Caparezza: tutte le canzoni di Exuvia in ordine di gradimento [LISTA]

Ecco le canzoni che ci sono piaciute di più nell'intricatissimo Exuvia

Caparezza
Credits: telecaparezza / YouTube
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Le migliori canzoni dell’ultimo album di Caparezza secondo noi

Ormai avrete ascoltato tutti l’ultimo album di Caparezza, Exuvia. Un lavoro magistrale nel quale il rapper riparte dalla propria introspezione e dal proprio essere sempre “in bilico”, in lotta con il tempo che passa e l’inadeguatezza che opprime, per re-inventarsi una volta di più. Un percorso di fuga che è anche di riflessione, un tentativo di nascondersi che è anche una voglia di svelarsi al mondo.

L’album è composto di dicannove tracce inedite, delle quali cinque sono “skit”: generalmente con il termine si indicano, nell’hip-hop, “scenette” che sembrano ricostruire audio di film, oppure registrazioni dietro le quinte, in sala di registrazione o durante le prove. In questo caso si tratta invece di brevi collegamenti concettuali tra le varie canzoni del disco.

Anche se significativi per la compresione dell’interezza dell’album, decidiamo qui però di non considerarli nella stesura di una nostra lista delle canzoni “migliori” del disco. Tra virgolette, perché in un album del genere non ha davvero senso parlare di migliore e peggiore. Chiaramente la lista seguente è arbitraria e non vuole esprimere giudizi definitivi di alcuna sorta.

In Exuvia Caparezza affronta vari temi: dalla rivisitazione della sua carriera pregressa al trascorrere del tempo e all’appropinquarsi della morte. Dall’importanza delle “maschere” che indossa nel proporre la sua arte alla “Scelta” del doppio artista Marco / Ludovico, uno che sceglie l’arte e l’altro che sceglie “l’amore”. Gli argomenti sono tanti.

Le musiche non sono da meno: Capa si muove da un rap elettronico “state-of-the-art”, che nulla ha da invidiare alle produzioni musicali d’oltremanica e d’oltreoceano, ad un rock pieno e molto “nu” inizio millennio. In questo senso la produzione più “challenging” è di sicuro quella di Zeit!, che riflette su passare del tempo anche meta-testualmente, con le variaizoni del tempo stesso della musica.

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14. La Certa

La Certa è l’unica cosa certa che c’è nella vita: cioè, la morte. Caparezza la rende un personaggio, come spesso avvenuto nella cultura e nell’arte, che però si rivolge al suo interlocutore come la morte di Bergman, con inevitabilità ma gentilezza. L’arrangiamento è forse quello meno intressante del disco, mentre il tema è quello forse più profondo affrontato: le due cose un po’ si annullano a vicenda.

13. El Sendero

Accompagnato dalla cantautrice Mishel Domenssain, Capa riflette in questa canzone sull’idea di un “sentiero”, che può rappresentare il percorso seguito nella vita, volenti o nolenti, semplicemente vivendo. Ossia, non quello tracciato da noi ma quello seguito involontariamente. La canzone è un dolce folk rap con toni latini e un’atmosfera delicata e intensa.

12. Il Mondo Dopo Lewis Carroll

Un’escursione allucinata nella quale il rapper confronta, non è la prima volta, fantasia e realtà. La Alice di Lewis Carroll (ovviamente, quella del Paese delle Meraviglie) sembra assumere qui un ruolo simile a quell del cane Catalessi: la personificazione della capacità di immaginare mondi e situazioni irreali. La base, psichedelica come un arrangiamento dei Cypress Hill, sembra sostenere perfettamente questa idea.

11. Come Prypiat

Prypiat è la città dell’Ucraina famosa per essere rimasta completamente abbandonata in seguito all’incidente di Chernobyl del 1986. Caparezza la sfrutta per parlare di abbandono e incomunicabilità, un ritratto nostalgico, un relitto del passato che l’evoluzione umana ha lasciato a sé stesso. E più il futuro è veloce, più sembra questo il destino di molti di noi: “Non parlo al mondo come prima”.

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10. Eterno Paradosso

In questa canzone Caparezza riflette, letteralmente, sul paradosso della propria esistenza in quanto artista. Da sempre atipico, per forza incapace di fare pace con sé stesso. In un coinvolgente pop/rock ondeggiante Caparezza esprime la propria natura perennemente spasmodica, tra introspezione e successo, passività e voglia di reagire, decisione e tentazione di lasciarsi andare.

9. Contronatura

Un bel rap elettronico selvaggio sostiene uno sfogo sulla seduzione della perversione e della trasgressione. Un arrangiamento letteralmente da giungla, che sembra studiato dai Glass Animals, situa Caparezza in abbracci letali con animali pericolosi e non dimentica immagini fatte di violenza, innamoramento fatale e sì, morte.

8. Exuvia

La traccia finale del disco, la conclusione del viaggio di Caparezza che qui giunge alla fine del proprio percorso di trasformazione e ripensamento di sé e della sua arte. Accumulate esperienze e traumi, paure e scelte, rimpianti e rimorsi, Caparezza è pronto a lasciarsi dietro di sé gli strati che non gli occorrono più, come una farfalla che esce dal bozzolo, per spiccare finalmente il volo.

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