Il Festival di Sanremo è ufficialmente iniziato. Potevano mancare le polemiche? Ovviamente no. In particolare hanno tuonato le parole al vetriolo che Morgan ha scritto un Instagram in un post poi rimosso. Il cantante ex frontman dei Bluvertigo ha infatti postato una storia nella quale auspica di divenire un giorno direttore artistico della manifestazione.
Prima di morire – aveva scritto Morgan su Instagram – curerò un’edizione del festival di Sanremo come direttore artistico, e quando succederà non solo si avrà la stessa sensazione di liberazione da una dominazione tirannica ma, e non ci si potrà quasi credere, tornerà la musica in questa povera patria
Qualche ora dopo l’autore, all’anagrafe Marco Castoldi, ha anche condiviso un post nel quale svela le sue idee di un’ipotetica serata d’apertura.
Tanto per dire come potrebbe essere il “mio” Festival di Sanremo – scrive Morgan. Apertura: Gino Paoli canta “il cielo in una stanza”, arrangiamento originale di Ennio Morricone, orchestra diretta da Nicola Piovani. O, se accettasse, Gian Piero Riverberi, a cui comunque conferirei il premio alla carriera per i capolavori assoluti che ha regalato all’Italia e al Mondo
Si tratta solamente di una delle molte polemiche che la serata di apertura del Festival ha scatenato. Sui social Simone Pillon e MarioAdinolfi hanno infatti criticato fortemente la performance di Achille Lauro che ha inscenato un battesimo sul palco (qui per vederla). Il primo ha attaccato la blasfemia del gesto scrivendo
Dice che “gli artisti devono potersi esprimere”. Perchè gli “artisti” non provano a sfottere allo stesso modo il Ramadan?
Il secondo invece se l’è presa con l’organizzazione del Festival, affermando:
Una volta Sanremo era lo specchio del Paese. Ora pare un manicomio dove sono tutti omosessuali o “fluidi” e vanno in giro mezzi nudi e coi capelli pitturati manco fossimo tribù cheyenne. Poi in mezzo al caos ridancian-isterico spunta un Massimo Ranieri e ti ricordi di chi siamo.