Burzum sulla scena metal dei suoi tempi: “Una manica di perdenti”

Varg Vikernes torna sui tempi andati, e lo fa con parole si spregio

Burzum
Varg Vikernes. Credits: Rustem Adagamov / Wikipedia
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Burzum, alias di Varg Vikernes, ritorna brevemente ai tempi della scena black metal norvegese

Quando si parla di Burzum, ogni appassionato di heavy metal (black e non) sa subito in che territori ci troviamo. Ossia, nell’ambito della famosa scena black metal norvegese di inizio anni ’90, tra culto di Satana, violenza gratuita ed esacerbata, e roghi di chiese. Varg Vikernes, come bassista dei Mayhem, è stato al centro dell’intera vicenda, culminata nel 1993 con l’assassinio, da lui perpetrato, del chitarrista della band, Euronymous. In seguito all’omicidio, Vikernes, noto anche con lo pseudonimo del suo proprio progetto musicale, Burzum, è stato condannato a quindici anni di prigione.

Oggi, ormai libero da un bel po’, il musicista è sempre attivo con una corposa discografia consistente in parecchi album che muovono dal black metal al dark ambient. L’ultimo, Thulêan Mysteries, è uscito da poco. Attivo anche sui social Vikernes, ora quarantasettenne, twitta con nostalgia, ricordando il tempo passato a giocare a giochi di ruolo da tavolo, stile D&D, durante gli anni ’80. E ne approfitta per ricordare anche la scena black: “Ci ho passato un anno e mezzo della mia vita, e sono contento di averci dato un taglio (battuta voluta) [Euronymous venne ucciso con un coltello]. Non volevo avere più niente a che fare con quella manica di perdenti!” Un’uscita, questa, che per certi versi si commenta da sola.

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