Emily Ratajkowski si scaglia contro Blonde

Su TikTok Emily Ratajkowski si è scagliata contro il recente Blonde perchè, secondo lei, feticizza il dolore femminiile

Blonde
Ph: Netflix © 2022
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Blonde, nuovissimo film Netflix che racconta la vita dell’assoluta iconca Marilyn Monroe, è sicuramente una delle opere più chiacchierate del 2022. La pellicolla di Andrew Dominik sta infatti dividendo critica e pubblico e da ogni dove arrivano pareri anche decisamente contrastanti tra loro. Tra i più rumorosi c’è stato quello della modella Emily Ratajkowski che in un video su TikTok ha criticato il film per aver “feticizzato il dolore femminile”

@emrata

So done with the fetishization of female pain and suffering. Bitch Era 2022

♬ original sound – Emrata

Ho sentito molto parlare di questo film su Marilyn Monroe Blonde, che non ho ancora visto, ma non sono sorpresa di sapere che è l’ennesimo film che feticizza il dolore femminile, anche nella morte – ha detto Emily Ratajkowski. Adoriamo feticizzare il dolore femminile. Guarda Amy Winehouse, guarda Britney Spears, guarda il modo in cui siamo ossessionati dalla morte della principessa Diana, il modo in cui siamo ossessionati dalle ragazze morte e dai serial killer.

Guarda qualsiasi episodio di CSI ed è come questa folle feticizzazione del dolore e della morte femminili. Penso che dovremmo essere tutti un po’ più incazzati. 

Adrien Brody, che recita nel film nel ruolo del drammaturgo Arthur Miller, un tempo coniuge della Monroe, ha detto a The Hollywood Reporter che il film “dovrebbe essere un’esperienza traumatica” perché è raccontato dal punto di vista di Marilyn. Ha notato che sia il libro che il romanzo sono “pieni di temi di sfruttamento e trauma

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La vita di Marilyn, sfortunatamente, era piena di questo – ha detto.

Il film ha anche raccolto critiche da Planned Parenthood, associazione americana pro-aborto, che ha contestato la scena dell’aborto del film, in cui un feto parlante dall’aspetto di un bambino dice a Marilyn: “Non mi farai del male questa volta, vero?”

Sebbene l’aborto sia un’assistenza sanitaria sicura, essenziale, i fanatici dell’anti-aborto hanno contribuito a lungo allo stigma dell’aborto utilizzando descrizioni clinicamente imprecise di feti e gravidanza – ha detto l’associazione. Il nuovo film di Andrew Dominik, Blonde, rafforza il loro messaggio con un feto che parla in CGI, raffigurato per sembrare un bambino completamente formato. È un peccato che i creatori di Blonde abbiano scelto di contribuire alla propaganda contro l’aborto e stigmatizzare l’assistenza sanitaria delle persone decisioni invece”.

Che ne pensate?