Star Trek Picard, Recensione in anteprima della serie con Patrick Stewart

La nostra recensione in anteprima di Star Trek Picard, la nuova serie che arriverà su Amazon Prime Video a partire dal 24 gennaio.

Star Trek Picard
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Space, the final frontier…non questa volta. Star Trek Picard farà a meno della leggendaria introduzione e dell’ambientazione squisitamente cosmica. E rinunciando ad essi sembra voler rinunciare anche al registro più epicizzante della narrazione, per preparare la scena al canto del cigno del protagonista. A più di vent’anni dalla fine di Star Trek: The Next Generation, e a quasi vent’anni da Nemesis, Patrick Stewart torna a vestire i panni di Jean Luc Picard per quella che a ragion veduta sembra essere la sua missione finale.

Misurarsi nuovamente con il ruolo che gli è indissolubilmente cucito addosso non può che costringerlo a confrontarsi con il fantasma del tempo, trascorso ugualmente per l’attore e il suo alter-ego. Sembra così non essere mai uscito dal personaggio quando Patrick Stewart compare per la prima volta sullo schermo. Da subito però la serie traccia il suo profilo, discostandosi da quello di una parata di glorificazione del trionfante capitano dell’Enterprise. Al contrario Star Trek Picard vuole impostare un punto di vista critico sulla figura dell’ufficiale, rimettendo in discussione il suo operato nella mitologia del franchise e la memoria, ormai sedimentata, di una delle icone marchiate a fuoco nella storia della fantascienza.

E ciò è evidente da subito: Tea, Earl Grey, Hot, ma decaffeinato. Una delle battute più rappresentative del personaggio, indice della sua abitudinaria e calma saggezza, viene variata nell’incipit della serie. Deve scendere a patti con i suoi fantasmi che non lo lasciano dormire notti serene. Il ricordo dell’amico Data, di cui piange la morte da vent’anni, lo tormenta, ed è per la memoria e l’eredità del suo compagno di avventure che dovrà tornare al timone di un motore a curvatura.

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Star Trek Picard riscriverà i contorni del protagonista

Non sarà così facile però per Picard tornare alla guida di una missione spaziale. I rapporti con la Flotta Stellare si sono incrinati, e apprendiamo subito i motivi del turbolento ritiro dell’ammiraglio. Tramite un’intervista veniamo messi al corrente di alcuni eventi chiave nell’ultima parte della carriera dell’ammiraglio, e viene tracciata la cornice narrativa della serie. Picard fu infatti in prima linea per favorire l’esodo dei Romulani durante la supernova romulana, evento finora narrato solo nella timeline parallela del reboot cinematografico del 2009.

La Federazione visse in maniera contrastante la determinazione di Picard a salvare un popolo storicamente nemico degli alleati, ma questo non è l’unico punto critico della carriera del comandante. La distruzione dei cantieri di Utopia Planitia su Marte, nuovo risvolto narrativo che verrà raccontato con un flashback nel secondo episodio, sembra essere un’altra ombra sull’immagine pubblica di Picard. Questa sequenza contribuisce quindi a smorzare i toni celebrativi di Star Trek Picard, amplificando invece l’impressione di essere di fronte ad un’operazione di sovrascrittura del personaggio.

Star Trek Picard

Nonostante questo la serie conserva un velo di omaggio, dovuto e necessario. Non solo attraverso citazioni come quella del Tea, Earl Grey, ma anche attingendo motivi narrativi dalle saghe precedenti. Basta guardare ai film in cui Picard è protagonista per osservare un’interessante operazione di recupero dai classici della saga di Picard. Come The First Contact, ad esempio, Star Trek Picard si apre con una sequenza onirica del protagonista, ed è nel sogno che il compianto Data traccerà a Picard una strada da percorrere. Ma dal passato ben altre figure si presenteranno al cospetto del capitano, e recuperando, ancora, il topos del doppio da Nemesis, faremo la conoscenza di Dahj e della sua gemella, inscindibilmente legate alla legacy di Data.

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Star Trek Picard rappresenta quindi un punto di svolta decisivo nel franchise

Pur adottando un comparto visivo di gusto più contemporaneo come nelle ultime opere da queste si discosta, specie da Discovery, recedendo dalle componenti più epiche ed action. Al loro posto Star Trek Picard si configura come una profonda analisi psicologica del comandante del capitano della next generation, per restituirne una caratterizzazione molto più complessa. Da questa serie emergerà un personaggio a tutto tondo, stratificato nella rilettura che la serie sembra volerne offrire.

Similmente, in questo, a Discovery, Star Trek Picard sarà strutturato come un ampio arco narrativo già rinnovato per una seconda stagione, non un’antologia di episodi conclusivi, come le serie classiche. Sulla carta quindi questo nuovo prodotto Amazon Prime Video ha impostato tutti i presupposti per segnare un nuovo standard, e giungere dove nessun altro prodotto del franchise has never gone before.

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