Xiu Xiu – OH NO | RECENSIONE

Recensione del nuovo album del progetto di Jamie Stewart

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Credits: Steve Louie (Wikipedia)
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Gli Xiu Xiu tornano dopo il lockdown con un inaspettato album di duetti

Il progetto musicale avanguardista e sperimentale portato avanti da ormai quasi vent’anni dal cantautore californiano Jamie Stewart, sotto il nome di Xiu Xiu, raggiunge il suo (ufficialmente, escludendo tutto il materiale rilasciato negli anni solo su Bandcamp) dodicesimo album in studio.

Nel corso degli anni il gruppo ha assunto diverse formazioni e, questa volta, il nome Xiu Xiu diventa più ampio che mai, includendo, come ospiti, quindici artisti, tanti quanto il numero delle tracce, ognuno differente per stile e approccio alla composizione, in un interessante album di duetti.

Ad aprire OH NO, troviamo atmosfere rarefatte con chitarre e synth quasi dream pop ed un drumming di spazzole preciso e sporadico ma in modo completamente dinamico. L’incrociarsi della voce femminile della cantautrice Sharon Van Etten con quella di Jamie Stewart verso dopo verso rende il pezzo interessante e armonico su più piani.

In I Cannot Resist entra un pianoforte che ricorda, a tratti, eccezione fatta per i cori, il clima di Fabolous Muscles, con un crescendo di batteria che incorpora suoni organici e naturali mentre gli accordi di piano si trasformano in sintetizzatori à la Forget.

Nella cacofonica Goodbye For Good è sempre più evidente un ritorno alle origini, alle melodie abrasive, stridenti e dinamiche degli anni di debutto (si ricordano A Promise e Knife Play), qui gestite magistralmente dall’amico di lunga data di Stewart, Greg Saunier dei Deerhoof.

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La title track rimanda, per stile, al disco precedente, Girl with Basket of Fruit (trovate il link alla nostra recensione in fondo all’articolo). Tra le quindici tracce trova spazio anche una cover del brano One Hundred Years, da Pornography dei Cure, eseguita insieme alla particolare cantautrice americana Chelsea Wolfe. Chiude il disco, appena prima dei quindici secondi di ANTS, un insolitamente speranzoso pezzo con Liz Harris (aka Grouper).

“Little ants / Take a chance / When you dance / It could be the last dance you ever do / It could be the last dance you ever do”

xiu xiu jamie stewart sharon van etten oh no grouper
Credits: Anders Jensen-Urstad (Wikipedia)

La struttura delle canzoni è, come sempre, alquanto astratta, anti-pop, anche grazie alla durata esigua della maggior parte dei brani. L’inconfondibile voce di Stewart, rotta ma intensa e trascinante, parla di isolamento e depressione, ma anche della riscoperta dell’amicizia e dell’empatia, temi decisamente più specifici di quelli dell’album precedente, scritti meta-musicalmente ed intrinsecamente in quest’album, il quale fa proprio della condivisione il suo cavallo di battaglia.

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In un periodo estremamente difficile per la musica e per i rapporti sociali, Stewart e Seo chiudono, nel complesso, un buon album, che, certamente, non sfigura tra gli altri undici nella discografia degli Xiu Xiu. La forza di OH NO sta soprattutto nell’interessante trovata dei duetti, sempre azzeccati, a dimostrazione della grande duttilità ed esperienza del musicista californiano alla base del progetto.

Un disco che si prepone di tenere compagnia nei momenti difficili e di aiutare a superare le tante difficoltà della vita, ricordando a tutti che, anche quando crediamo di essere totalmente da soli, c’è sempre qualcuno pronto ad aiutarci, dobbiamo solo trovarlo.

“Gli artisti ospiti di OH NO riflettono il tipo di persone, tra cui molte delle quali di fatto, che mi hanno aiutato a ricordare che il rapporto tra umani bellissimi e umani di me**a è più 60/40 invece di 1/99, come ho sempre creduto. Nonostante ci sia una spilla “ODIO LE PERSONE” sulla tracolla della mia chitarra, adesso le odio di meno.”

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OH NO – Xiu Xiu / Data di pubblicazione: 2021 / Genere: Art-Pop, Avant-Folk