Morgan risponde con una canzone agli attacchi mediatici

Marco Morgan Castoldi si difende dalle accuse dei colleghi pubblicando un singolo che usa le parole di Emma Marrone

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Un nuovo, geniale singolo di Morgan che si trasforma in una difesa

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Morgan stava tornando. Il singolo Si, Certo l’Amore era uno dei più scaricati a dicembre 2023, forse contenuto (o forse no) nel nuovo lavoro. Poi il 1 maggio, durante il Concertone, eseguiva nella sorpresa generale Rutti, un singolo nuovo di zecca anticipatore (o forse no) dell’annunciato concept album scritto insieme a Pasquale Panella.

Un successo inaspettato ed enorme, che ha in pratica travolto tutti gli altri artisti coinvolti nell’evento eclissandoli: Rutti è stata infatti la canzone di cui tutti parlavano, il giorno dopo. Avrebbero dovuto esserci poi un nuovo programma in Rai per l’ex frontman dei Bluvertigo e un contratto con la Warner per i futuri progetti musicali: tutto cancellato, insieme a numerosi concerti ovviamente annullati dopo la bufera nel web per il “caso Schiatti“. E lui rimane solo.

Era però chiaro (o forse no, o non a tutti) che l’artista Morgan non sarebbe rimasto lontano dalla musica, dai synth, dalle tastiere, da tutto ciò che permette alla sua vulcanica esuberanza di esplodere.

Prima un’intervista nella quale spiega la sua versione; poi, il 19 agosto sulla sua pagina Instagram arriva, completamente gratuito, Rutta, “il nuovo singolo con il testo di Emma Marrone, secondo episodio della <<trilogia di protesta>> -o anche <<anello di Waldeyer>>- il cui primo capitolo era Rutti“, commentato così dallo stesso artista. Solo il 17 agosto, sul suo profilo IG, Morgan chiedeva al suo pubblico se avesse dovuto pubblicare il pezzo; e che lo avrebbe fatto solo dopo il raggiungimento di un milione di like. Soglia ampiamente superata, pezzo pubblicato.

Di seguito, l’intervista rilasciata da Morgan a Micol Muttini.

Morgan dopo i Rutti

Hai pubblicato la canzone con cui rispondi alla tempesta mediatica, si chiama “Rutta”, e arriva dopo “Rutti”, l’ultimo tuo singolo pubblicato lo scorso maggio da Warner. Questo invece lo hai pubblicato gratuitamente sui social, perché?

Perché Warner ha annullato il contratto che avevo stipulato. Quindi finché non trovo una proposta lavorativa da parte di una casa discografica non posso fare altrimenti per far conoscere al pubblico il mio lavoro.

Ma così non “monetizzi”, non produci introiti. Non ti sembra di essere un po’ troppo controcorrente? Come fai a vivere se non hai proventi?

Non lo so come faccio, con le risorse e i proventi derivati dal passato e dai concerti, ma ora mi hanno sabotato pure i concerti, tutta l’estate mi è stata cancellata, avevo in programma una cinquantina di serate. 

Come mai ti hanno annullato le serate? Chi le ha annullate?

Gli impresari locali, per le pressioni derivanti dall’atto mediaticamente terroristico nei miei confronti. Dico “terroristico” a ragion veduta perché significa “che causa terrore”, “che terrorizza”, e infatti l’effetto di quelle diffamazioni a mezzo stampa che mi hanno dipinto come una figura negativa è stato uno spavento generale, uno spavento mio, uno spavento di tutti quelli che stavano per lavorare con me, si sono allarmati e hanno letteralmente avuto paura. Questa è la famosissima “strategia della paura”.

Morgan e la bufera

Anche la casa discografica, quindi si è spaventata? Ma scusa, loro ti conoscono, perché avrebbero dovuto avere paura? Di che cosa soprattutto?

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Beh, per quanto riguarda la casa discografica la questione è molto diversa. Avendo tra l’altro sotto contratto una serie di cantanti con svariate condanne piuttosto gravi, tipo tentati omicidi, aggressioni a mano armata, e cose di questo genere, non credo avrebbero sventolato il codice etico, quello è un pretesto per non ammettere che hanno subito un ricatto da parte di un certo Calcutta.

Bluvertigo foto stampa 2015

Non far finta di non conoscerlo, l’aut aut alla Warner è di pubblico dominio.

Faccio finta di non conoscerlo per dire che non ha la statura per permettersi di fare una cosa del genere, con me poi, che a detta sua ho scritto i dischi che hanno fatto la sua formazione musicale. a parte che nessuno può permettersi di fare un ricatto a nessuno, è un comportamento che ricorda le modalità della criminalità organizzata, esibito con strafottenza, e questo solo perché disgraziatamente ha scritto dei testi per alcuni “artisti” di quella casa discografica, che personalmente non ho idea di come siano perché non pratico le canzonette, ma immagino si tratti di  cosiddetto “trash”.

Dunque per farla breve questo Peppino di Capri del nuovo millennio ha usato la sua popolarità commerciale per impedire a Piero Ciampi di essere pubblicato, facendo bullismo in pubblico.

