The Old Guard|Recensione del film Netflix con Charlize Theron e Luca Marinelli

È finalmente arrivato su Netflix The Old Guard, film che racconta di un gruppo di immortali capitanati da Charlize Theron

The Old Guard
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È arrivato su Netflix il 10 Luglio The Old Guard, pellicola firmata da Gina-Prince Bythehood e tratta dalla saga comics omonima di Leandro Fernandez e Greg Rucka, quest’ultimo anche a capo della sceneggiatura cinematografica.

Action con delle sfumature che sembrano farlo vergere verso il racconto supereroistico, The Old Guard è capeggiato da una Charlize Theron dal caschetto bruno e la tendenza sempre più evidente all’action movie, dopo pellicole come Atomica Bionda e, soprattutto, a Mad Max: Fury Road.

Cast

  • Charlize Theron, Andy
  • Luca Marinelli, Nico
  • Kiki Layne, Nile
  • Matthias Shoenaerts, Booker
  • Marwan Kenzari, Joe
  • Chiwetel Ejiofor, Copley
  • Harry Melling, Merrick

The Old Guard, la trama

Andy è una donna alla guida di una strana “famiglia”: Joe, Nicky e Booker condividono con lei la natura di immortali. Queste quattro persone, infatti, riescono a tornare in vita dopo essere state uccise.

La loro quotidianità viene messa in pericolo quando l’AD di una casa farmaceutica scopre la loro identità e comincia a dar loro la caccia nella speranza di poter usare il loro DNA per diventare ancora più ricco.

Mentre sono in fuga dalla possibile cattura, i componenti della vecchia guardia scoprono l’esistenza di un’altra persona come loro: si tratta di Nile, marine addestrato dell’esercito degli Stati Uniti che, durante una missione in Medio Oriente, scopre di non poter morire.

Consapevoli di non poterla lasciare sola ad affrontare una scoperta di tale portata, i componenti della squadra di Andy cercheranno di insegnarle come scendere a patti con l’immortalità, mentre la priorità principale rimane quella di scappare dalle grinfie dell’AD Merrick.

The Old Guard, il trailer

La recensione

The Old Guard è una pellicola che cerca di riportare lo spettatore in una dimensione da action puro, con una venatura fantasy che vuol dare alla storia una verve più innovativa e originale.

Tra colpi di pistola e combattimenti corpo a corpo, la pellicola di Gina Prince-Bythewood riesce a calibrare bene questo aspetto del racconto con un’indagine più intima e personale, dai tratti cupi, di personaggi che sono costretti ad essere sottomessi ai capricci del destino.

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Sì, perché l’immortalità che The Old Guard racconta è un per sempre che funziona solo in teoria: i componenti della squadra di Andy, infatti, sanno che sebbene sono difficili da uccidere in modo definitivo, ogni cosa è destinata a morire. In altre parola quella raccontata dal film e, prima ancora, dai fumetti originali è un’immortalità a tempo, un susseguirsi di rinascite che però potrebbe smettere di punto in bianco.

Questo fa sì che su tutti i personaggi messi in scena penda un senso di minaccia e insieme di rassegnazione: la cupa consapevolezza che sebbene non sia possibile vederla arrivare all’orizzonte, la Morte galoppa anche nella loro direzione.

Questa specifica narrativa fa sì che The Old Guard mantenga sempre viva l’attenzione dello spettatore: non solo attraverso le scene action adagiate su un buon ritmo narrativo, ma proprio per il senso di minaccia che circonda i protagonisti e che li definisce come essere incredibili che, tuttavia, devono sottostare alle regole dell’ignoto come ogni altro essere umano.

Charlize Theron, un personaggio tragico

La natura di The Old Guard si presenta senza fronzoli agli occhi dello spettatore sin dalle prime inquadrature: nessun imbroglio e nessuna pretesa di velleità artistiche viene messa in primo piano. La pellicola di casa Netflix si presenta come un film d’azione quasi vecchio stampo, che ha l’unico scopo di intrattenere il proprio pubblico.

Obiettivo che viene raggiunto, perché nonostante le oltre due ore di minutaggio, non si assiste mai ad un calo di tensione o di ritmo. Tuttavia, anche grazie al discorso sull’Immortalità, The Old Guard aggiunte alla propria narrazione anche un livello più intimo e, insieme, più tragico. Lato che viene rappresentato soprattutto dal personaggio di Charlize Theron e, in parte, dai suoi scambi con il Booker di Matthias Schoenaerts.

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The Old Guard
Charlize Theron è Andy in The Old Guard

Non è una novità porre i personaggi davanti a delle crisi esistenziali, dove la natura di quello che apparirebbe un dono non impiega molto tempo a diventare una vera e propria maledizione.

In The Old Guard l’immortalità diventa un’arma a doppio taglio: non solo non ti impedisce di provare il dolore della morte, ancora e ancora, ma soprattutto ti allontana da tutto. Dalle persone che hai amato, dalla possibilità di stare al fianco di qualcuno e di amare qualcuno: perché la perdita è la faccia più oscura della medaglia del “per sempre”.

Charlize Theron porta sulle proprie spalle il peso di questa tragicità, mettendo sulle proprie spalle il fardello di una solitudine reiterata, così come la paura di amare – di amare sul serio – per timore di vedersi portare via tutto. Un discorso che, appunto, dona al film un sottotesto drammatico e tragico che conferisce a inspessire un racconto che altrimenti rimarrebbe molto sul superficiale.

L’inizio di una trilogia?

Peccato che la sceneggiatura di Greg Rucka non riesca a conferire maggior spessore al suo script: il passato dei personaggi principali così come la loro costruzione analitica vengono lasciati davanti agli occhi degli spettatori come indizi da seguire.

L’idea che ne è scaturita – e che sembra assai probabile – è che l’idea sia quella di rendere The Old Guard il primo capitolo di un franchise che possa tendere all’idea della trilogia cinematografica.

Qualora fosse questa la strada scelta, si potrebbe affermare che The Old Guard rappresenta un buon capitolo introduttivo, capace di intrattenere lo spettatore e di invogliarlo a proseguire, anche grazie ad un cast veramente in stato di grazia, capace di veicolare il messaggio del vivere in eterno anche solo grazie alla capacità di tutti di parlare più lingue.

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