di qualità , quando servono il dessert, uno spazio per le endorfine da zuccheri lo si trova sempre. Magari anche utile a far rivalutare le intere portate.