I migliori videogiochi del 2023 [LISTA]

Uno degli anni migliori di sempre per videogiocare

I Migliori Videogiochi del 2023
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Come ogni anno arriva il momento di stilare la fatidica classifica e anche quest’anno ci accingiamo a elencare i migliori videogiochi del 2023. Un anno incredibile per i videogiocatori, saturo di giochi di alto calibro e di perle che resteranno indelebili nella storia del medium. Un anno meno bello per chi invece lavora nel settore visto i numerosi licenziamenti e studi chiusi. Abbiamo assistito a una serratissima guerra tra i colossi Sony e Microsoft per l’acquisizione di Activision King Blizzard da parte di quest’ultima e una Nintendo che, relativamente in disparte, continua a macinare numeri con Switch.

Il 2023 è quindi un anno memorabile che ha visto il settore iniziare un cambiamento dalle basi, dove, dopo tanto tempo, si guarda al futuro in cerca di soluzioni diverse e modi diversi di videogiocare. Sempre quest’anno abbiamo potuto, seppur in modo relativo, assaporare quello che sembra il vero game changing di questa generazione: GTA VI. Ma in questo articolo il tema principale saranno i giochi usciti.

Vanno assolutamente menzionati alcuni outsider, giochi che avrebbero potuto tranquillamente essere inseriti in questa lista se fossero usciti in anni meno saturi di grandi giochi. Ha mancato di pochissimo l’ingresso nella top 10 una vera e propria rivelazione di quest’anno, prodotto da uno studio che negli anni ha saputo crearsi una propria identità e una fetta di affezionati. Hi-Fi Rush è sicuramente un gioco da tenere in considerazione e che ci ha estremamente divertiti.

Resident Evil 4 Remake e Dead Space Remake li abbiamo esclusi per il semplice fatto che molto del loro successo deriva da una base creata molti anni fa. Giochi incredibili, capolavori di genere che però vedono il loro sviluppo artistico (seppur sia stato fatto un gran lavoro) non nel 2023. Octopath Traveler altro gioco davvero incredibile e senza dubbio da menzionare.

Vogliamo ricordare anche dell’importanza del DLC di Cyberpunk 2077, Phantom Liberty, che ha ridato nuova linfa a un gioco che aveva bisogno di una nuova ripartenza (e che in parte aveva già ottenuto grazie all’anime Edgerunner). L’ultimo dei grandi esclusi è senza alcun dubbio Starfield che manca la classifica principalmente perchè, pur essendo un gran bel gioco, non riesce a eccellere nei punti che avrebbero dovuto essere i suoi punti di forza.

I migliori videogiochi del 2023

10. Street Fighter 6

Iniziamo col botto. Al decimo posto di questa incredibile annata abbiamo inserito l’ultima fatica Capcom della famigerata saga dei picchiaduro Street Fighter. Forte del successo del precedente capitolo e, soprattutto, degli errori fatti in passato e poi sistemati nel corso del tempo, l’uscita di questo nuovo capitolo è stata praticamente perfetta. Personaggi e novità al gameplay hanno sicuramente dato ai vecchi fan e ai nuovi giocatori ciò di cui avevano bisogno.

Oltre a trovare i classici protagonisti con un nuovo design Capcom ha saputo implementare all’interno del suo gioco una nuova veste grafica che impreziosisce notevolmente il tutto. La grande novità per la serie però è senza alcun dubbio la campagna single player World Tour in cui si può creare un proprio alter ago e affrontare battaglie sempre più impegnative. Questo darà modo ai giocatori di approfondire le storie dei personaggi classici e anche di approcciare nuove strategie di combattimento, oltre ad essere una componente divertentissima.

Ovviamente la parte online non è stata dimenticata e, oltre a poter giocare con il proprio personaggio creato in partite non competitive, si potranno affrontare giocatori da tutto il mondo nel migliore dei modi, proprio come Street Fighter 5 ci aveva abituati negli ultimi anni. Probabilmente con questo nuovo capitolo ci troviamo davanti il miglior picchiaduro degli ultimi anni dato che non hanno sbagliato praticamente in nulla tra intelligenza artificiale degli avversari, roster e componente online.

