Romulus: il progetto di Matteo Rovere raccontato dai protagonisti

Dopo la roundtable con Matteo Rovere e gli autori di Romulus, vogliamo raccontarvi anche il nostro (virtuale) incontro con i tre giovani protagonisti della serie: Marianna Fontana, Andrea Arcangeli e Francesco di Napoli.

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Venerdì 6 Novembre i primi due episodi di Romulus hanno conquistato gli spettatori di Sky Atlantic e Now Tv. Dopo aver incontrato (virtualmente) il regista e showrunner Matteo Rovere (trovi qui il nostro articolo) passiamo alla triade dei protagonisti.

Ovvero: Andrea Arcangeli (Yemos), Marianna Fontana (Ilia) e Francesco Di Napoli (Wiros). Chiunque abbia visto Capri Revolution di Mario Martone sarà già rimasto folgorato dalla bellezza e il talento di Marianna Fontana.

Stesso dicasi per Francesco Di Napoli, che nel 2019 ha convinto pubblico e critica come giovanissimo protagonista de La paranza dei bambini, adattamento del romanzo omonimo di Roberto Saviano per la regia di Claudio Giovannesi.

“Romulus mi ha semplicemente insegnato a recitare”

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Francesco Di Napoli (Wiros) in una scena di Romulus: la serie di Matteo Rovere dal 6 Novembre su Sky Atlantic e Now Tv

Dichiara con autentica gratitudine Francesco Di Napoli. Un’affermazione che colpisce, già che il personaggio di Wiros, orfano e schiavo che lotta per rovesciare la propria sorte, si impone fin dal primo episodio come una delle figure più affascinanti di Romulus.

Qui trovi la nostra introduzione (naturalmente senza spoiler) ai personaggi e il dramma corale orchestrato da Matteo Rovere, per raccontare la fondazione Roma oltre la leggenda di Romolo e Remo, riscrivere il confine fra Epica, Mito e Storia.

Passiamo allora a raccontarvi Romulus attraverso gli occhi dei protagonisti. Un progetto che, oltre a quattro anni di scrittura e ricerca storiografica, ha richiesto anche una complessa fase di pre-produzione, riservando agli attori un training impegnativo e complesso.

“Ogni mattina facevamo due o tre ore di allenamento, circuito militare, training con la spada, con i cavalli, per entrare nel mondo di Romulus bisognava partire da qui.”

Così ci racconta Andrea Arcangeli, che dopo il film di Simone Spada, Domani è un altro giorno, ha vestito i panni di Yemos, il gemello destinato al trono. Al netto delle profezie o delle molteplici leggende su Romolo, il punto di vista della serie resta essenzialmente realista.

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Per questo, il percorso di Yemos sarà oltremodo accidentato e sofferto, ed è proprio Andrea Arcangeli a raccontarci il dietro le quinte, l’impegno richiesto da un progetto come Romulus.

“Poi si aggiungeva la questione della lingua, del protolatino. Ma forse in una serie come questa l’approccio alla psicologia del personaggio avviene anche attraverso il fisico. Prima del ciak, piuttosto che cercare una strada mentale cercavo una tensione corporea.”

Aggiunge Francesco Di Napoli “Wiros è uno schiavo, un ragazzo che viene vessato, torturato, anch’io ho cercato di raccontare la sua storia attraverso il fisico.”

“Imparare il protolatino, interpretare queste parole, questa è stata la sfida più grande e sono molto orgogliosa del personaggio di Ilia. Senza contare che per raggiungere quel livello di preparazione fisica sono partita proprio da zero. Sono molto orgogliosa.” Conclude Marianna Fontana.

“Per me la soddisfazione più grande è stato arrivare alla fine. Era un progetto totalizzante.” Prosegue Andrea Arcangeli. “Io ero sotto dieta iperproteica per mettere massa, i Luperci erano sotto dieta dimagrante, Marianna si allenava dalla mattina alla sera.”

“Se non mantieni la dieta rischi di essere diverso da una scena a un’altra, magari girata dopo tre mesi, nei combattimenti devi essere sempre allenato con gli stunt o rischi di farti male. La preparazione che richiedono questi personaggi è fisica, psicologica, linguistica, la tua linea di attenzione deve restare massima dal primo all’ultimo giorno.”

Interrogata sul personaggio di Ilia, una figura femminile davvero forte, Marianna Fontana racconta: “Le donne della serie hanno una fortissima influenza sugli uomini. Anche i personaggi maschili, che hanno più potere, nascondo in qualche modo un lato femminile.”

“Secondo me non esistono più serie maschili o femminili, basta pensare a Peaky Blinders.” Prosegue Andrea Arcangeli “Un personaggio come Yemos mi ha permesso di superare qualunque limite, e poi chiedermi quale fosse il prossimo limite, per provare a superare anche quello.”

“Partendo dal corpo ho cercato una voce, che passasse attraverso il latino, ma anche che cambiasse, crescesse insieme al personaggio di Ilia.” Prosegue Marianna Fontana.

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“L’addestramento di Ilia è un atto violento, ma lei lo sceglie consapevolmente, è una bambina che diventa donna, cerca la propria forza inferiore. Troverà questa forza nella propria femminilità, e così sceglie come vivere la sua vita.”

Per apprezzare tutta la dedizione, la passione e l’impegno di questi tre giovani interpreti, le prime due puntate di Romulus vi aspettano su Sky e Now Tv.

Romulus: il trailer ufficiale Sky

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