Sulla Stessa Onda: la nostra intervista ai protagonisti del film Netflix

Dal 25 Marzo su Netflix arriva Sulla stessa onda: teen-drama dedicato a due adolescenti, la scoperta del primo amore, ma anche di una malattia che non lascia scampo. Ecco la nostra intervista ai protagonisti Elvira Camarrone e Christian Roberto, Donatella Finocchiaro e il regista Massimiliano Camaiti.

Sulla stessa onda
Ph: Netflix
Condividi l'articolo

Tra le novità questa settimana su Netflix arriva anche Sulla stessa onda: teen drama che racconta le emozioni incontenibili del primo amore, la passione per il mare e la vela, ma anche la tragica presa di coscienza di una malattia degenerativa che non lascia scampo, ovvero la distrofia muscolare.

Poteva essere un drammone come tanti, magari simile a The faul in our stars – Colpa delle stelle. E invece il regista Massimiliano Camaiti, i giovani protagonisti Elvira Camarrone e Christian Roberto, affiancati da una splendida Donatella Finocchiaro, hanno saputo accendere il film con una scintilla di verità e di vita.

È probabile che il film, anzitutto, vi spezzi il cuore per la bellezza della costa siciliana, di Palermo, già che dalle varie zone rosse d’Italia non si può fare immediatamente un biglietto e partire. Ma d’altra parte, anche attraverso le piattaforme streaming come Netflix, il cinema resta sempre “l’arte del sogno”, che sa come portarci “altrove”.

Il regista ha saputo così riempire le immagini di un intenso racconto corale, capace di attraversare personaggi, storie e sensazioni diverse, evocando emozioni forti, ma anche riflessioni importanti sull’imprevedibilità della vita, su come l’amore possa illuminare ogni cosa, perfino una diagnosi che somiglia in tutto a una “condanna” .

“Alla base del film c’è un avvenimento della mia vita personale. Nasce così il mio interesse verso i giovani che subiscono un incidente che condiziona tutta la loro vita futura. L’idea è stata poi portata a Olivia Musini che è la produttrice e aveva appena lavorato con Netflix presentando Sulla mia pelle. Così è nato il film che oggi vediamo.”

Ci racconta Massimiliano Camaiti nella nostra roundtable virtuale. Ma ecco come il regista e gli interpreti principali descrivono il set e il senso ultimo, il messaggio profondo racchiuso nel film Sulla stessa onda:

Sulla stessa onda. L’intervista con Elvira Camarrone, Christian Roberto, Donatella Finocchiaro e Massimiliano Camaiti

Sulla stessa onda 8
Elvira Camarrone, Donatella Finocchiaro e il regista Massimiliano Camaiti sul set de La stessa onda. Credits: Floriana Di Carlo/Netflix

“Va detto che l’idea nel corso del tempo ha subito diverse modifiche e si è arricchita dell’apporto di tutti: dai produttori ai distributori agli attori, che ci hanno messo qualcosa di loro, personale, fino al montaggio finale.” Prosegue il regista di Sulla stessa onda, una co-produzione Netflix, Mediaset e Cinemaundici.

“La mia domanda era: esiste qualcosa più forte dell’amore? In un periodo come il nostro, casualmente perché il film è stato girato prima del Covid, credo lanci un messaggio molto positivo. Oggi sappiamo che la felicità, la gioia non sono scontate, non è detto che bussino alla porta di casa. Per questo credo che il film parli più di vita che non malattia o morte.”

A questo punto abbiamo rivolto la nostra domanda a Elvira Camarrone, che in Sulla stessa onda interpreta Sara, una ragazza molto giovane, costretta ad imparare a convivere con una malattia ogni giorno più difficile, e Christian Roberto, ovvero il ragazzo che sceglie di non scappare, restare al suo fianco e vivere al 100% la loro storia d’amore.

MZP: “Diciamo subito una cosa: il film è molto commovente perché voi siete stati tutti molto bravi. La mia domanda è per i due giovani protagonisti del film. Come avete scoperto l’arte della recitazione? Come vi siete avvicinati a questi personaggi? E, Covid permettendo, sognate di continuare?”

Christian: Io in realtà nasco come ballerino, fin da piccolissimo ho avuto questa passione immensa per la danza. Poi crescendo ho avuto la possibilità di fare quest’esperienza al Teatro Brancaccio di Roma, La bella e la bestia, e così ho scoperto anche questa grande passione per la recitazione e ho cominciato a studiare.”

“Ho avuto la fortuna di lavorare con dei grandissimi artisti, come Virni Lisi che interpretava mia nonna nella serie Baciamo le mani. Lavorare su set così importanti da piccoli è fondamentale perché si è come delle spugne, guardavo tutto, apprendevo tantissimo.”