A cura di Claudio Faccendi.

9. Sea of Stars

Il premiato indie di Sabotage Studio merita assolutamente un posto nella nostra lista perché è riuscito ad emergere e a catturare l’attenzione di una platea considerevole di videogiocatori, pur essendo stato rilasciato nelle settimane estive che intervallavano Baldur’s Gate 3 e Starfield. Sea of Stars è un JRPG che omaggia i grandi classici del genere come Chrono Trigger e Chained Echoes e lo fa prima di tutto proponendo uno stile di animazione in pixel-art che da carattere all’intera opera.

I giocatori prenderanno il controllo dei due personaggi principali chiamati Zele e Valere, che hanno ricevuto un lungo addestramento per diventare Solstice Warriors e per affrontare il temuto Fleshmancer. Durante la nostra avventura avremo l’opportunità di visitare moltissime ambientazioni diverse, popolate da una grande varietà di nemici e da una schiera di personaggi carismatici che potranno unirsi alla nostra squadra e che garantiscono un carattere unico a questo titolo.

Va lodato anche il sistema di combattimento, che cerca di dare al modello tradizionale di incontri a turni un tocco di modernità. I nostri protagonisti, oltre ad avere una serie di mosse fra cui scegliere basate sul proprio elemento, dovranno anche calcolare i tempi giusti nei quali sferrare l’attacco. Esistono infatti diverse mosse che, se eseguite con le giuste tempistiche possono garantire dei danni bonus. Sea of Stars è un gioco che indubbiamente cerca di toccare le corde nostalgiche di chi è cresciuto con questo genere di videogame, tuttavia riesce anche a catturare l’interesse di una platea nuova grazie ad una storia avvincente e ad un mondo ricchissimo di dettagli.

A cura di Francesco Buffa.

8. Armored Core VI

Armored Core 6, l’ultima fatica di From Software e recentemente vincitore del premio per il Miglior Gioco Action ai The Game Awards 2023, è un action in terza persona perfetto sia per i fan storici della saga nata nel 1997 che aspettavano un nuovo capitolo da diversi anni, sia per coloro che non hanno mai avuto modo di giocare la serie con i mech giganti. Armored Core 6, infatti, riprende tutti gli elementi tipici delle recenti produzioni di Hidetaka Miyazaki senza snaturare la serie originale.

Prima di ogni missione, si scelgono tutte le componenti – braccia gambe, testa, busto – e l’equipaggiamento del Robottone gigante da portare in battaglia; i livelli poi sono brevi (10-15 minuti massimo), intensi e suddivisi da 2-3 checkpoint; dulcis in fundo, i boss finali, sempre presentati da cutscene tipiche della miglior From Software, complessi ed estenuanti e contro i quali morire più volte consecutivamente sarà all’ordine del giorno. Per sopravvivere, apprendere i moveset e individuare i punti deboli dell’avversario sarà importante tanto quanto scegliere il miglior assetto possibile per il mech: solo così riusciremo ad avere la meglio del nemico.

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Un ritorno importante quindi nelle classifiche annuali quello di Armored Core che vede quindi From Software nuovamente sul tetto del mondo anche al di fuori dei suoi famigerati souls. Non resta quindi che restare sintonizzati per il futuro DLC di Elden Ring e soprattutto di un nuovo titolo da parte di questa immensa software house.

A cura di Andrea Baiocco.

7. Final Fantasy XVI

Quest’anno abbiamo anche il ritorno di una saga storica che, dopo alcuni fallimenti e battute d’arresto, prova a rinascere dalle sue ceneri come una fenice cambiando le carte in tavola. Alla guida di questo nuovo progetto è stato chiamato in causa colui che salvò dal fallimento Final Fantasy XIV (e probabilmente Square Enix stessa): Naoki Yoshida. Comunemente conosciuto dai fan come Yoshi P, ha inserito due vere e proprie anime all’interno di questo nuovo progetto.

Da un lato troviamo quanto più di Final Fantasy possiamo sperare: una trama epica, personaggi memorabili e una narrativa matura totalmente basata sugli Eikon e sui cristalli, parte fondamentale dei primi episodi della serie. Dall’altra troviamo un gameplay totalmente rivoluzionario: un singolo personaggio giocabile, componente gdr ridotta all’osso e combat system action puro.

