A Chiara: la Recensione del film di Jonas Carpignano

Dopo A Ciambra Jonas Carpignano chiude la "Trilogia di Gioia Tauro" con il magnifico A Chiara, in arrivo al cinema da questo 7 Ottobre. La nostra recensione.

A Chiara
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Dopo l’eccellente accoglienza del Festival di Cannes 2021 e dopo il premio Europa Cinema Labels, assegnato dalla stampa internazionale, A Chiara di Jonas Carpignano arriva al cinema questo 7 Ottobre.

Jonas Carpignano chiude così la “Trilogia di Gioia Tauro”, iniziata nel 2015 con Mediterraneo e proseguita nel 2017 con A Ciambra, presentato sempre a Cannes nella Quinzaine Des Réalisateurs e vincitore dei David di Donatello per la Miglior regia e il Miglior montaggio.

Il viaggio di Jonas Carpignano nell’anima e le viscere della cittadina calabrese inizia già nel 2011, dal suo primo cortometraggio, A Chjàna. Ora, a distanza di esattamente dieci anni, il cineasta chiude idealmente il cerchio raccontando la ‘Ndrangheta attraverso gli occhi di una ragazzina.

Il primo film era dedicato ai migranti e alla comunità africana di Gioia Tauro, il secondo alla comunità Rom, che ha abbandonato da tempo il nomadismo e si presenta ormai come una realtà stanziale, occupando il quartiere che prende il nome di A Ciambra.

“Penso che l’unico modo di raggiungere l’universale sia di essere precisi, intimi e locali.” Precisa il regista Jonas Carpignano, spiegando come non abbia voluto raccontare la ‘Ndrangheta attraverso i cliché soliti della fiction italiana, ma cercando la verità di un ritratto di famiglia.

A Chiara : La Trama

La famiglia Guerrasio ha organizzato una grandiosa festa per celebrare i diciotto anni di Giulia (Grecia Rotolo), la figlia maggiore. Anche per sua sorella Chiara (Swamy Rotolo) si tratta di una serata totalmente spensierata, all’insegna di reggaeton e divertimento.

Quella stessa notte, però, la ragazzina vede suo padre Claudio (Claudio Rotolo) fuggire improvvisamente, dopo che la loro auto è stata data alle fiamme. In breve Chiara capirà come quel padre che tanto ammirava sia in realtà un latitante, legato alla ‘Ndrangheta e al traffico di stupefacenti.

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Nonostante venga invitata più volte al volte al silenzio, la ragazzina continua a fare domande. Entro breve i servizi sociali cercheranno di allontanarla dalla famiglia, costringendola a scegliere cosa desideri davvero per il proprio futuro.

A Chiara : Recensione

A Chiara
Swamy Rotolo è la giovane protagonista di A Chiara. Il nuovo film di Jonas Carpignano vi aspetta al cinema da questo 7 Ottobre.

Jonas Carpignano aveva iniziato la sceneggiatura di A Chiara poco prima dell’inizio delle riprese di A Ciambra. Con Mediterraneo, le tre opere formano così un trittico perfetto, capace di rappresentare con crudo realismo un ampio affresco dell’umanità di Gioia Tauro.

Se la città è spesso rappresentata come luogo simbolo della ‘Ndrangheta calabrese, Jonas Carpignano sceglie di raccontare la Malavita in una dimensione intima, privata. E il risultato è un’opera che l’intensità perturbante della vita vissuta.

A Chiara è un film che sembra rimandare direttamente a quel leggendario Voto di castità firmato da Lars Von Trier, Thomas Vinterberg e il collettivo danese che animava l’avanguardia Dogma 95.

Utilizzo sistematico della camera a mano, illuminazione naturale, sonoro in presa diretta, nessuna concessione al “genere” e soprattutto nessuna rappresentazione di azioni “epidermiche”, capaci di indurre nello spettatore facili, forzate emozioni.

Tutto il cinema di Jonas Carpignano possiede questa assoluta, radicale “purezza”. A Chiara non fa eccezione, anzi il regista ha scelto di coinvolgere una vera famiglia per rappresentare il dramma di una ragazzina, nell’attimo esatto della sua perdita dell’innocenza.

Jonas Carpignano: un cinema dal realismo radicale.

“Per me A Chiara è molto più un film sulla famiglia di quanto non lo sia sulla mafia. Non c’è dubbio che per numerosi aspetti la cultura mafiosa infiltri la vita quotidiana. Ma non è dominante, come pensa la maggior parte della gente e non assomiglia a quello che vedo spesso nelle fiction.”

Io, per esempio, non ho mai visto una sparatoria come quelle nei film in 10 anni a Gioia Tauro.” Precisa Jonas Carpignano, che si conferma uno degli autori più interessanti e moderni del panorama nazionale.

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Una vecchia regola d’oro del Cinema ci ricorda infatti che la misura di un regista è la sua capacità di dirigere bambini, adolescenti e interpreti non professionisti.

La vera famiglia Rotolo si trasforma così con naturalezza assoluta nella famiglia Guerreschi. Il regista anche questa volta lavora sull’improvvisazione senza sceneggiatura, mentre la macchina da presa si muove costantemente in scena, a ridosso dei protagonisti.

Il senso costante di vicinanza fisica proietta lo spettatore nel cuore di una realtà difficile, contraddittoria, spogliata di qualunque melodramma e artificio drammaturgico. E così Jonas Carpignano sembra aggiornare il mito neorealista del “pedinamento del personaggio” al nuovo millennio.

Che vengano chiamati in causa il Neorealismo oppure il cinema di Thomas Vinterberg, quello di Jonas Carpignano resta un approccio totalmente personale a un realismo carico di umanità e significato, contraddistinto da una autentica urgenza narrativa e una straordinaria padronanza del mezzo cinematografico.

Per questo, non possiamo che invitarvi a vedere A Chiara al cinema da questo 7 Ottobre: un film profondamente diverso, più diretto e vero di qualunque altra novità in cartellone.

A Chiara : Il cast

SWAMY ROTOLO: Chiara

CLAUDIO ROTOLO: Claudio

CARMELA FUMO: Carmela

A Chiara : Trailer ufficiale