L’incredibile storia del provino di Samuel L. Jackson per Pulp Fiction

Pulp Fiction; Samuel L. Jackson; Luca Ward
Condividi l'articolo

Samuel L. Jackson, famoso attore statunitense, si distingue nella sua carriera cinematografica per i numerosi lavori con i registi Spike Lee e Quentin Tarantino. Con quest’ultimo in particolare, ha iniziato nel 1994 con il celebre Pulp Fiction.

Nel film interpreta Jules Winnfield, uno dei due uomini fidati del boss Marcellus Wallace. Insieme con John Travolta, che interpreta l’altro scagnozzo Vincent Vega, ci dona un’interpretazione da Oscar (ha ottenuto infatti la candidatura a miglior attore non protagonista), svolgendo al meglio il ruolo di killer senza scrupoli. Ma in realtà è molto più riflessivo del collega e subisce una trasformazione nel corso del film, diventando un uomo timorato di Dio e misericordioso.

Samuel L. Jackson

Ricordiamo bene tutti il passo tratto dalla Bibbia che recita prima di spedire all’altro mondo il malcapitato di turno. Il passo in sé non esiste ma è solo un’unione di citazioni di altri testi sacri:

Ezechiele, 25:17. Il cammino dell’uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà, conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare, e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore, quando farò calare la mia vendetta sopra di te.”

Samuel L. Jackson

Ma quello che non molti sanno è che la parte di Jules Winnfield non era stata assicurata fin da subito a Samuel L. Jackson. Il provino in realtà andò molto bene, tanto che Tarantino gli disse ok, sei perfetto per la parte.

Leggi anche: 20 curiosità su Pulp Fiction che non conoscevi

Jackson allora, sereno e rilassato, se ne ritornò sul set di un altro film che stava girando. Poco tempo dopo però, gli giunse la voce che Tarantino aveva concesso un provino anche a Paul Calderon e che aveva deciso di dare la parte a lui.

LEGGI ANCHE:  Catalogo Netflix, ecco tutti i nuovi arrivi di maggio 2019

Questo fatto fece innervosire di molto Samuel L. Jackson, che chiamò Tarantino per chiedergli un secondo provino. Prese il primo aereo per Los Angeles e arrivò a LAX senza aver dormito, senza aver mangiato e senza nemmeno essersi lavato. Entrò nel primo fast food che trovò, prese un hamburger e una sprite e si catapultò dove si sarebbe tenuto il provino. Arrivato lì però ancora non c’era nessuno ad aspettarlo, se non un ragazzetto che non aiutò di certo la rabbia di Jackson a scemare. Infatti, appena lo vide, esclamò:

che piacere vederla Mr. Fishburne“.

Samuel L. Jackson

Indubbiamente non era la prima volta che Jackson veniva scambiato per l’attore Laurence Fishburne, ma sicuramente non era il momento più adatto per vedersi di nuovo messo in discussione. Come è andato poi il provino lo ricorda perfettamente il produttore Richard Gladstein, presente quel giorno:

Samuel entrò nella stanza e improvvisamente si diffuse una puzza di Fast Food. Teneva in mano un Hamburger e nell’altra la sua bibita. Guardava me e Quentin, che eravamo seduti sul divano, con i suoi occhi sgranati mentre sbranava l’hamburger. Mi ricordo che a un certo punto, prese a succhiare avidamente la sua sprite e io pensai: “questo adesso piglia e mi spara in testa”.

Fu così che Samuel L. Jackson riuscì ad ottenere la parte del più temibile motherfucker. Questa parola, oltre ad essere pronunciata dal suo personaggio più volte nel film ed essere scritta sul suo stesso portafoglio, è stata di vitale importanza nella vita dello stesso attore. Fin da bambino infatti soffre di balbuzie, e per superare questa difficoltà, oltre a recitare fin da piccolo, il mitico Samuel è solito infilare tra un parola e l’atra un “motherfucker”, giusto per dare ritmo al discorso e per evitare di balbettare.

LEGGI ANCHE:  Once Upon a Time in Hollywood, Il geniale marketing di Tarantino vi stupirà

Samuel L. Jackson

Leggi anche: Tutti i film di Tarantino dal peggiore al migliore

Motherfucker è solo una parola” dice lo stesso Samuel L. Jackson, “non è rivolta contro nessuno. Diciamo che la negatività del concetto espresso con ironia, come faccio io, aiuta a creare una situazione che mi dà una mano a sbloccare la motherfucking balbuzie.

Facile capire come la parte di Jules in Pulp Fiction gli sia effettivamente calzata a pennello!