Abbiamo inserito Final Fantasy XVI in questa classifica per il semplice fatto che i suoi punti di forza sono estremamente convincenti. La trama epica, musiche tra le più belle ascoltate negli ultimi anni, gli scontri trasformati in Eikon e il combat system dinamico e divertente sono senza alcun dubbio pregi su cui non possiamo passare oltre. Per quanto ci riguarda questi pregi surclassano notevolmente i difetti, primo tra tutti la difficoltà generale decisamente rivolta verso il basso.

Probabilmente se questo gioco avesse avuto una sfida maggiore nei combattimenti (e quindi dato al giocatore la possibilità di sfruttare al massimo il combat system come nei cronoliti) e qualche boss segreto legato magari a qualche puzzle/quest, saremmo davanti a uno dei migliori giochi della saga e tra i primi 3 del 2023.

A cura di Claudio Faccendi.

6. Lies of P

Non può mancare una menzione particolare al soulslike che ha colto tutti di sorpresa quest’anno. Stiamo parlando naturalmente di Lies of P, sviluppato dallo studio coreano Neowiz che è riuscito a dare vita ad un’esperienza veramente unica. Ora che viviamo in un mondo post-Elden Ring siamo costantemente bombardati da videogame che cercano di imitare e riproporre la formula resa celebre da From Software. Sebbene sia positivo che questo sotto-genere sia riuscito a guadagnarsi l’attenzione del grande pubblico, con l’emergere di numerose imitazioni si rischia di annacquare gli elementi che rendono speciali le opere di Miyazaki.

Lies of P riesce a smentire questo trend perché omaggia in maniera perfetta la saga di From Software. I ragazzi di Neowiz sono chiaramente fan di lunga data e inseriscono nel loro videogame numerosi elementi ispirati ai diversi capitoli. Il segreto di Lies of P è che non cerca di copiare From Software ma tenta di inserire le proprie idee originali all’interno di un sistema di gameplay già rodato. L’elemento narrativo infatti passa spesso in secondo piano in titoli del genere, mentre in Lies of P la storia è importantissima nell’economia del gioco. Vestendo i panni di Pinocchio il giocatore si fa largo in un mondo piombato nel caos in seguito ad una sorta di rivolta dei burattini, che hanno preso coscienza e hanno iniziato a massacrare i loro padroni umani.

Come da tradizione i combattimenti sono spietati e lasciano poco spazio a errori ma la cura nella costruzione degli ambienti e la incredibile varietà di nemici non cessano di stupire fino alla fine. I boss sono senza dubbio il piatto forte e ognuno di essi è uno spettacolo che combina design eccentrici a colonne sonore azzeccatissime. Se amate il genere e siete in trepidante attesa del DLC di Elden Ring, Lies of P è senza dubbio ciò che fa per voi.

A cura di Francesco Buffa.

5. Marvel’s Spider-man 2

Il 2023 è stato pieno di titoli incredibili ma Marvel’s Spider-Man 2 è uno dei giganti che si sono contesi fino all’ultimo il titolo di Game of the Year ai The Game Awards lo scorso 7 dicembre. Il fatto che sia tornato a casa a mani vuote non toglie nulla al titolo di Insomniac ma piuttosto testimonia l’indiscussa superiorità di Baldur’s Gate 3, una di quelle esperienze memorabili che abbiamo l’opportunità di vivere soltanto una volta ogni dieci anni. Con Spider-Man 2 Insomniac chiude un ciclo iniziato con il loro primo videogame incentrato sulle gesta del supereroe e proseguito con lo spin-off dedicato a Miles Morales.

In questa ultima fatica, lo studio californiano fa tesoro di tutto ciò che ha imparato con i titoli precedenti e riesce a confezionare un gameplay che sembra cucito su misura per Spider-Man come la sua iconica tuta. Sebbene molti movimenti possano risultare familiari ai veterani della saga, non si può negare che tutto è stato perfezionato al millimetro. Librarsi in aria fra le strade di New York avviene in maniera fluidissima e soddisfacente, sensazione aiutate anche dalle grafiche spettacolari di un titolo che finalmente utilizza pienamente le potenzialità della PlayStation5.