E perché nessuno lo ha redarguito?

Perché spargendosi il terrore dilaga la codardia, il clima di terrore è un habitat perfetto per agire la viltà, e’ il trionfo dei vigliacchi. Si è levato uno scandaloso e deprimente opportunismo da parte di tutti i cantanti che hanno gridato al dissenso nei miei confronti per paura di finire anche loro mollati dalle case discografiche. Hanno mostrato tutta la loro mancanza di spessore. 

Da qui nasce la frase del ritornello del pezzo dichiarata da Emma Marrone “ in un mondo di Morgan siate Calcutta”?

Che frase geniale, non ho potuto fare a meno di immaginare un pezzo pop con questo ritornello!

“Pop” per modo di dire, mi sembra un po’ troppo articolato.

No, invece è pop. Il pop è molto complesso, intendo il pop di Bowie, di Battiato, dei Beatles, non certo quello di Emma, quello dovrebbe essere definito “musica leggera”, non pop. E la differenza è netta: il pop è musica che inventa e lavora sulla novità, il pop ricerca e sperimenta, la musica leggera ha semplicemente l’obiettivo di vendere. 

Molto chiaro, Morgan. Quello che mi ha molto divertito al primo ascolto del pezzo e’ il sapore spiccatamente Talking Heads che è sempre stato uno dei tuoi preset preferiti negli arrangiamenti dei Bluvertigo, mi vengono in mente pezzi  come Vertigoblu, Niente per scontato, Lo psicopatico, la stessa Altre forme di vita, ma non l’avevi ancora fatto come solista. 

La formula Talking Heads è un must della musica contemporanea, siamo noi italiani che siamo digiuni di cultura del sound e non sappiamo andare al di là della consonanza e dell’ hi-fi, infatti la musica italiana mainstream è fondamentalmente tuttora “easylistening”, (tralasciando i cantautori, per cui vale un discorso diverso), eccezione fatta per Fabri Fibra, o Frankie Hi-Nrg, che rimane attuale dal punto di vista sonoro, alcune cose dei Subsonica e certe sonorità spietatamente algide di Tiziano Ferro, mi pare che del beat no-wave non sappiano proprio che farsene. 

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Con quali elementi si costruisce il preset no-wave alla TH?

Velocità da 115 in su, linea di basso a loop ma suonata, così che pur rimanendo uguale possa avere delle micro differenze e includere delle variazioni, ma il pezzo deve fondamentalmente avere un solo accordo, essere armonicamente statico perché deve poter giungere all’idea di “mantra”, raggiungere un apice di ossessività dove tutti gli elementi a loop sono sommati, e concludersi degenerando, ossia quando si perde il controllo dei pattern perché si sono troppo modificati nella graduale trasformazione, quindi si chiude perché o gira a vuoto o non gira più, preferibilmente in fade out, perché non si sa come finire. 

L’altra cosa che deve avere sono i riff, cioè gli interventi degli strumenti sono a riff comprese le parti vocali, e sono in loop, e si sovrappongono, e le voci sono tutte in stile polifonico, quasi mai soliste. 

Ma in questo pezzo non è rispettata questa formula in modo pedissequo ma semplicemente presa a prestito in alcune zone, perché c’è tutta la parte di sviluppo armonico dove il protagonista non è più la sonorità ma sono le modulazioni e il modo in cui la linea melodica dice il testo.

Infatti dicevo che il sound mi ha colpito al primo ascolto ma poi ho notato altre cose interessanti come ad esempio il gioco sulla mancanza della fine delle parole dove succedono cose strane, mi puoi dire di cosa si tratta?

Quando non canto la fine di una parola sono gli strumenti musicali a “cantarla”, con una serie di invenzioni tra l’illusione auditiva e l’onomatopea. Se di “Morgan” canto solo “mo”, resta fuori “rgan” e per far sì che l’ascoltatore lo immagini lo suggerisco con lo strumento, in questo caso un synth, dove faccio delle note che somigliano per lunghezza e fonema vocalico alla parola quando viene emessa da una voce umana, quindi per fare “rgan” saranno tre gruppi di note: una serie di cortissime note ribattute velocissime per fare la r, una nota lunga e pulita per fare la a, che è preceduta e seguita da due note corte della stessa altezza ma più chiuse per simulare la g e la n. 

Quali sono gli strumenti che simulano le parole nel pezzo?

Un piano elettrico, un organo digitale, delle congas giocattolo in miniatura e un campione di rullante (per dire “rda”, dicendo io solo “me”). Ma tutti fanno tutto, si alternano e si sovrappongono in un tripudio di allucinazione sonora.

Mai sentita una cosa del genere.

Beh, Beethoven nella nona sinfonia fa fare questo ai violoncelli e i contrabbassi all’inizio del quarto movimento: li fa parlare.

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Ma se adesso Emma volesse rivendicare di essere autrice di parte del testo? 

Molto volentieri, sarebbe corretto, ma sappia comunque che i proventi saranno 0. E non mi sembra sia una persona interessata ai diritti quando non sono “utili”.

Che ne pensate?