One Piece: il miglior adattamento di un manga in live-action mai fatto | RECENSIONE

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Il mondo di One Piece viene spiegato e disegnato a tratti semplici, sì da coinvolgere ragazzi e adulti, mescolando in dosi giuste azione, avventura, comicità, sentimenti e riflessioni non facendosi mancare momenti seri e profondi e neppure una certa dose di violenza ma mai abbandonando un carattere prevalentemente adolescenziale, come quello del protagonista della serie.

Piccole pecche, inevitabili, sono le sequenze molto “cartoonistiche” in alcuni combattimenti che, dando mostra dei poteri dei Frutti del Diavolo, solo così potevano essere rappresentate. Un po’ meglio si poteva fare anche con le musiche, non memorabili e ricorsive quanto quelle dell’anime, e perciò difficilmente destinate a diventare iconiche.

Per ora, in definitiva, la scommessa di Netflix con One Piece pare vinta. Di materiale ce n’è per proseguire con la serie per un’infinità di altre stagioni, ma l’attenzione del pubblico resterà desta? In fondo parliamo di un prodotto cult ma vecchio di anni e la generazione che l’ha per prima amato e scoperto ne fa la fortuna anche ora, in streaming; ma cosa succederà tra qualche anno?

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Presto per chiederselo: per ora ci possiamo godere una delle migliori serie manga giapponesi trasposta in live-action con la necessaria fedeltà e con lo spirito giusto, operazione che, diciamolo, su Netflix non sempre riesce. Ora la domanda è: quando potremo vedere le nuove avventure della ciurma di Cappello di Paglia? Aspettiamo fiduciosi.

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