L’arrivo del simbionte nella seconda metà del gioco poi trasforma anche diversi elementi di gameplay e Insomniac mostra come sia stata attenta alle critiche rivolte ai primi due capitoli. I boss infatti non vengono più affrontati con QTE anacronistiche ma risultano essere uno dei piatti forti dell’intera avventura. Essendo un titolo relativamente nuovo non vogliamo scendere in spoiler troppo specifici ma vi basti sapere che l’elemento narrativo non delude e la storia risulta essere il perfetto coronamento di una saga che ormai è diventata una sicurezza del mondo Sony.

A cura di Francesco Buffa.

4. Mario Wonder

Il più recente capitolo della saga in 2D di Super Mario è, come sempre, allo stato dell’arte. Come consuetudine di Nintendo, il titolo del 2023 prende il meglio da una tradizione che risale al 1985, la aggiorna e la infarcisce di idee e soprese inaspettate per regalare un gameplay sempre nuovo e appassionante. La “meraviglia” è il leitmotiv di questo gioco, che si articola in una serie di livelli tutti diversi (divisi come sempre in mondi con varie ambientazioni: foresta, deserto, lava…) che possono essere “modificati” raccogliendo un seme speciale. Vogliamo essere un po’ dissacranti: l’effetto è quello di vedere Mario sotto LSD.

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I semi infatti creano effetti allucinanti in ogni livello, modificando l’aspetto o la funzione delle piattaforme, la natura dei nemici o i poteri dello stesso Mario, piogge di stelle che regalano l’invincibilità o tubi che prendono vita (gli stessi tubi che ben conosciamo dall’inizio della saga); e così via, in veri e propri trip divertentissimi e graficamente convincenti. Ovviamente non è tutto qui. Il gioco è sempre un platform 2D side-scrolling della miglior specie e può appassionare adulti e bambini fornendo sfide sempre intriganti senza mai stancare ma al contrario portando a cimentarsi con i numerosi giochi e puzzle in puro stile Mario ma con la dovuta leggerezza.

Non sta tutto nell’effetto “meraviglia”, insomma. Mario Wonder (come ormai tutti lo chiamano, abbreviando) è un gioco che funziona anche solo come passatempo: coloratissimo, musicale e piacevole, ma anche parecchio “cutting edge” a livello di gameplay, almeno per quanto riguarda questo genere specifico. E poi? I tempi sono maturi per un videogioco di Mario in 3D che sappia davvero superare le aspettative (e non “solo” soddisfarle come in questo caso). C’è chi parla di Super Mario Maker 3D, chi si aspetta finalmente un Super Mario open world (Bowser’s Fury ha già aperto la strada). Una cosa è certa: la direzione, ormai da anni, è sempre quella giusta per Nintendo.

A cura di Andrea Campana.

3. Zelda: Tears of the kingdom

L’atteso ritorno di Zelda e Link dopo il rivoluzionario Breath of the Wild (2017) tiene perfettamente testa alle aspettative e conferma l’usuale alta qualità della produzione Nintendo, con un prodotto ambizioso e allo stato dell’arte non solo per quanto riguarda il fantasy RPG open world e l’action, ma sotto tutti gli aspetti. Zelda TOTK si estende in tutte le direzioni: verso l’alto (il cielo) e il basso (un immenso sotterraneo) con una mappa di Hyrule praticamente triplicata, che è la stessa del 2017 ma allo stesso tempo completamente diversa. Un’altra direzione esplorata è quella del passato, con eventi storici che si legano al presente e la mitologia dell’intera saga riunita in motivi ricorrenti e coerenti.

Link e Zelda scoprono molto di più sul proprio ruolo e sulla loro importanza, mentre un concerto molto più plurale di personaggi concorrono alla lotta tra bene e male, quest’ultimo rappresentato sempre dalle varie personificazioni di Ganon, o Ganondorf. La battaglia stavolta coinvolge anche un antico popolo, e tecnologie e poteri andati perduti. Poteri che, in sede di gameplay, si traducono in possibilità di gioco straordinarie come quella di combinare numerosissimi oggetti con opzioni creative incredibili. Non viene meno la componente esplorativa, che consente di passare ore e ore ad investigare aree immense alla ricerca di segreti e misteri remoti.

