Il rock in The Departed – Musica e Film

The Departed
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Uno degli elementi che rende il lavoro di Martin Scorsese unico è il perfetto connubio tra musica e film. La colonna sonora dei film di Scorsese è composta in gran parte da musica generazionale che affonda le sue radici nel rock e nel blues. L’esempio di un’ottima soundtrack che riesce a trasportare lo spettatore nel mood del film è proprio in The Departed (2006).

Scorsese, con The Departed, ritorna al tema delle gang irlandesi ispirandosi alla storia di James Bulger, boss della mafia irlandese che riuscì ad infiltrare nella polizia un agente. Il film, grazie ad un ottimo cast e ad una trama che oscilla – per l’appunto – tra il bene ed il male, racconta uno spaccato di storia partendo dagli anni ’70.

È già nella prima sequenza che la musica esercita un fascino magnetico ed insieme riesce a contestualizzare i fatti meglio di qualsiasi altra cosa. Durante il primo incontro tra Colin Sullivan (allora bambino) e Frank Costello interpretato da Jack Nicholson, le immagini si intervallano a Gimme Shelter dei Rolling Stones, contenuta nell’album Let It Bleed. La canzone inizia con un accattivante intro di chitarra, seguito da un riff abbastanza aggressivo prima dell’entrata della voce di Mick Jagger. È proprio l’esatta sincronia tra musica, gesti e parole che dona alla scena realismo ed il senso esatto del piano che il boss irlandese progetta per il bambino. Anche solo il titolo Gimme Shelter (“dammi asilo”) rappresenta la condizione del piccolo bambino che necessita dell’aiuto di chi vuol proteggerlo.

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L’intro di The Departed richiama anche un certo momento storico fatto di guerra e tensioni. Dichiarerà al proposito Mick Jagger:

Era un periodo molto, molto violento. La guerra del Vietnam. Violenza dappertutto, scontri, incendi, saccheggi e disordini. […] Gimme Shelter è quel tipo di canzone da “fine del mondo”, davvero.

I’m Shipping Up To Boston: l’Irlanda romanzata di Scorsese in The Departed

La narrazione scorsesiana si avvale spesso di topoi conosciuti ai più per raccontare una determinata realtà. È il caso di I’m Shipping Up To Boston, quando nel cinema di Scorsese entra anche il punk. L’intro, che ricorda musica tradizionale irlandese, è ottimo per seguire le scene di più serrata azione, come l’inseguimento finale che porterà ancora faccia a faccia, come in una narrazione ciclica, il poliziotto ed il boss ricercato. 

Anche questa scelta rende molto bene la nuova identità degli emigrati irlandesi negli Stati Uniti che – in questo caso – hanno optato per la malavita. Da una parte l’attaccamento alle tradizioni, dall’altra l’irresistibile sound americano, fatto di rock e freneticità.

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Nella colonna sonora c’è anche spazio per i Pink Floyd. Il brano scelto da Howard Shore e Martin Scorsese è Comfortably Numb in una particolare versione live. La canzone, dal risvolto alienante e spersonalizzante, è funzionale a raccontare l’essere turbolento del personaggio interpretato da Leonardo DiCaprio, in una transizione tra il suo essere infiltrato e la sua fame di giustizia.

Martin Scorsese, quindi, ci dimostra anche in questa occasione che una colonna sonora riesce spesso ad essere una solida stampella alla sceneggiatura e alla recitazione, anche avendo il coraggio di accostare brani musicali agli antipodi.