Caparezza: tutte le canzoni di Exuvia in ordine di gradimento [LISTA]

Ecco le canzoni che ci sono piaciute di più nell'intricatissimo Exuvia

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7. Fugadà

Come suggerisce il titolo, una fuga. Una fuga reale, da tutto. Da un mondo sempre più incomprensibile, da un successo sempre più pesante, da una personalità ingombrante oggi come ieri. La necessità dell’artista di restare solo con sé stesso e di trovare una pace impossibile. Il rap più veloce del disco, con un arrangiamento elettronico barocco ed oppressivo.

6. Canthology

La Glass Onion di Caparezza, la traccia introduttiva di Exuvia, è quella in cui il cantante rivisita i suoi stessi versi del passato e li “aggiorna” al suo nuovo punto di vista. Esempio: “Tipi che chiedono del tunnel, dammi una pala che me lo scavo”. Un rap/rock trascinante e cinico, disperato ma anche spietatamente auto-consapevole, che rilegge il passato alla luce di un futuro cupo.

5. Eyes Wide Shut

L’arrangiamento più decisamente rock del disco accompagna un lungo discorso sulle maschere che Caparezza indossa nella sua musica. Maschere viste sì, come a teatro, in quanto coperture di una personalità complessa e da celare; ma, proprio per questo, spesso e volentieri essenziali. Il riferimnto del titolo è ovviamente al film di Stanley Kubrick e alla scena dell’orgia “in maschera”.

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4. Zeit!

Tempo. Comunque vadano le cose lui passa, diceva un altro rapper, trent’anni fa. Un po’ è quello che afferma anche Caparezza, giocando con il tempo stesso della canzone e mettendosi fretta nel suo confronto con esso. La canzone si lega concettualmente a La Certa e parla di inevitabilità e del tradimento di “Kronos”, personificazione greca del dio del tempo.

3. La Scelta

La doppia scelta dell’artista dalle due personalità nelle quali Capa si divide, Marco e Ludovico, è quella dell’artista dilaniato dal diverbio successo/integrità. Di più, è quella dell’uomo che deve scegliere se coltivare sé stesso o ciò che lo porta agli altri: le due cose sono incompatibili. Una scelta che, come due famose composizioni di Beethoven, può essere “patetica” ed “eroica” insieme.

2. Azzera Pace

“Se tutti fanno / Lui smette”, cantava Caparezza nel 2000. Questo è più o meno ciò che riprende l’unica traccia del disco fortemente ironica e anche un po’ provocatoria. Seguendo sempre la sua personale “legge dell’ortica”, aggiornata al 2021, Capa spiega come proprio non possa fare a meno di pensare in maniera differente, tormentandosi in eterno e tornando sempre sui proprio passi.

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1. Campione dei novanta

Caparezza benedice una volta per tutte la sua trasformazione nel sé stesso odierno ma, stavolta, abbraccia anche quello che era prima: Mikimix, lo “scemo di Sanremo”. Il campione dei novanta, parodia delle aspettative di tutta una giovinezza, ne emerge tale proprio perché i novanta finiscono e iniziano gli anni ’00. E con loro, inizia Caparezza. Quello che conosciamo noi.

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