Brad Pitt sui Radiohead: “I Kafka e Beckett della nostra generazione”

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Brad Pitt e i suoi gusti musicali raffinati

Brad Pitt una volta ha definito i Radiohead come i “[Franz] Kafka e [Samuel] Beckett della nostra generazione”, intendendo con generazione la sua, cioè la Gen X dei nati negli anni ’60 / ’70. E questo apprezzamento non è arrivato neppure in un momento qualunque, ma durante una promo nientemeno che per Fight Club, nel lontano 1999.

Erano anni in cui i Radiohead erano all’apice della fama, avendo pubblicato da poco OK Computer ed essendosi distinti tra tutte le altre band rock inglesi e alternative per ricerca musicale e filosofica. Un tipo di approccio davvero molto anni ’90 e che in effetti ben si sposa con l’etica e la ricerca morale del lavoro di Chuck Palanhiuk.

Ma l’amore di Brad Pitt per la grande musica sua contemporanea non si ferma qui. Si scopre per esempio che durante le riprese di Intervista col Vampiro (Interview with the Vampire, 1994) l’attore si era “preparato” al ruolo ascoltando band di culto quali Blind Melon, Mazzy Star e Smashing Pumpkins.

Nel 1993 i Pumpkins avevano pubblicato il capolavoro Siamese Dream ed erano popolarissimi. Mazzy Star e Blind Melon avevano trovato il loro maggior successo sempre in quegli anni e, nel contempo, Pitt non nascondeva anche un suo grande amore per i Soundgarden. Il gruppo del compianto Chris Cornell è stato infatti da lui definito “la migliore band rock and roll della storia”.

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Facile vederla così a metà anni ’90, quando il grunge e il rock alternativo erano rampanti e la scena americana poteva contare su nomi oggi leggendari come anche Nirvana, Pearl Jam, Red Hot Chili Peppers, R.E.M. e Pixies (la ricordate la colonna sonora di Fight Club, no?). Pensate che questi erano all’epoca i gruppi che si sentivano di norma in radio, tutti nel loro periodo d’oro.

C’è da dire che nello stesso periodo anche Pitt era abbastanza distante dai ruoli avvenenti e seducenti per i quali lo conosciamo oggi. Basta rivedere L’Esercito delle Dodici Scimmie (12 Monkeys, Terry Gilliam, 1995) per trovarlo in una versione molto più “grunge”. Questo perché all’epoca, come altri colleghi quale l’illustre Tom Cruise, l’attore stava esplorando varie altre possibilità di carriera.

Volendo sfuggire alla maledizione del “bello” e di conseguenza a ruoli troppo incentrati questo stereotipo, tra anni ’90 e anni ’00 Pitt ha preso parte anche a Kalifornia (1993), True Romance (1993, scritto da Tarantino), Seven (David Fincher, 1995), e Snatch (2000). Insomma, abbiamo reso l’idea e se avete visto tutti questi film sapete di cosa parliamo.

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Ma con il cambio di millenniio Brad Pitt si è “arreso” alla sua immagine di super-bello, accettando di interpretare sempre più ruoli avvenenti e seducenti. Anche se non ha perso occasioni per giocarci su, come in Burn After Reading dei Coen (2008) e naturalmente in C’era Una Volta a… Hollywood, del nostro buon Quentin Tarantino.

E i suoi gusti musicali? Sono sempre un po’ alternativi ma si può dire che si siano evoluti di conseguenza. Almeno a guidicare con la particolare “collaborazione” con Frank Ocean risalente al 2017, che potete vedere qui sopra. Nel suo camerino ascolterà ancora in cuffia Radiohead, Soundgarden e Smashing Pumpkins? O saranno anche quelli solo ricordi degli anni ’90?

Fonte: Vice

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