La Scimmia Ascolta – Dicembre 2017

La Scimmia Ascolta
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Siamo lietamente giunti al terzo appuntamento mensile della nostra rubrica redazionale.

Dopo i nostri consigli di Ottobre e Novembre, è l’ora de La Scimmia Ascolta del mese natalizio.

Come da tradizione, la nostra redazione musicale proporrà 4 gruppi più o meno noti con sonorità del tutto eterogenee.

Patrizia Laquidara

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Patrizia Laquidara è nata a Catania ma il suo forte è la musica popolare veneta (poiché Patrizia si dice veneta di adozione) e lombarda. In realtà fin dagli inizi della sua carriera mostra un eclettismo musicale che la portano a proporre pezzi tradizionali portoghesi, arabi e greci. E’ la musica brasiliana di Caetano Veloso però a comporre il suo primo album: Para você querido Caé, del 2001. Due anni dopo partecipa anche al Festival di Sanremo con la canzone scritta insieme a BungaroLividi e Fiori, vincendo il premio della critica e quello per la migliore interpretazione. La poliedricità di Patrizia si vede in modo lampante nelle sue performance di conferenze-spettacolo.

E nonostante molti non la conoscano Patrizia ha collaborato con importanti nomi come Fausto Mesolella (Avion Travel), Tony Canto, Mario Venuti.

Nel 2007 esce il suo terzo album, Funambola, nel quale è contenuta Noite e Luar, canzone scritta insieme a Paolo Buonvino per il film Manuale d’amore di Veronesi e candidata al premio di Donatello nella sezione Miglior canzone originale.

Ciò che però, a nostro avviso, rende irresistibile la voce della Laquidara sono i pezzi scritti da lei, quasi sempre in italiano, come L’equilibrio è un miracolo, Mielato, Nuove confusioni, Rose e molti altri.
Infatti è in queste canzoni che la sua voce diventa pastosa, sfocata e dolcissima. I testi sono raffinati e introspettivi, la musica a tratti morbidissima a tratti riprende i ritmi sincopati della musica tradizionale brasiliana.

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Dalla raffinata dolcezza sono le location in cui la Laquidara si trova spesso a performare, da Palazzo Leoni Montanari a Vicenza ai prati di S. Giovanni sui monti del Trentino, ma anche il suo sito ufficiale http://www.patrizialaquidara.it/official/

A cura di Flavia Guidi.

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Genere: Popolare

Weltpinguintag

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Avete presente quei gruppi di ultra nicchia che conoscete solo voi e un pugno di persone?
Quelli scovati nei meandri dei consigli di Last.fm, che di solito hanno a malapena 5/6 canzoni e una trentina di ascoltatori?
Ecco, qua siamo a un livello superiore.

Weltpinguintag sono una sconosciutissima band berlinese attiva nella prima metà degli anni 90 e scioltasi nella seconda metà degli stessi.
Il loro stile, fortemente basato sull’ improvvisazione, si basa di intermezzi a metà tra il lounge e la world music che si alternano a schegge di follia jazzcore.


Solamente due album in carriera; l’omonimo Weltpinguintag del 1996, e Pinguine in der Bronx del 1999.

Parlare di loro non è semplice. In rete non si trova nulla, salvo i due album in vendita in formato digitale sull’amazon tedesco e qualche recensione. In tedesco.
L’unica cosa ascoltabile che si può trovare è una playlist del loro primo album su Youtube e nient’altro. Veramente, nient’altro.
Possibile innamorarsi di loro per chi è alla ricerca di artisti simili a John Zorn.

Se vi piace rimanere piacevolmente confusi, date un’ascolto ai pinguini.
Le loro improvvisazioni di jazz sfrenato vi sorprenderanno, garantito.

A cura di Piero Ercolani (creatore oltretutto della playlist youtube seguente).

 

The Irrepressibles

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The Irrepressibles non è una band da collocare in un unico genere. E’ una miscela ben riuscita di diverse influenze: si va dal rock alla musica ambient, dall’elettronica all’orchestrale, fino al cosidetto “pop barocco”.

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E’ musica ombrosa ed avvolgente da ascoltare nelle fredde sere invernali. Bussando alla porta dei The Irrepressibles ad accoglierci sarà soprattutto un elemento, costante in ogni loro traccia prodotta: l’eleganza li contraddistingue sia negli arrangiamenti più intimi, in cui un solitario violino armonizza su arpeggi di piano, sia negli arrangiamenti più orchestrali in cui esplodono sintetizzatori, archi e percussioni.

Dopo aver inciso 6 EP hanno realizzato due album: Mirror (2010) e Nude (2012). Due lavori (il secondo in particolare è una vera perla) da ascoltare nella loro integrità, in cui le tracce riescono a rimanere unite e legate nel vortice delle variazioni dei loro arrangiamenti.

A cura di Matteo Berruto.

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Genere: Pop

Madeski, Martin & Wood

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Questo trio newyorkese affonda le proprie radici in una spettacolare fusione tra jazz, swing e hip hop, un mix caldo e dalle sonorità naturali.

Attivi dagli inizi degli anni ’90, i MMW avevano attirato a sé l’attenzione nei vari Jazz Club di New York grazie alla loro ottima propensione e gusto nell’improvvisazione. Molto attivi anche per quanto riguarda le lavorazioni in studio, il trio resta molto legato al versante live.

Una buona spinta al loro successo è stata data anche dalla collaborazione e tour insieme a una leggenda della chitarra Jazz: John Scofield.

I Medeski, Martin & Wood sono un ottimo approccio anche per chi si vuole avvicinare al jazz in modo graduale.

A cura di Claudio Faccendi.

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Genere: Jazz