“Grazie a questo film ho continuato a crescere. Grazie ai consigli di Massimiliano ma anche quelli di Donatella Finocchiaro e Vincenzo Amato. Io e Elvira siamo due persone che hanno una voglia incredibile di imparare, sul set eravamo sempre recettivi, rubavamo con gli occhi e mettevamo subito in atto.”

Prosegue Elvira Camarrone: “Anch’io come Christian ho iniziato con la danza, che ho studiato per 9 anni, poi ho studiato recitazione per 6 anni. Ho girato il mio primo film nel 2014, Era d’estate di Fiorella Infascelli e poi ho continuato con il Teatro. Sono sempre stata legata al mondo della recitazione, adoro anche cantare.”

“In realtà amo tutto quello che riguarda il mondo dell’arte. Certamente vorrei che questa fosse la mia vita, tra un set e l’altro, tra una città e un’altra, conoscendo sempre gente nuova e continuando a imparare tutta la vita. Chiunque in questo mondo riesce a darti qualcosa, è un continuo imparare e donare ed è una cosa stupenda.”

Christian:“In realtà l’ho capito subito che il mio mondo era questo. La prima cosa che fece mio padre quando ero piccolo, come per tutti i maschietti, è stato portarmi a calcio. Durante le partite il mio momento preferito era fare gol, perché potevo esultare e fare quel mio minuto di danza. Quindi mio papà ha capito che era meglio portarmi direttamente a danza!”

Donatella Finocchiaro poi ci aiuta a capire il suo punto di vista sul film, aiutandoci anche a capire come abbia saputo infondere tanta verità nel suo personaggio, interpretando la madre di Sara con una speciale sensibilità.

“Ho fatto riferimento ai miei ricordi, le mie emozioni, in particolare la malattia di mia madre. Per dieci anni l’ho accompagnata nel suo percorso, e questo mi ha aiutato molto ad interpretare questo personaggio. Non ero una madre ma era una figlia che faceva da Jolly, dicendo sempre tutto andrà bene, si guarirà, proveremo la nuova cura, tutto si potrà superare.”

“Questo è quello che a me è venuto naturalmente di fare. E credo che questo debbano fare le persone care con le persone malate che hanno bisogno del loro aiuto. Per questo credo il messaggio di questo film sia un messaggio potente, universale: l’universo-amore è l’antidoto verso la malattia.”

“Il film racconta questa love story meravigliosa tra due ragazzi. Il ragazzo resta accanto a questa ragazzina anche nella sua difficoltà. Non tutti sono disposti a farlo. La maggior parte delle persone se ne scappa di fronte alle difficoltà. E invece no. Invece l’amore lega tutti.” 

Prosegue Christian Roberto: “Questi due ragazzi devono crescere troppo in fretta. Il messaggio che vorrei arrivasse ai giovani spettatori è che non bisogna mollare, soprattutto in un momento del genere. Ma non è un messaggio rivolto solo ai giovani, credo che tante persone anche di età diverse potranno immedesimarsi in questa storia.”

Ricorda il regista Massimiliano Camaiti: “Per me era importante affrontare questo tipo di argomenti. Come ha detto Christian quando abbiamo visto per la prima volta il film finito: “Ammazza, ti fa proprio venire voglia di vivere!”.

Infine Elvira e Christian ci raccontano come abbiano trovato la grandissima complicità che si vede chiaramente nella loro interpretazione di questo bel teen-drama italiano, disponibile per tutti gli abbonati Netflix da giovedì 25 Marzo.

Elvira: “Sin dal primo momento, quando io e Christian ci siamo incontrati al primo provino, abbiamo subito sentito un’energia molto forte. Quando abbiamo saputo di essere stati scelti abbiamo passato un mese a lavorare sui personaggi, studiare la vela, dietro il film c’è molto lavoro.”

Abbiamo imparato a conoscerci e siamo entrati sempre più in sintonia. La cosa che più ci ha uniti è che un giorno, mentre stavamo provando – pioveva, c’era un tempo terribile e noi eravamo veramente stremati – siamo entrati in un bar. C’era una canzone di sottofondo, che ci ha aiutato tantissimo a trovare le emozioni giuste per girare la scena.”

“Questa canzone poi ce la siamo portata dietro per tutto il film ed è diventata ufficialmente la sua colonna sonora: Promise di Ben Howard.”

Christian: “Ancora adesso ogni volta che la sento mi metto a piangere. Penso che me la porterò dietro a vita.”

Sulla stessa onda: trailer ufficiale Netflix