10 canzoni che ti faranno morire di nostalgia

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Feels potenti: torniamo indietro con gli anni a riscoprire questi classici senza tempo

La musica che si ascolta da giovani, lo si sa, migliora con il passare degli anni. Le canzoni accompagnano i nostri ricordi, riportandoci, quando le riascoltiamo, ai momenti spensierati dell’infanzia e dell’adolescenza. Oggi facciamo un viaggio alla fine degli anni ’90 e all’inizio degli anni ’00. Se c’eravate, vi ricorderete tutte queste canzoni, e vi verranno i brividi a risentirle oggi, come vengono a noi. Iniziamo.

1. Bloodhound Gang – The Bad Touch (1999)

Una canzone che molti ricordano soprattutto per il videoclip, completamente folle (per l’epoca), e per il ritornello auto-esplicativo: “You and me baby, we ain’t nothing but mammals, so let’s do it like they do it on Discovery Channel“. Pezzo più noto e simbolo di un gruppo in realtà molto prolifico e dalla produzione notevole, ma che rimane soprattutto come uno dei simboli della MTV fine anni ’90.

2. Smash Mouth – All Star (1999)

Gli Smash Mouth erano la versione per famiglie dei gruppi nu metal/post-grunge dell’epoca: rock orecchiabile, rap pulito e assolutamente innocuo, look rassicurante, accenni funky, atmosfere allegre. Il successone All Star è un po’ il riassunto di tutto questo. Ciononostante, ricordiamo tutti questa canzone con nostalgia, e ne sappiamo ancora a memoria il refrain.

3. The Supermen Lovers – Starlight (2001)

A molti questo titolo e questo gruppo potranno non dire niente, ma provate ad ascoltare la canzone e dopo pochi secondi verrete illuminati. Il pezzo è stata una meteora di due artisti francesi, il produttore house The Superman Lovers (Guillaume Atlan), e il cantante Mani Hoffman. Inutile dire che dopo questo pezzo i due sono completamente scomparsi dalle classifiche internazionali, lasciando indietro solo questo orecchiabile singolo disco soul e un videoclip straordinariamente grottesco e inquietante.

4. Alien Ant Farm – Smooth Criminal (2001)

Gli Alien Ant Farm furono uno dei tanti nomi che circolavano nell’immenso calderone del nu metal di inizio millennio, ed emersero soprattutto grazie a questa cover in quello stile del classico di Michael Jackson del 1987. Nel video il gruppo si premura di citare molti video di Jacko, come Billie Jean e Bad, inserendo poi tutta una serie di cliché da party film americano. Per l’epoca, di sicuro effetto.

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5. Crazy Town – Butterfly (2000)

Una canzone d’amore rap/rock con un video accattivante e sexy, e tocchi fantasy. Un flow coinvolgente, un refrain semplice ed orecchiabile, e i muscolacci tatuati dei virili componenti del gruppo facevano il resto. Molti non lo sanno, ma questa canzone utilizzava come sample un estratto dalla canzone Pretty Little Ditty dei Red Hot Chili Peppers (1989), nella quale suonava un giovane John Frusciante, che qui è infatti indicato anche come co-autore.

6. The Cardigans – My Favourite Game (1998)

Il gruppo rock svedese The Cardigans arrivò al successo internazionale con questo famoso pezzo alternative rock, nel cui video la cantante Nina Persson si abbandona alle deviazioni di un’auto in libera corsa, avendone manomesso il freno. Anche in questo caso è il video, più che la canzone, che ci ricordiamo. Ma ancora oggi, quando ci capita di sentirla in radio, non possiamo fare a meno di immedesimarci.

7. Blink-182 – All the Small Things (2000)

Assieme a What’s My Age Again, senza dubbio il pezzo più famoso del gruppo, nonché uno degli ultimi grandi pezzi pop punk. Nel memorabile video i tre componenti del gruppo ridicolizzano le contemporanee produzioni videomusicali delle boy band allora in voga, come Backstreet Boys ed ‘N Sync; cosa che, nel 2000, equivaleva più o meno a dichiarare guerra imperitura al sistema.

8. The Dandy Warhols – Bohemian Like You (2000)

Fantastico pezzo che fonde l’alternative rock anni ’90 con la vicina rivoluzione garage rock revival degli anni ’00. Schitarrate semplici, musica ruvida, cantato che riporta al punk e ai Velvet Underground. Dappertutto, in ogni nota del pezzo, sprizza la voglia di riscoprire il rock and roll nella sua forma più pura e autentica; e i Dandy Warhols ci riuscirono benissimo.

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9. The Offspring – Pretty Fly (For a White Guy) (1998)

Il protagonista sia di di questa canzone che del video correlato è un cosiddetto “wigger”, termine che fonde le parole “white” (bianco) e “nig*er” (termine peggiorativo per indicare una persona di colore). Il “wigger” è in pratica un uomo bianco che cerca di apparire “figo” come “i neri”, cioè nella fattispecie come gli appartenenti alla cultura hip-hop. Non si tratta tanto di un commento su razzismo o anti-razzismo, quanto sul tentativo di una persona di appropriarsi di una cultura che non è la sua con il solo scopo di essere più popolare: quello che all’epoca si chiamava un poser, o “poseur”. Nonostante questo, nessuno di noi può negare di aver provato una certa empatia per il povero “white guy”, che ce la metteva veramente tutta per non apparire come uno “sfigato”, ma ottenendo ovviamente l’effetto opposto.

10. Bomfunk MC’s – Freestyler (1999)

Un classico senza tempo. Rap elettronico con sonorità immediatamente coinvolgenti, refrain epico, scratch d’obbligo ma accattivante, e un videoclip che ha fatto storia. Freestyler è, per molti, quasi un inno generazionale, nonostante la relativa semplicità dei temi affrontati. Una canzone semplicemente perfetta, invecchiata benissimo, che ancora oggi non manca di commuovere chi la riascolta a distanza di vent’anni. Basti vedere le reazioni positive al nuovo video girato in occasione del ventennale del singolo.

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