Dark 3: Spiegazione della terza e ultima stagione

Dal 27 Giugno Dark 3 è disponibile su Netflix. In questo articolo troverete la risposta a tutte le vostre eventuali domande, la spiegazione del finale e di tutti i simbolismi nascosti nascosti nella terza stagione di una tra le serie più amate d sempre.

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Jonas e Martha, protagonisti indiscussi della serie
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Come pronosticabile, Dark 3 necessita di una spiegazione.

Come preannunciato dallo stesso Jonas, al secolo Louis Hoffman (trovi qui il nostro articolo) la terza stagione di Dark è la più complessa della serie. Dark 3, infatti, moltiplica i piani del racconto nello spazio e nel tempo. Se nelle precedenti stagioni abbiamo assistito semplicemente a dei viaggi nel tempo, stavolta i protagonisti saranno costretti a muoversi incessantemente attraverso 2 mondi paralleli.

Appena Netflix ha rilasciato la serie, Sabato 27 Giugno, sul web hanno iniziato a moltiplicarsi anche i meme. La complessità della trama, ma sopratutto la moltitudine dei protagonisti, per altro rappresentati in 2 o 3 momenti differenti della loro vita, hanno mandato in confusione milioni di spettatori in tutto il mondo. Eppure, anche se le prime puntate di Dark 3 si presentano praticamente come un groviglio inestricabile, i creatori della serie, Baran bo OdarJantje Friese, hanno saputo creare un finale impeccabile, cristallino. E a differenza di molte altre serie, il pay-off di Dark è perfettamente razionale e coerente.

Eccovi allora la nostra spiegazione di Dark 3, che ci lascia comunque con un finale aperto.

Dark 3: Storia di due poveri amanti

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Dark 3: spiegazione. Jonas e Martha.

Dark 3 mostra come il motore dell’intera vicenda sia l’amore impossibile di Jonas Kahnwald e Martha Nielsen.

Nella prima stagione, Jonas inizia a comprendere il terribile segreto di suo padre, da poco morto suicida. Michael Kahnwald, infatti, non è altri che Mikkel Nielsen, il bambino scomparso nel 2019, che si ritrova misteriosamente nel 1986 e viene adottato dall’infermiera Ines Kahnwald. Questo significa anche che Jonas è il figlio del fratello minore di Martha, e che la ragazza è in realtà sua zia.

Siamo fatti per stare insieme. Non credere mai che non sia vero. Queste parole, pronunciate da Jonas, riecheggiano in tutto il corso della seconda stagione. Jonas è il grande protagonista di Dark 2. La sua versione adulta lotterà al fianco di Claudia Tiedemann per riscrivere il corso degli eventi, che culmineranno nella morte della sua amata Martha. Perché Martha viva, Jonas è disposto a rinunciare alla sua stessa esistenza.

Se il piccolo Mikkel non arriverà mai nel 1986, infatti, finendo per sposare sua madre Hannah, il ragazzo non nascerà mai. Il principale nemico di Jonas si rivelerà un vecchio dal volto sfregiato, Adam, creatore del Sic Mundus. La setta, che opera attraverso un misterioso prete, di nome Noah, intende manipolare gli eventi e condurre il mondo all’apocalisse del Novembre 2019. Ma con suo estremo sconcerto, Jonas scoprirà che lottare contro Adam significa solo lottare contro sé stesso. L’uomo è infatti la sua versione anziana, provata dagli anni e dai viaggi nel tempo.

Dark 3: spiegazione di un perfetta chiusura

Con la terza stagione, Martha riporta Jonas al giorno del loro primo incontro. Non si tratta però della “sua” Martha, ma di quella vissuta in una dimensione parallela. Nel nuovo mondo Jonas non è mai esistito. Si trova davanti agli occhi le stesse persone, eppure nessuno sembra conoscerlo, ed è tutto leggermente diverso. I creatori di Dark hanno scelto di rimarcare la differenza tra i 2 mondi mutando lievemente l’aspetto dei personaggi.

Anche nel nuovo mondo, Jonas e Martha finiranno per aggrapparsi disperatamente l’uno all’altra in una unica, indimenticabile notte d’amore. Io e te, una falla del Matrix, è questa la nuova dichiarazione che si scambiamo gli amanti. Ma come esiste un Adam, deve esistere anche una Eve, e non può essere che la versione anziana di Martha.

