I sostenitori di Trump ballano su Killing in the Name dei RATM

"Proprio non ci arrivano, eh?"

Zack
Il video di Killing in the Name dei Rage Against the Machine. Credits: Rage Against the Machine / YouTube
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I RATM: “Proprio non ci arrivano, eh?”

Ora che la sconfitta di Trump sembra definitiva, video del genere suscitano reazioni a metà tra una risata e un bel facepalm. Che i sostenitori di Donald Trump danzino sulle note di Killing in the Name, grande successo e canzone celeberrima dei Rage Against the Machine, è cosa che in qualche modo non stupisce.

Perché, come dicono gli stessi RATM: “proprio non ci arrivano”. E non è la prima volta che succede, del resto. Già in passato in molti si erano detti estremamente stupiti del fatto che i Rage Against the Machine (che suonavano con il volto di Che Guevara in bella vista) NON siano di destra.

Ciò che attira questo tipo di pubblico è probabilmente solo il suono duro della canzone e il messaggio “ribelle”; che, però, nelle loro teste viene probabilmente invertito. Laddove Trump diventerebbe l’eroe anti-establishment e loro, i suoi sostenitori, sarebbero quelli che combattono coraggiosamente il “sistema”.

Killing in the Name è una canzone di protesta del 1992

“Non era proprio quello che avevamo in mente” dice Tom Morello, condividendo il video in questione, diventato virale. Il singolo, risalente al lontano 1992, è la canzone di punta del primo storico album dei Rage Against the Machine. Punta di diamante della loro discografia, è una delle più celebri canzoni di protesta di sempre.

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Bisogna non solo non aver vissuto in quegli anni, ma anche ignorare completamente la storia della musica recente per non sapere che i RATM hanno sempre, SEMPRE, sposato cause proprie della sinistra e dell’area progressista. Non sapere questo e convincersi del contrario giustifica più o meno ogni tipo di insulto.

In questo momento importa meno, perché Trump è stato sconfitto; e queste immagini resteranno come contorno di quello che era un risultato forse annunciato, forse cercato; di sicuro sperato da molti. Il consiglio, per tutti i sostenitori di Trump, è ora di prendere i dischi dei Rage Against the Machine e di fare un bel ripasso.

Fonte: Loudwire

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