Kevin Hart sulla cancel culture: “Non me ne frega un ca**o”

Parlando con The Sunday Times, Kevin Hart ha parlato della cancel culture e di come cerchi di lavorare senza interessarsene

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Kevin Hart ha rilasciato un’intervista al Sunday Times in occasione dell’uscita su Netflix del suo nuovo figlio, Fatherhood. Per l’occasione l’attore ha affrontato diversi temi tra i quali la cosiddetta cancel culture. Hart dovette infatti allontanarsi dagli Oscar a seguito di alcuni Tweet ritenuti offensivi.

Se la gente vuole tirare su roba, torna agli stessi tweet di vecchi, andate avanti. Non c’è nulla che io possa fare. Stai guardando una versione più giovane di me stesso. Un comico che cerca di essere divertente e, a quel tentativo, fallito. Le scuse sono state fatte. Guardo indietro e rabbrividisco. Quindi è la crescita. Si tratta di crescita

Personalmente non me ne frega un ca**o della cancel culture. Se qualcuno ha fatto qualcosa di veramente dannoso allora, assolutamente,deve subire le conseguenze. Quando siamo arrivati ​​al punto in cui la vita doveva essere perfetta? Dove le persone avrebbero dovuto operare perfettamente tutto il tempo? Non capisco. Non mi aspetto la perfezione dai miei figli. Non me lo aspetto da mia moglie, dai miei amici, dai dipendenti. Perché, l’ultima volta che ho controllato, l’unico modo per crescere è fare un casino. Non conosco un ragazzo che non abbia fatto almeno una ca**ata in vita sua.

“È come una prigione. Le persone vengono rinchiuse così possono imparare una lezione. Quando escono, dovrebbero essere migliori. Ma se escono e la gente dice: “Non ti do un lavoro perché sei stato in prigione” -allora per cosa ca**o sono andato in prigione?” Questa era la mia punizione: perchè non dare una possibilità a quelle persone? Dicono che tutta la vita dovrebbe finire a causa di un errore? La tua vita dovrebbe finire e non dovrebbe esserci alcuna opportunità di cambiare? Di cosa stai parlando? E chi sei tu per prendere questa decisione?

Cosa ne pensate di queste dichirazioni di Kevin Hart?

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