I due poveri amanti, condannati alla dannazione eterna, si ritroveranno così su fronti opposti, come acerrimi nemici. Inizialmente, sembrerebbero l’incarnazione di luce e tenebre, dell’eterna lotta tra bene e male. Ma in tutti i mondi paralleli rappresentati da Dark, esiste una sola regola: tutti mentono e niente è come sembra.

Sia Jonas che Martha, o meglio Adam e Eve, sono convinti che loro figlio sia l’origine di tutto. Ed entrambi si macchieranno di ogni sorta di crimini, pur di portare avanti la propria guerra. Sarà Claudia Tiedeman a metterli finalmente di fronte alla verità, ovvero che i 2 mondi sono indissolubilmente legati e l’origine può trovarsi solo fuori da essi, nella terza dimensione, da cui essi sono stati generati. Il Mondo Originario. Quest’ultimo, con lo scopo di far orientare più facilmente lo spettatore, viene proposto in un aspect ratio panoramico 2.39: 1 andando a sostituire il classico 2.00:1, ormai formato standard per quasi tutte le serie Netflix.

I mondi paralleli rappresentati in Dark 3 sono l’esemplificazione della teoria della correlazione quantistica (o entanglement quantistico). E in base a questa teoria i sistemi fisici sono sottosistemi di una realtà più ampia, impossibili da descrivere singolarmente. Quanto accade in un sistema influenzerà l’altro in base al principio della correlazione a distanza, già che i sistemi sono spazialmente separati, ma esistono simultaneamente. Così la disperata, lunga guerra di Adam ed Eve per salvare i propri mondi, si rivelerà totalmente priva di senso. Se pure in maniera diversa (e opposta), gli stessi eventi sono destinati a ripetersi all’infinito, trovando la medesima conclusione. Per chiudere definitivamente il loop, bisognerà tornare al mondo di origine e al primo viaggio nel tempo. Ovvero, il momento in cui una scissione accidentale ha generato due nuove dimensioni parallele.

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Jonas e Martha sono Adam ed Eve

In Dark 3, Adamo ed Eva non sono l’origine dell’umanità, bensì la causa della sua fine.

Jonas e Martha, ovvero Adam e Eve, hanno una visione diametralmente opposta. Adam vuole distruggere entrambi i mondi, non crede esista nessun paradiso, né alcuna speranza di rigenerazione, per questo azzerare tutto è l’unica soluzione possibile. Sul fronte opposto, Eve è disposta a tutto per salvare i suoi cari e il suo mondo, e lotta per preservare l’esistenza dei cicli temporali.

I suoi emissari sono 3 misteriosi viaggiatori del tempo, nuovi personaggi che vediamo per la prima volta in Dark 3. Si tratta di un vecchio, di un bambino e un uomo di mezz’età, sfregiato in volto, proprio sopra la bocca. Come Noah, quest’uomo è pronto ad atti di indicibile violenza per influenzare il corso degli eventi. Presto li vedremo finalmente bene in volto, e dalla cicatrice capiremo che si tratta della stessa persona, in 3 diversi stadi della vita. È ovviamente il figlio di Martha e Jonas, rimasto sempre senza nome.

Adam era convinto che uccidere il figlio di Martha significasse azzerare l’origine di tutto. Eppure, anche se in modi diversi, gli eventi dei 2 mondi hanno continuato a ripetersi. Saranno solo le parole di Claudia Tiedemann a spiegare finalmente il senso di questa storia.

“Avete fatto tutto in nome dell’amore, eppure non avete causato che dolore e sofferenza.”

L’origine non è il figlio di Jonas e Martha. Eppure, una volta tirate le fila del racconto, è sempre l’Amore il motore ultimo di tutte le vicende che si intrecciano nelle 3 stagioni di Dark.

Liebestod. Amore e morte. L’eterno ritorno: le principali ispirazioni della serie

Come spiegato chiaramente da Claudia Tiedemann, l’origine dei due mondi è un atto d’amore. Quando H.G Tannhaus ha creato la prima macchina del tempo, il suo scopo era impedire che suo figlio, sua nuora e la sua nipotina appena nata morissero in un incidente d’auto. Tannhaus ha cercato di riportare qualcuno dall’aldilà, e invece ha provocato una scissione spazio temporale, creando i due mondi paralleli. Per distruggere il nodo bisogna impedire che avvenga il primo viaggio nel tempo.

