I Simpson: 10 scene cult da riscoprire subito [VIDEO]

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10 momenti dei Simpson davvero indimenticabili e che sono entrati nella (nostra) storia

I Simpson ne hanno avuti di momenti epici, specie durante le prime memorabili stagioni in onda per la prima volta negli anni ’90. Ma per il pubbico italiano le scene più memorabili sono quelle legate al doppiaggio nostrano e alla messa in onda ciclica su Italia 1 il primo pomeriggio, ogni giorno, alle 14. Ricordate?

Così è come ancora oggi ricordiamo a memoria battute e scene intere legate non solo a Homer ma a tutta la combriccola. Come all’estero, ma qui da noi anche di più, frasi come “Il piacere di cucinare Milhouse” e “Io andrò all’università bovina!” richiamano specifici scenari comici, concetti da sfruttare per comporre meme e battute senza tempo che si tramutano in inside joke generazionali.

Solo una certa fascia d’età infatti, in Italia, sa molto bene che cos’è “Hai mica un’amaca?”, vorrebbe gustare il famoso “Vitellone al vapore” e conosce benissimo colui che si esprime dicendo: “Certo certino certosino!” Un linguaggio e una cultura interi che solo oggi iniziamo a riscoprire e ad apprezzare per la loro enormità. Iniziamo con queste 10 scene di culto, che sicuramente molti subito sapranno a memoria.

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10. “Io dicevo Buuarns!”

Quando a Springfield viene indetto un film festival, il signor Burns partecipa con tutta l’intenzione di vincere. Il suo film, affidato al “Senor Spilbergo”, è un rip-off di tante famose pellicole come Ben-Hur e persino E.T.. Il pubblico non gradisce, e dopo la visione grida “Buuu!” Smithers, accondiscendente come sempre, cerca di convincere il suo capo che il responso sia positivo; e in effetti almeno una persona sembra, a suo modo, aver apprezzato.

9. “Olà direttore!”

Quando la scuola elementare di Springfield trova per caso il petrolio, il signor Burns interviene per impadronirsene fingendosi uno studente della scuola stessa. Vestito come Jimbo Jones (Secco), è diventato uno dei più famosi meme a tema Simpson, simbolo del vecchio che tenta inutilmente e pateticamente di fingersi giovane. Nel suo caso del resto le motivazioni che lo spingono sono importanti: ha un monopolio da difendere e possiede già un albergo a Parco della Vittoria (capitela).

8. “Non piangete per me, sono già morto”

Torniamo al film festival di Springfield, nel quale Barney Gumble si rivela sorprendentemente un “auteur” cinematografico dal talento innato, tutto a contrastare con gli stereotipi legati al suo personaggio. Tra bianco e nero, una citazione di Shakespeare e diverse immagini poetiche, Barney racconta con struggimento la storia della sua stessa dipendenza da alcol. Celebre è rimasta la frase conclusiva del corto: “Non piangete per me, sono già morto”.

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7. Il paese del cioccolato

Quando alcuni tedeschi asseriscono di provenire dal “paese del cioccolato” (la Germania), Homer si fa un’idea tutta sua di cosa intendono. Nella sua testa, sempre pronta a creare assurde fantasie, prende forma una cittadina costruita interamente con cioccolata, dolci e zuccheri. Persino gli abitanti sono di cioccolato e non siamo neanche arrivati alla parte migliore, che Homer scopre con suo sommo gaudio: un negozio che, in un paese dove tutto è cioccolato, vende “cioccolato a metà prezzo”.

6. “Verniciami la staccionata!” “Obbligami!”

Chester J. Lampwick è il vero creatore di Grattachecca e Fichetto (Itchy and Scratchy), ma ha passato la maggior parte della sua vita come clochard dato che i diritti non gli sono mai stati riconosciuti. L’intero episodio è una stoccata continua a Disney, ma la parte che tutti ricordiamo è questo sketch demenziale che ricorre prima con nonno Simpson e poi con Krusty il clown. “Quelle frittelle facevano pena!”

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