Va su una piattaforma proibita e precipita, morta influencer

L'influencer russa Inessa Polenko è morto dopo aver essere andata in un punto proibito per scattare un selfie

influencer inessa polenko
Credits: Inessa Krasota/ Instagram
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Addio all’influencer Inessa Polenko

Si chiamava Inessa Polenko, era un influencer russa di 39 anni che condivideva con i suoi follower scatti dei suoi viaggi intorno al mondo ed è stata vittima di una terribile tragedia. Secondo quanto riferito, la ragazza stava ammirando lo scenario idilliaco di uno splendido punto panoramico a Gagry in Abkhazia, Georgia, bellissima località che si affaccia sul Mar Nero. Nella ricerca del selfie perfetto ha scavalcato una barriera di sicurezza. Tuttavia, come si può vedere dal video delle telecamere di sicurezza, ha perso l’equilibrio ed è precipitata nel vuoto per oltre 50 metri finendo sulla spiaggia sottostante.

I paramedici si sono precipitati sul posto, ma l’influencer purtroppo ha ceduto alle ferite riportate ed è stata successivamente dichiarata morta in un vicino ospedale.

Questa non è sicuramente l’unica morte tragica causata dalla volontà di scattare foto perfette. Una nuova ricerca suggerisce infatti che farsi selfie dovrebbe essere considerato un “problema di salute pubblica”. Un gruppo di accademici australiani hanno infatti scoperto che dal 2008 sono stati segnalati più di 400 infortuni e morti legati ai selfie. Le vittime erano spesso giovani donne e e principali cause di morte sono la caduta e l’annegamento.

I ricercatori hanno esortato le app dei social media ad avvisare gli utenti dei potenziali pericoli. Il dottor Samuel Cornell dell’Università del Nuovo Galles del Sud, ha scritto in una nota:

Il fenomeno degli incidenti legati ai selfie dovrebbe essere visto come un problema di salute pubblica che richiede una risposta di salute pubblica. Ad oggi, è stata prestata poca attenzione alla prevenzione di incidenti legati ai selfie attraverso metodologie di cambiamento comportamentale o messaggi diretti agli utenti tramite app.

Sebbene ricerche precedenti abbiano raccomandato “no selfie zones”, barriere e segnaletica come modi per prevenire incidenti legati ai selfie, i nostri risultati suggeriscono che questo potrebbe non essere sufficiente. Potrebbe essere prudente impegnarsi anche in messaggi di sicurezza diretti agli utenti dei social media

Una tragedia terribile.

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