Martha e Jonas scelgono così il sacrificio ultimo, tornano indietro alla notte dell’incidente, consapevoli che significa annullare la loro stessa esistenza. Ma anche Claudia ha viaggiato incessantemente nello spazio e del tempo per Amore. Il suo scopo era salvare la vita di sua figlia, Regina Tiedemann.

In modo forse non casuale, Tannahaus evoca immediatamente il Tannhauser, nome di una celebre opera di Richard Wagner. Temi centrali dell’opera sono l’opposizione tra amor sacro e amor profano, ma soprattutto la redenzione tramite l’amore, tema evidentemente ripreso anche da questa moderna serie tedesca.

Filosofia e Letteratura

Per quanto Dark appartenga al genere sci-fi, in particolare alla fantascienza d’ispirazione distopica e post-apocalittica, la serie è intessuta di riferimenti alla fisica e la filosofia tedesche moderne, ma anche alla letteratura romantica e alla grande tradizione del melodramma.

Per chiudere il cerchio di questa suggestione, il termine Tannhauser è citato anche nel finale di Blade Runner, nel celebre monologo di Rutger Hauer/Roy Batty morente: I watched c-beams glitter in the dark near the Tannhäuser Gates” (“Ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser).

Liebestod, parola che unisce indissolubilmente amore e morte, è il termine coniato da Wagner per l’aria che rappresenta il climax del Tristano e Isotta. Il termine viene frequentemente usato per definire un leitmotiv del teatro tedesco, la morte d’amore, che trova evidentemente in Dark una variazione fortemente contemporanea.

Dark 3 fa poi un esplicito riferimento ad Ariadne, noto in italiano come Arianna e Nasso, opera lirica presentata per la prima volta nel 1912 da Richard Strauss, su libretto di Hugo von Hofmannsthal.

Nella prima puntata vedremo Martha interpretare Ariadne nelle prove di una recita scolastica. Il dramma evoca il mito di Arianna, principessa di Creta, innamorata di Teseo. Grazie al gomitolo di lana da lei donato, l’eroe riuscirà ad attraversare il labirinto e uccidere il Minotauro. Ma poi, abbandonerà crudelmente la principessa sull’Isola di Nasso, incinta di loro figlio, Demofonte. Nel monologo interpretato da Martha, il filo rosso che lega gli eventi è anche la condanna della Storia a ripetersi all’infinito. Ed eccoci allora al tema centrale della terza stagione, e dell’intera serie Dark.

L’eterno ritorno, o meglio L’eterno ritorno dell’uguale, uno dei cardini del pensiero filosofico di Friedrich Nietzsche, rappresenta anche le fondamenta di Dark.

Nietzsche ha espresso il concetto di Eterno ritorno dell’uguale prima ne La Gaia Scienza (1882), poi in Così parlò Zarathustra (1885). Questa concezione ciclica del tempo – che ripete eternamente lo stesso corso secondo cicli temporali fissi, immutabili e necessari – prevede che nessun elemento si crei né si distrugga. Il principio è la fine e la fine è il principio è la frase che attraversa come un filo rosso l’intera stagione. Il principio dell’eterno ritorno riecheggia nelle parole di Eve e di Claudia Tidemann, l’unica che riuscirà a intravedere la verità oltre l’immutabilità dei cicli.

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Dark 3: spiegazione. L’albero genealogico che lega tutti i personaggi di Dark 3, come riportato da Wikipedia

La vera storia di Noah, Charlotte e Regina

Dark 3 fornisce una risposta chiara a quasi tutte le domande rimaste aperte nel corso delle tre stagioni. Il personaggio di Noah, apparso inizialmente come un essere deprecabile, capace di qualunque crudeltà, si rivela ora decisamente più umano.

In base agli straordinari paradossi temporali che dominano la struttura narrativa di Dark, il suo albero genealogico si rivelerà particolarmente intricato. Scopriremo infatti che il vero nome di Noah è Hanno Tauber, ed è figlio di Bartosz Tiedeman, che ha viaggiato nel tempo e nel 1880 ha conosciuto la sua sposa, Silja Tiedeman. Ma Noah esiste anche nel futuro. Dopo l’apocalisse del 2019, ha conosciuto Elisabeth Doppler, e hanno avuto una bambina, Charlotte. Charlotte Doppler è quindi allo stesso tempo la madre e la figlia di Elisabeth.

