Le 10 morti degli anime che ci hanno spezzato il cuore [LISTA]

Una lista non esaustiva ma dolorosissima di tutti i personaggi la cui morte ci ha spezzato il cuore

Morti delle serie tv
Lady Oscar e André
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Dopo avervi raccontato quali sono le morti più dolorose viste nelle serie TV, abbiamo deciso di continuare a farci del male elencandovi le morti degli anime che ci hanno rovinato l’infanzia o, più in generale, ci hanno lasciato con dei traumi difficili da superare.

Dal momento che sarebbe pressoché impossibile stilare una lista di tutte le morti avvenute negli anime, dall’inizio dei tempi a oggi, abbiamo deciso di fare una piccola selezione di quelle che sono risultate più traumatiche o che hanno in qualche modo avuto un peso molto importante nella storia.

Nonostante la maggior parte degli anime citati in questa lista sia abbastanza agé e quindi è presumibile che tutti siano a conoscenza del destino dei personaggi, vi consigliamo come sempre di procedere con cautela, perché va da sé che l’articolo contiene spoiler importanti.

Morti degli anime

Julia, Ken il guerriero

Ken, Il guerriero è senza dubbio uno degli anime più profondi e belli che siano mai stati realizzati – e di cui si sente molto la mancanza su una piattaforma streaming.

La storia è ambientata in un mondo post-apocalittico, reso simile a un deserto da un conflitto nucleare che ha rischiato di spazzare via il genere umano. Il protagonista è Kenshiro, erede della Sacra Scuola di Hokuto, un’arte marziale assassina che permette di uccidere i propri avversari facendo pressione su determinati punti vitali.

Kenshiro viene tradito dal vecchio amico Shin e costretto a essere separato dalla donna che ama, Julia, che lo lascia per salvarlo dalla tortura. Da quel momento in poi Kenshiro viaggia per il mondo affrontando predoni e ingiustizie, con il solo desiderio di salvare l’amata e riunirsi a lei.

Ken il guerriero è un anime in cui il concetto di lieto fine è alquanto labile e lo dimostra il fatto che poco dopo essere riuscito a riavere Julia, Kenshiro sia costretto a dirle addio, dal momento che la donna muore a causa di una malattia terminale.

Maes Hughes, Full Metal Alchemist: Brotherhood

Maes Hughes rientra senza dubbio tra i personaggi più belli di tutto l’arco narrativo di Full Metal Alchemist. Spiritoso, intelligente ed estremamente leale, Hughes ha catturato su di sé l’affetto del pubblico soprattutto grazie alla sua amicizia con Roy Mustang, il suo migliore amico.

La morte di Maes Hughes arriva davvero come un fulmine a ciel sereno e rappresenta un vero e proprio trauma non solo perché nessuno si aspettava una morte tanto importante in così breve tempo, ma soprattutto perché la sua morte porta una nuvola cupa e tetra sull’intera serie.

Il momento della morte di Hughes, inoltre, sottolinea ancora una volta la lealtà e la fedeltà del personaggio, che gli impediscono di reagire a un nemico che ha le fattezze della moglie. Ma c’è da dire che il momento più terribile non è quello della morte, ma quello successivo del funerale.

Itachi Uchiha, Naruto

Quando Naruto inizia, Itachi Uchiha è percepito come un traditore e il villain della serie: responsabile di aver sterminato tutto il suo clan e, di fatto la sua famiglia, è davvero l’antagonista del primo arco narrativo, un’ombra malvagia che si allunga verso il fratello Sasuke.

Ma, man mano che la storia avanza, la verità viene a galla e Itachi passa dall’essere un traditore all’essere un personaggio eroico e un fratello esemplare, che si è sporcato le mani del sangue della sua famiglia pur di proteggere il villaggio, pur senza avere il coraggio di togliere la vita al fratellino minore, a cui era molto legato.

La morte di Itachi Uchiha è tra le morti degli anime più dolorose perché porta in sé quel senso di struggente rimpianto per il tempo perso, per gli errori commessi e le occasioni mancate: Sasuke si trova così a dover odiare un fratello che in realtà l’ha sempre amato e che muore proprio davanti a lui, con un ultimo addio pressoché muto che spezza il cuore.

Jiraiya, Naruto

Rimaniamo in tema Naruto, perché all’interno dell’anime c’è un’altra delle morti degli anime che ci hanno traumatizzato, quella di Jiraiya.

Sin dal suo debutto nella serie, Jiraiya è riuscito a conquistare con estrema facilità la simpatia del pubblico, un po’ per il suo tono goliardico, un po’ per l’effettivo affetto che mostrava nei confronti dei suoi allievi. Questo affetto si è riversato nel pubblico che ha finito col trovarsi col cuore in mano quando Jiraiya perde la vita.

La scena è straziante perché nell’atto di morire Jiraiya pensa a Naruto, sentendosi orgoglioso di aver addestrato un ninja coraggioso e leale: subito dopo essere riuscito a inviargli un messaggio, Jiraiya viene fatto annegare da Pain, ma sul volto dell’Eremita dei Rospi si apre un leggero sorriso.

Portoguese D. Ace, One Piece

Sebbene One Piece sia un anime caratterizzato molto spesso da toni leggeri e divertenti, l’opera non manca di alcuni momenti che spezzano davvero il cuore, come la morte di Portoguese D. Ace.

Si tratta di un personaggio che sarebbe lecito definire secondario, ma che in realtà si è scavato uno spazio privilegiato delle preferenze del pubblico. Il fratello non-di-sangue di Rufy non appare molto spesso nell’anime, ma il suo peso narrativo è stato talmente importante che la sua morte ha rivoluzionato la storia.

Anche in questo caso la morte appare più tragica perché accompagnata dal rimpianto: tutto l’arco narrativo di Marineford è incentrato proprio sul tentativo di salvare Ace dalla prigione invalicabile in cui è tenuto prigioniero in attesa dell’esecuzione. Ed è proprio quando sembra che la vittoria sia a portata di mano che tutto precipita.

Ace infatti si sacrifica per salvare la vita al fratello, ponendosi come bersaglio dell’ammiraglio Akainu e dei suoi poteri derivati dal frutto Magma Magma, prendendo il colpo che era destinato a Ryfy. Morirà tra le braccia di quest’ultimo che, a causa dello choc, finirà col perdere i sensi.