Raya e l’Ultimo Drago, la Recensione del nuovo film Disney

Dal 5 Marzo su Disney Plus arriva Raya e l'ultimo drago. Scoprite con noi la nuova principessa-guerriera,e tutti i personaggi del Classico Disney numero 59: un emozionante nuovo film d'animazione.

Raya e l'ultimo drago
Raya e Sisu sono le protagoniste di Raya e l'ultimo drago
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Raya e l’ultimo drago è il nuovo film d’animazione della famiglia Disney. L’uscita è prevista anche al cinema, verosimilmente alla fine di marzo, quando dovrebbero finalmente riaprire le sale. Ma se non volete resistere l’attesa, Raya è in streaming dal 5 Marzo su Disney Plus con accesso Vip.

Abbiamo visto il film in anteprima e possiamo dirvi che Raya e l’ultimo drago è (di nuovo) un’esperienza irresistibile. Non tutte le novità targate Disney, negli ultimi anni, ci avevano convinto al 100%. Raya rappresenta invece un drastico ritorno all’animazione pura.

E per animazione pura, intrattenimento puro, intendiamo un film senza numeri musicali, senza canzoni, che anzi esprime un’idea di Epica fuori dal tempo, capace di riformulare la più classica morfologia della fiaba in funzione di una principessa-guerriera moderna.

Ma prima di addentrarci in questa rocambolesca dimensione, spezzata dalla guerra e dalla morte, popolata di giovani intrepide, splendidi reietti, infidi alleati e perfino una ragazza drago, qualche notazione tecnica.

Raya e l’ultimo drago è ufficialmente il Classico Disney numero 59, firmato dagli stessi creatori di Oceania e Frozen. Dal 5 Marzo 2021 sarà disponibile per gli abbonati Disney Plus, con accesso Vip, ovvero al costo di 21,99 €.

Diversamente da altre offerte, la nuova formula dell’accesso Vip prevede un solo pagamento, che consentirà di vedere il film senza limiti, tutte le volte che volete. Raya sarà disponibile per il noleggio anche su altre piattaforme selezionate, tra cui Amazon, Google e Apple.

L’uscita al cinema non è assolutamente esclusa, anzi tecnicamente è prevista per il mese di Marzo, compatibilmente con le nuove disposizioni legate al Covid-19. Il film, infine, sarà disponibile per tutti gli abbonati Disney Plus dal 4 giugno 2021 senza costi aggiuntivi.

Ma è il momento di procedere con una recensione in anteprima, rigorosamente no spoiler, insomma raccontarvi un po’ di questo nuovo classico contemporaneo: come il viaggio di Raya rappresenti un’avventura buffa, affascinante, carica di emozioni e scoperte.

Raya e l’ultimo drago : la Trama

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Raya è la nuova principessa-guerriera dell’Universo Disney. Scoprite con noi Raya e l’ultimo drago, dal 5 Marzo in anteprima con accesso Vip su Disney Plus, poi al Cinema. (Ph @Disney 2021)

Kumandra è un mondo simile alla Terra, creato dai Draghi e diviso in cinque regni.

Dalla notte dei tempi i diversi popoli veneravano i Draghi e vivevano con loro in completa armonia. Almeno, finché Kumandra venne minacciato dai mostri chiamati Druun, che seminavano morte e distruzione. Fu allora che i draghi scelsero di sacrificare le loro vite per salvare l’umanità.

Cinquecento anni dopo, complice l’avidità e la falsità degli esseri umani, i Druun tornano a Kumandra. Uccidono Benja, sovrano delle Terre del Cuore, mentre sua figlia, l’aspirante guerriera Raya, decide di mettersi alla ricerca dell’ultimo drago.

Lungo la strada Raya dovrà scontrarsi con tanti imprevisti, tanti nemici, ma riscoprirà anche il valore della fiducia, che sa creare nuove, improbabili, profonde alleanze.

Raya e l’ultimo drago: la Recensione

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Raya e Sisu, le protagoniste di Raya e l’ultimo drago, arrivano il prossimo 5 Marzo su Disney Plus (con accesso Vip) oltre alle piattaforme Amazon, Google e Apple. (Ph @Disney 2021)

Diretto da Don Hall (Big Hero 6) e Carlos López Estrada (Blindspotting), prodotto da Osnat Shurer (Oceania) e Peter Del Vecho (Frozen e Frozen 2), Raya e l’ultimo drago e il prodotto dell’immaginario e le culture dei popoli dell’Asia sudorientale

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La geografia immaginaria di Kumandra si fonda così sul mash-up di ispirazioni reali e leggende antichissime. Draghi, arti marziali, combattimenti con spade e giganti gatti selvatici. Tutti questi elementi trovano una perfetta armonia nelle varie tappe di questa fiaba postmoderna.

E se il successo travolgente di Frozen si fonda essenzialmente sul concept di due principesse finalmente ribelli, indipendenti, che non necessitano alcuna controparte maschile per condurre la propria storia, Raya si inserisce in questa nuova galleria di principesse-guerriere.

Trama e intreccio del film rappresentano il puro “Incanto Disney”. Quel sortilegio che funziona splendidamente dalla prima metà del ‘900, dagli albori dei Walt Disney Studios, che conservano il primato dei “più antichi studi di animazione ancora in attività”.