Un’altra rivelazione arriva poi sulla nascita di Regina Tiedeman. Sua madre Claudia, nel 1986, aveva una relazione con il padre di Ulrich, Tronte Nielsen, il nonno di Martha. All’epoca Regina è già una ragazzina. Tronte non afferma chiaramente di essere suo padre e Claudia gli fa intendere di non esserlo affermando che avrebbe voluto tanto fosse lui. Eppure, nel 2019, nel mondo parallelo, sarà lui a soffocare Regina, affermando che è l’unico modo per salvarla.

Regina resterà comunque uno dei pochissimi personaggi a restare completamente fuori dal loop (i cosiddetti fuori dal nodo, aspetto poco approfondito e solo citato). A parte lei, sembra restare solo Torben Woller, agente di polizia che vediamo solo brevemente, al fianco di Ulrich Nielsen e Charlotte Doppler.

Dark 3: spiegazione del finale della terza stagione

Nella sequenza finale, la catena di causa effetto e i cicli temporali sono stati finalmente spezzati. I sopravvissuti, si ritrovano serenamente intorno a una tavola per una cena.

Regina è viva, così Katharina Nielsen, non c’è traccia dei loro mariti, dei loro figli, come non c’è traccia di Charlotte (figli del nodo temporale e tutti scomparsi dopo lo scioglimento di quest’ultimo). Peter Doppler sembra felice al fianco di Bernardette, la trans di cui era segretamente innamorato, e sembra possano vivere liberamente il loro amore. C’è anche Hannah Kanhwald, questa volta seduta al fianco di Woller, per quello che sembra finalmente un vero legame d’amore.

La donna è incinta. Nel corso di questa stagione, l’avevamo già vista incinta due volte. Nel mondo parallelo, è riuscita finalmente a strappare Ulrich a Katharina. Aspettano un figlio, ma le doglie sopraggiungono proprio con l’inizio dell’apocalisse. Nell’altra dimensione, ha viaggiato indietro nel tempo fino al 1953, è diventata l’amante di Egon Tiedmann e aspetta una bambina.

Nella serenità di questo finale, ecco che le parole di Hannah risuonano come l’eco del passato. Hannah si guarda intorno e afferma di sentire un forte senso di deja-vù. Vede un impermeabile giallo, lo stesso indossato prima da Jonas, poi da Martha. Racconta di aver fatto un sogno, dove il mondo finiva e precipitava nell’oscurità. Nella realtà salta la luce, e quando torna Hannah risponde alla domanda che le hanno posto poco prima. Come pensa di chiamare suo figlio?

“Ho sempre pensato che Jonas fosse un bel nome.”

Così, Dark 3 si chiude. Che sia l’inizio di un nuovo loop temporale? Il passato e i suoi cicli sono davvero stati azzerati? E se nascerà un nuovo Jonas, è destinato a incontrare una nuova Martha, pur essendo persone differenti poiché non figli di Mikkel e Ulrich? O i mondi paralleli seguivano in qualche modo la trama di fondo di quello originale pur non condividendone tutti gli attori in gioco? Certo, per i fan della serie resta accesa la speranza di una quarta stagione.

Easter Egg

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Dark 3: spiegazione. Easter egg di Shining.

Nell’estrema complessità del suo intreccio, Dark 3 contiene anche degli Easter Eggs. Il più clamoroso si trova proprio all’inizio della prima puntata. È il primo giorno di scuola, e quando Magnus e Martha Nielsen arrivano a scuola, alcuni ragazzi sono mascherati, apparentemente senza spiegazione. Prima che salgano le scale, passato davanti a due ragazze vestite esattamente come le due gemelle di Shining, le figlie di Derlbert Grady. Che questa dimensione sia popolata di fantasmi, vittime di morti violente, condannate a vagare in eterno tra i vivi?

Infine, una strana teoria viene pronunciata quasi casualmente dalla Charlotte del 1986. Winden è come un buco nero, una volta dentro non si esce. All’inizio della prima puntata, quando Jonas entra in classe, Bartosz Tiedeman è in piedi di fronte alla lavagna, impegnato proprio a spiegare la teoria dei buchi neri. Un’altra traccia che ci conduce verso una eventuale quarta stagione? A dircelo sarà solo il tempo.

Si ringrazia Luca Varriale per il contributo apportato nello sbrogliare questa affascinante matassa.

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