R Kelly messo in regime di prevenzione dei suicidi dopo la condanna

A seguito della condanna a 30 anni di carcere R Kelly è stato posto nel regime carcerario speciale per la prevenzione dei suicidi.

R. Kelly
Credits: Wikipedia/ Nicholas Ballasy
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Qualche giorno fa è arrivata la condanna per R Kelly a 30 anni di carcere. Il cantante di I Believe i can Fly è stato infatti ritenuto colpevole di tutte le accuse, tra cui una di racket relativo allo sfruttamento sessuale di bambini, rapimento e lavoro forzato, nonché otto accuse di violazione del Mann Act, che vieta il trasporto di una persona oltre i confini di stato per attività sessuale illegali (qui tutti i dettagli). Si tratta praticamente di una condanna all’ergastolo per il cantante visti i 55 anni di età. Per questo motivo, per la sua sicurezza, è stato posto nel regime carcerario speciale per la prevenzione dei suicidi. Tuttavia il team legale dell’ormai ex star dell’R&B ha definito questa decisione nei confronti di R Kelly una violazione dei diritti del cantante.

In una dichiarazione a E! News, l’avvocato dell’artista, Jennifer Bonjean, ha affermato di ritenere che sia stato “messo nel regime carcerario speciale per la prevenzione dei suicidi per motivi puramente punitivi in ​​violazione dei suoi diritti sull’ottavo emendamento” mentre è detenuto al Metropolitan Detention Center di New York.

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Io e il mio partner abbiamo parlato con il signor Kelly dopo la sua condanna, ha detto di stare bene mentalmente, si stava comportando in modo appropriato ed era ansioso di portare avanti il ​​suo appello. Ha espresso preoccupazione per il fatto che, anche senza avere tendenze suicide, il centro di detenzione metropolitano lo abbia messo comunque in regime speciale.

L’avvocato aveva già espresso, subito dopo la sentenza, l’intenzione di procedere in appello. Il team legale aveva infatti chiesto una pena più leggera di 10 anni giustificata da diverse attenuanti. Queste sono giustificate da un’infanzia molto difficile, con abusi sessuali per mano di sua sorella e di un padrone di casa

Il signor Kelly sta bene – aveva detto. Siamo entusiasti dell’appello che stiamo portando avanti. Ovviamente è stata una giornata dura, è stato condannato a una grave sentenza. Ma siamo fiduciosi che le argomentazioni che abbiamo sollevato persuadano la corte d’appello

Che ne pensate?

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