Il battle system viene implementato con la possibilità di combinare armi e oggetti, mentre la gamma dei nemici si estende a comprendere nuovi letali esemplari. Molte di più sono le zone inedite in cui avventurarsi, tra le quali numerosi pozzi e caverne, labirinti sospesi in aria, nascondigli dei banditi Yiga e altro ancora. In definitiva si può dire che TOTK abbia portato tutto quel che i fan di Zelda amano e apprezzano, costruendo moltissimi elementi su una struttura esistente già solida e allargando i confini e i limiti dell’open world moderno a dismisura. Senza alcun dubbio, uno dei videogiochi-evento del 2023.

A cura di Andrea Campana.

2. Alan Wake 2

Se nel mondo dei videogiochi si può parlare di grandi autori un nome è impossibile da escludere: Sam Lake. La mente dietro Max Payne, Control e una delle saghe più coraggiose di sempre: Alan Wake. Il seguito del protagonista meno videoludico di sempre (nessuno si poteva aspettare che uno scrittore potesse diventare un’icona videoludica) riesce a prendere quanto di buono fatto nel passato di Remedy e lo ha elevato all’ennesima potenza.

Il citazionismo, che prima era palese e anche dichiarato all’interno del capitolo precedente, qui diventa stato dell’arte. I racconti di Stephen King e la metanarrativa lynchiana di Twin Peaks (le due più grandi ispirazioni del gioco) qui prendono effettivamente vita e mettono il giocatore all’interno di un vortice narrativo senza precedenti.

Ad aiutare l’immersione del giocatore abbiamo di fronte uno degli impatti visivi migliori degli ultimi anni e una cura dei particolari, di ogni particolare, vista in pochissimi altri giochi. La componente survival horror verrà sfruttata proprio per amplificare questi elementi. La componente onirica prenderà il sopravvento e le sezioni nei panni del famigerato scrittore avranno meccaniche tanto semplici quanto geniali e funzionali all’opera. Il connubio tra grafica del videogioco e sezioni reali è incredibile e ci porta con maggior forza all’interno della follia della trama. Un titolo, ovviamente, molto narrativo, un viaggio incredibile nell’orrore tra i migliori mai visti.

A cura di Claudio Faccendi.

1. Baldur’s Gate 3

Finalmente arrivati alla posizione più alta di questa classifica possiamo tranquillamente dire che Baldur’s Gate 3 era, fin dall’annuncio della sua uscita definitiva nel 2023, il titolo da battere. Come già detto, quest’anno è sicuramente memorabile per chi è appassionato di videogiochi e la ciliegina sulla torta è senza alcun dubbio un titolo capace di prendere a piene mani da un capolavoro passato ed elevarsi allo stato dell’arte grazie a una propria identità.

I fan dei primi due capolavori nati da Bioware attendevano con ansia la nuova creatura di Larian Studios. Pur cambiando gameplay lo spirito dei vecchi giochi rimane presente, grazie a vecchie glorie presenti nel gioco ma soprattutto alla libertà totale lasciata al giocatore. Ogni piccola quest fa parte di un più grande quadro che andrà a influenzare la trama principale e/o altre quest. Ogni scontro o fase esplorativa può essere affrontata in numerosissimi modi e con approcci più o meno violenti.

Ci troviamo di fronte a uno dei GDR più completi e divertenti mai fatti, un titolo che sicuramente resterà negli annali e che farà, si spera, da apripista a nuovi titoli del genere. Un toccasana per i giocatori di Dungeons and Dragons ma anche per chi è alla ricerca di un gioco che dà al giocatore la responsabilità delle proprie azioni. Musiche, personaggi, grafica, quest, tutto veramente di altissimo livello. Un gioco capace di essere il migliore in un anno in cui ogni gioco di ogni altra posizione in classifica avrebbe potuto benissimo essere il numero uno in altri anni meno esplosivi di questo 2023.

A cura di Claudio Faccendi.

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