Verhoeven: “Oggi non potrei fare Basic Instinct, periodo di puritanesimo”

Parlando con Variety, Paul Verhoeven ha parlato del suo Basic Instint e di come al giorno d'oggi non potrebbe realizzarlo

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Paul Verhoeven è in questo momento in gara al Festival di Cannes col suo nuovo film Benedetta (qui il trailer). Per l’occasione il regista è stato intervistato da Variety dove ha parlato di vari argomenti tra i quali il suo celeberrimo Basic Instinct e di come al giorno d’oggi sarebbe, secondo lui, impossibile realizzare un film del genere.

C’è stato uno spostamento generale verso il puritanesimo – spiega il regista. Penso che ci sia un malinteso sulla sessualità negli Stati Uniti. La sessualità è l’elemento più essenziale della natura. Sono sempre stupito che le persone siano scioccate dal sesso nei film.

Se c’è un cambiamento nel modo in cui vediamo la sessualità nei film, non credo che abbia a che fare con il porno su Internet. Qui in Olanda, circa 20 anni fa, quando andavi al mare, tre quarti delle donne erano senza top. Quella era la norma all’epoca. Se vai adesso, ogni donna è di nuovo coperta.

Il cineasta ha poi risposto a una domanda sul fatto che spesso nei suoi film i protagonisti sono omosessuali.

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È una grande percentuale della popolazione. L’omosessualità fa parte della vita, quindi dovrebbe far parte dei nostri drammi. Perché dovrei ignorarlo? È lì. Una certa parte della popolazione è bisessuale o omosessuale o transgender, questa è la realtà. Ci torno perché è una parte normale della vita.

Andando avanti con l’intervista, Verhoeven è anche tornato a parlare della querelle creatasi attorno al suo Basic Instint e la sua protagonista Sharon Stone che ha accusato il regista di averla convinta con l’inganno a girare la celebre scena dell’interrogatorio.

I miei ricordi sono radicalmente diversi da quelli di Sharon. Ciò non ha ostacolato e non ha nulla a che fare con il modo meraviglioso in cui ha interpretato Catherine Tramell. Lei è assolutamente fenomenale. Abbiamo ancora un buon rapporto e ci scambiamo qualche messaggio. Ma la sua versione è impossibile. Sapeva esattamente cosa stavamo facendo. Le ho detto che era basato sulla storia di una donna che conoscevo quando ero uno studente e che alle feste incrociava regolarmente le gambe senza mutandine. Quando la mia amica le ha detto che potevamo vedere la sua vagina, ha detto: “Certo, è per questo che lo faccio”. Poi Sharon ed io abbiamo deciso di fare una scena simile.