Chiara Ferragni, anche Pigna lascia l’influencer

Anche il celebre marchio di cartolerie Pigna ha interrottola collaborazione con Chiara Ferragni

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Credits: Instagram/Chiara Ferragni
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Continuano i crucci per Chiara Ferragni. Come saprete, l’influencer è stata indagata per truffa aggravata dalla minorata difesa [Una formula tecnica che considera il consumatore che ha acquistato il pandoro in una posizione di “minore difesa” NDR] insieme ad Alessandra Balocco, presidente e amministratore delegato della società che produce l’ormai celebre pandoro incriminato (qui tutti i dettagli). A seguito dell’esplosione di questo caso, molti brand con i quali collaborava hanno deciso di tagliare i ponti con la Ferragni.

Ultima, in ordine cronologico, Pigna, celebre marchio di prodotti di cancelleria che, attraverso il proprio sito ufficiale, ha fatto sapere di aver interrotto la produzione dei prodotti griffati dall’influencer dopo che in molti avevano riscontratoun Errore 404 cercando di consultare la pagina relativa ai prodotti di Chiara Ferragni.

La decisione, ha spiegato la società all’agenzia Ansa, è stata presa nel rispetto del proprio codice etico aziendale, che si può consultare anche sul portale pigna.it, che esclude la collaborazione con soggetti terzi sanzionati dalle autorità competenti per aver assunto un comportamento non etico, corretto e rispettoso delle leggi”

La collaborazione tra Pigna e le aziende che fanno riferimento a Chiara Ferragniè stata di natura unicamente commerciale – tengono a precisare dall’azienda – e ha riguardato la realizzazione di linee di prodotti di cancelleria per la scuola e per l’ufficio”.

Non si è fatto attendere il commento del Codacons che, parlando della decisione di Pigna, ha scritto:

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La decisione di Pigna, che fa seguito a quella di grandi aziende come Safilo e Coca cola, è corretta perché dimostra attenzione verso i consumatori e rispetto verso gli acquirenti dei prodotti – scrive il Codacons. Crediamo che nessuna azienda debba legarsi per pubblicità e sponsorizzazioni a soggetti pesantemente sanzionati per illeciti contro i consumatori”. Quindi, aggiunge l’associazione, sarebbe opportuno che le società che hanno ancora in essere rapporti, procedano a “i contratti in essere quando si verificano scandali come quelle del pandoro Balocco, che portano a strascichi giudiziari importanti e ripercussioni sul fronte reputazionale. Attendiamo ora di sapere cosa decideranno le altre aziende che hanno rapporti commerciali con la Ferragni, e se dimostreranno analoga attenzione verso gli utenti e i consumatori

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