Il meccanismo alla base dell’incantesimo resta semplice: non esiste un solo spettatore al mondo che non sia mai stato un bambino. Nessuno come Walt Disney Company ha saputo riformulare questo semplice principio, riconfigurarlo in nuovi classici di sicuro successo.

L’aura del “film di animazione Disney” sembra ormai vivere di vita propria, tanto che negli ultimi sue decenni le novità più o meno mediocri, prevedibili, poco ispirate, sapevano comunque riempire le sale cinematografiche di bambini, genitori, piccoli e grandi spettatori.

Per fortuna, rispetto a certi titoli Raya e l’ultimo drago ha davvero qualcosa in più. Non è solo la novità Disney del momento, quell’oggetto del desiderio che tutti i bambini chiederanno di vedere, solo perché garantisce di replicare schemi, avventure ed emozioni già note.

Gli elementi ricombinati nel film non sono inediti, anzi rimandano a leggende antiche come il mondo. L’idea di base era che, finalmente, anche i bambini del Sudest asiatico potessero rispecchiarsi in una principessa Disney, un set completo di piccoli eroi, anti-eroi e villain.

Il set comprende naturalmente anche animali fantastici, ma soprattutto high-concept come coraggio, fierezza, diffidenza e fiducia. I sentimenti chiamati in causa sono dissonanti, evocano un conflitto che va aldilà dello spazio e il tempo, centrando l’idea di “Universale”.

Se il film è effettivamente in grado di parlare ad ogni tipo di pubblico, coinvolgendo bimbi e adulti nella stessa gamma di emozioni, è perché gli ideali, i conflitti sono espressi attraverso parole e scenari semplici, a misura di bambino, che pure non rappresentano la banale riproposizione degli stessi schemi.

Al contrario, gli autori di Raya hanno saputo lavorare su quel limite sottile che separa un’idea retorica da un’immagine archetipica. E hanno saputo centrare un’idea di Epica profondamente classica, fondata sul proverbiale “Viaggio dell’eroe”, trasformandola in chiave contemporanea.

Ci sono i draghi, le spade e le principesse coraggiose, eppure il film conquista con la naturalezza di sentimenti umani: paura, dubbio, nostalgia. L’eroina al centro del film non è certo senza macchia e senza paura, al contrario, ci invita a riflettere su cosa siano la rabbia, il risentimento.

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La fame di rivalsa, la vendetta, l’idea stessa della distruzione e della guerra: tutte queste idee verranno evocate da un film che resta incantevole, che conquista anzitutto per la bellezza, l’impatto delle immagini in movimento.

E così l’incantesimo è riuscito. Raya e l’ultimo drago ci riporta alle radici del film d’animazione per bambini, del classico che emoziona per i conflitti evocati, i dialoghi essenziali ma brillanti, per il ritmo inarrestabile delle sequenze, che scandiscono le diverse fasi del viaggio.

Il segreto si nasconde probabilmente tra i personaggi. Raya è certamente la protagonista del film, eppure non è un personaggio predominante, anzi condivide costantemente la scena con alleati e antagonisti, tutti splendidamente definiti, in termini visivi, cinematografici e narrativi.

La piccola Noi, microscopica infante guerriera, Sisu, una sorta di fortunadrago parlante, dalla sensibilità profondamente umana, ma anche l’intraprendente Tuk Tuk, barcarolo e chef, e infine Tong, gigante guerriero orbo, terrorizzante e tenero.

Tutti questi personaggi compongono via via il piccolo esercito di Raya, e colpiscono nel segno, conquistando le nostre emozioni grazie al loro fascino iconico, incantano per le loro contraddizioni, le loro emozioni umane, senza perdere i connotati delle figure da fiaba.

La contrapposizione di Raya e Namaari, che è letteralmente il suo opposto, il suo doppio e la sua nemesi, non esaurisce l’intreccio del film. E neanche la profonda amicizia che lega Raya e Sisu.

Al contrario, ogni sequenza sembra moltiplicare personaggi, sensazioni e linee narrative, trasformando una struttura decisamente classica in un’avventura che sa stupire.

Probabilmente, bissare il successo di Frozen è un obiettivo impossibile da centrare. Ma forse, gli autori di Raya non hanno mai pensato di puntare inutilmente alle stelle. Piuttosto che mancare l’obiettivo, hanno preferito arricchire un mondo attraverso i dettagli, le sfumature, la definizione dei personaggi minori.

E qualcuno, nelle sequenze di animazione dedicate ai draghi, avrà perfino la sensazione di ritrovare per un attimo movimenti e colori di una vecchia, cara fantasmagoria. Quel vecchio irripetibile Classico Disney: Fantasia, diretto da Walt Disney nel lontano 1940.

Ma la bellezza di un Classico Disndey, anche nel 2021, è che in fondo milioni di persone, grandi e piccini sparsi per il mondo potranno ugualmente sperimentare il film, provando le emozioni che meglio credono.

Raya arriva su Disney Plus il 5 Marzo. Che scegliate la via dello streaming, o preferiate aspettare eventualmente l’uscita del film grande schermo, fateci conoscere le vostre opinioni!

Raya e l’ultimo drago: il cast (le voci italiane)

Luisa Ranieri: Virana

Veronica Puccio: Raya

Monica Bertolotti: Sisu

Jun Ichikawa : Namaari

Paolo Calabresi : Tong

Vittoria Schisano: Generale Atitaya

Raya e l’ultimo drago: trailer ufficiale