Dall'account Instagram Ufficiale di Cristina d'Avena
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Ancora una volta Cristina D’Avena non si risparmia per i fan. A dire poco
Sappiamo che negli ultimi anni Cristina D’Avena si è re-inventata come inaspettata icona sexy, rivolgendosi con astuzia alle generazioni che, essendo cresciute con la sua voce, erano già innamorate di lei. Le sue foto ormai ogni estate fanno il giro del web e portano schiere di fan a riempire la rete di commenti.
La cantante, famosa per la sua interpretazione di tutte le più celebri sigle dei cartoni animati fra anni ’80 e anni ’00, si gode così una specie di seconda giovinezza al centro del gossip mondano. Chiaro che le sue foto come quella qui sotto vadano prese come quello che sono: solo delle foto.
D’altra parte la sua popolarità è alle stelle già da decenni e in qualche modo è forse proprio questo che affascina di lei. I suoi scatti da star sexy non servono, come a Chiara Ferragni, per mantenere viva la propria popolarità e quini i contratti con gli sponsor. Sono invece semplici sfizi.
Un post condiviso da Cristina D’Avena (@cristinadavenaofficial) in data:
Cristina sexy e tutti impazziscono
Ed ecco qui lo scatto “incriminato”, l’ultimo di una serie che prosegue imperterrita. La Cristina nazionale si gode il suo momento di gloria senza ipocrisie, avendo affermato a più riprese di non avere niente in contrario ad essere popolare in quanto “bella donna”. Non più di quanto sia infastidita dalla sua immortale fama come cantante.
Nei suoi ultimi tour (interrotti a causa del COVID, come quelli di tutti gli altri) Cristina ha suonato assieme ai Gem Boy in tutta Italia, re-interpretando le storiche sigle per cui è nota. Qualche nome? I Puffi, Sailor Moon, Il mistero della Pietra Azzurra, Denver, Taz, il Diavolo della Tasmania, Lady Oscar, Rossana.
Nello stesso tempo, sono moltissimi gli artisti di oggi e di ieri che in molteplici occasioni hanno espresso la propria ammirazione per l’opera di Cristina. Sia perché cresciuti con le sue sigle, sia perché impossibilitati a negare che la sua musica faccia ormai parte del patrimonio culturale italiano, piaccia o non piaccia.
