The Big Con: Grift of the Year Edition – Recensione per Nintendo Switch

Rubare per salvare la videoteca di famiglia, ecco la nostra recensione di The Big Con: Grift of the Year Edition.

The Big Con recensione
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Il 31 agosto 2021 Myghty Yell, piccola software house canadese, pubblicava The Big Con, videogioco narrativo che attinge a piene mani ai grandiosi anni Novanta. Il titolo, inizialmente disponibile su Xbox e Pc, ritorna quasi un anno dopo, il 1 giugno 2022, con contenuti extra (tra cui un coin-op di skate) e nuovi personaggi non giocanti. Ecco quindi la nostra recensione di The Big Con: Grift of The Year Edition, che si presenta come update gratuito per le piattaforme d’esordio e come vera e propria novità per i possessori di Nintendo Switch.

Ali è un’aspirante musicista che aiuta quotidianamente sua mamma Linda a gestire una videoteca locale nella piccola cittadina di Lisbon. Un brutto giorno, farà loro visita il losco strozzino Ricky: 97.000 dollari è la cifra che Linda dovrà versare per evitare che il suo negozio entri a far parte della catena di videonoleggio Videoville (Blockbuster). Ali è disposta a tutto pur di salvare l’attività familiare e decide di partire in gran segreto per un viaggio on the road alla volta di Las Venganza e raccogliere così la somma richiesta. L’unico modo per riuscirci però, sarà derubare tutti coloro che incontrerà sulla sua strada. 

Evviva gli anni Novanta

Per introdurvi al nostro provato, vogliamo fare un salto indietro nel tempo. Siamo nel 2004, dopo una giornata a rincorrerci nel cortile della scuola e a schivare le prime interrogazioni, si torna a casa pronti per goderci un pomeriggio in pieno relax. Accendiamo la TV, mettiamo il nostro canale preferito e siamo dunque pronti per un intenso binge watching di serie animate. Ricordiamo con piacere Doug e Pepper Ann ad esempio, due prodotti d’intrattenimento che riuscivano a trascinarci in località piene di vita e ricche di pittoreschi personaggi. Chi non ha mai sognato di essere rapito dalla tv per prendere parte alle situazioni ai limiti dell’assurdo in cui si andavano ogni volta a cacciare i protagonisti di queste storie?

The Big Con recensione

L’esperienza con The Big Con è stata proprio quella di prendere parte a un cartone animato interattivo, che omaggia l’animazione e la cultura nerd degli anni Novanta. VHS di Ritorno al Futuro, centri commerciali dove comprare gli immancabili frullati ipercalorici, una perfetta commistione di citazioni e musica di una meravigliosa epoca ormai passata. Tutto ciò si traduce in un’avventura fantasiosa e colorata, merito anche di una spensierata scrittura – peccato per l’assenza della localizzazione in italiano – e un’eccellente cura artistica.

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Guida pratica per aspiranti rapinatori

Per racimolare questi 97.000 dollari, Ali dovrà ricorrere al taccheggio e a tanti altri stratagemmi che apprenderà nel corso delle cinque ore necessarie per arrivare ai titoli di coda. Rubare il portafoglio di una persona sarà la prima nozione che ci verrà rivelata nonché la meccanica principale di The Big Con. Sarà sufficiente accovacciarsi dietro il malcapitato di turno e attivare un minigioco basato sul tempismo. A questo punto, un indicatore inizierà a muoversi da destra a sinistra e il nostro obiettivo sarà quello di bloccarlo in un’area viola per superare la prova con successo.

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La difficoltà della sfida varierà in base a quanti soldi si è portata dietro la nostra vittima. Nel caso in cui dovessimo sbagliare, ci basterà camuffarci – indossare una busta di carta in testa con due buchi per gli occhi è l’esempio di sospensione dell’incredulità che rappresenta al meglio la natura di The Big Con – per ritentare come se nulla fosse accaduto.

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Con il proseguo della storia, verranno svelati ulteriori trucchi utili ad accumulare denaro per superare i diversi livelli. Potremo ad esempio truffare i commessi di alcuni negozi, chiedendo loro di cambiarci banconote di un certo taglio, oppure avviare diverse missioni secondarie, croce e delizia della produzione. La maggior parte di queste infatti, è interessante e ben strutturata, delle brevi indagini che condurremo per ottenere in cambio una ricompensa economica. Il problema è la loro scarsa importanza ai fini del superamento del livello.

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Capiterà più volte di dover scegliere tra uno scippo in più e il suggerire le future fluttuazioni del mercato economico a un finto guru della finanza. La scelta ricadrà, il 90% delle volte, sulla prima opzione. L’abuso di questa meccanica finisce per strozzare la sensazione di scoperta e la conseguente soddisfazione nel risolvere questi piccoli enigmi.

Conclusioni

The Big Con: Grift of the Year Edition meriterebbe una serie animata dedicata ad Ali e a tutti gli abitanti di Lisbon. La speranza è quella di un sequel che possa sia espandere l’universo ideato da Mighty Yell con nuove mirabolanti avventure per perfezionare il gameplay del gioco. La scelta del porting su Nintendo Switch infine, è stata più che azzeccata per un’opera di questo tipo, al netto di alcuni crash che ci hanno costretto a riavviare più volte l’applicazione.

Logo Nintendo Switch

The Big Con: Grift of The Year Edition testato su Nintendo Switch

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