Dreams, perché tutti dovremmo vedere questo film

In sala dal 20 novembre, Dreams, il nuovo film di Michel Franco, provocante e provocatorio come sempre, quindi necessario.

Dreams, 2025, analisi, jessica chastian
Condividi l'articolo

Arriva al cinema Dreams, il nuovo film diretto da Michel Franco, regista messicano che ha sempre offerto piccole grandi perle autoriali e provocatorie. Non poteva certo esimersi da questa sua cifra stilistica audace, questo suo ultimo lavoro, che vede una Jessica Chastain sublime e meravigliosa come sempre e forse più di sempre. E non alludiamo alle scene dal forte tasso erotico che Dreams propone. O almeno non solo a quelle. Qui potete trovare la nostra recensione che vi dà un quadro d’insieme su come è il film.

Ciò che però merita un approfondimento a parte, seppur già raccontato nel nostro articolo precedente, è il fatto che Dreams si rivela come un film politico molto attuale, che offre parecchi spunti di riflessione, prestandosi a varie letture ed interpretazioni. Insomma, un’opera ben lontana dall’essere banale, riuscendo ad arrivare a tutti quanti noi, a partire da chi vuole godersi un film senza troppi pensieri (sfidiamo però a non rifletterci sopra post visione).

Dreams è una storia di un dramma contemporaneo, che tutto il Mondo sta vivendo, quello dell’immigrazione. Franco però pone l’occhio su un universo più piccolo, rappresentato da Fernando e Jennifer, che racchiude in sé uno più grande, quello dell’immigrazione illegale tra Messico e Stati Uniti. Da qui si dirama un rapporto quasi morboso tra i due che sfocerà in un inevitabile dramma senza eguali. Non aggiungeremo altro per farvi godere, vostro malgrado, un finale che lascerà a bocca aperta prima e a denti stretti poi.

Dreams: un gioco di universi per spiegarci il nostro

Attraverso dunque il più classico gioco di cosmi, micro per raccontare il macro, Franco sembra quasi voler puntare il dito contro una certa classe sociale, quella dei filantropi, o sedicenti tali, che nascondono dietro gesti di pura bontà caritatevole, fini di lucro precisi. Ciò che accade in Dreams, non è altro che uno sfruttamento di corpi, uno schiavismo 2.0 mascherato e imbellettato, figlio di quella locuzione anglosassone del “not in my backyard”. Ossia, va tutto bene fin quando non me lo trovo accanto, per parafrasare al massimo.

LEGGI ANCHE:  Take Shelter, giorni di un futuro tempestoso | Recensione

Così, il rapporto tra Jennifer e Fernando, diventa mera apparenza, il risultato di quello che può essere un becero kink, il toy boy che però in realtà vorrebbe qualcosa di più serio. Qualcosa che gli permetta di vivere appieno la relazione, senza doversi nascondere da chiunque. Dalla Polizia ICE, oggigiorno sulle pagine della cronaca americana, dalla famiglia di Jennifer, che non vede di buon occhio neanche la sola idea, e da Jennifer stessa, che vorrebbe ma che non può.

Dreams, 2025, Jessica Chastain

Dreams è quindi una storia di amore politico e sociale, che rispecchia una fetta di comunità occidentale, e di quelle tensioni che esistono tra ceti sociali, tra Nord e Sud, tra ricchi e poveri. Michel Franco non manca mai nel mostrare la vita di Jennifer, fatta di ricchezza smodata, di Aston Martin e vestiti di Louis Vuitton. Eppure, sembra essere vuota dentro. Un vuoto che cerca di colmare con questa relazione clandestina in ogni sua forma: giuridicamente, per via dello status di Fernando, socialmente, per via delle classi a cui i due appartengono.

Questa costante tensione, anche emotiva e sessuale, viene mostrata costantemente, in ogni singola inquadratura. Momenti dove le inquadrature fisse, bellissime e organizzate con una pittorica meticolosità, sprigionano tutta la potenza del significato di Dreams, ossia dei sogni. Quello americano da un lato, quello di volersi sentire completa dall’altro. Michel Franco offre la sua ennesima regia provocatoria e provocante, audace nella forma e nei contenuti soprattutto, raccontando una storia capace di guardare dentro a ognuno di noi.

LEGGI ANCHE:  Jessica Chastain contro Game of Thrones: "Lo stupro non rende più forti"

Dreams: un dramma che ci tocca da vicino

Il finale dalle forti tinte thriller acuisce ancor di più il dramma dei due protagonisti, mostrando come quell’ipocrisia umanitaria della Famiglia McCarthy (il cui nome è già tutto un programma) sia suo malgrado fautrice delle diseguaglianze sociali che tenta di combattere. Dreams però non vuole impressionare o impietosire lo spettatore, quanto più portarlo ad una riflessione di più ampio respiro. Senza mai urlare agli slogan o a ragionamenti manichei, il film di Michel Franco vuole porre l’accento su cosa significhi oggi essere filantropi, su cosa non si debba far per dare aiuto, di come anzi, lo slogan a noi caro “aiutiamoli a casa loro”, sia fondamentalmente una grande boiata.

Dreams è un film che riesce a colpire, proponendosi come una visione facile, senza fronzoli, ma al tempo stesso difficile, e non per la presunta pesantezza dell’argomento in sé, trattato in maniera diretta, chiara e concisa. La complessità del film non si trova durante la visione dello stesso, ma dopo. Perché sarà quello il momento in cui lo spettatore dovrà fare i conti con sé stesso e con quello che pensa di aver sempre creduto e praticato a fin di un bene che molto probabilmente, bene non è. O almeno non lo è realmente.

Continua a seguirci su LaScimmiaPensa.com per restare sempre aggiornato!