Ragazzo brucia chiese per promuovere la sua musica black metal

Un ventiduenne della Louisiana ha bruciato tre chiese per promuovere la sua musica e farsi ben volere dalla comunità black metal mondiale

Il Patriota, chiesa brucia, Black metal
Condividi l'articolo

Holden Matthews è un ragazzo di 22 anni della Louisiana che, per farsi ben volere agli occhi degli amanti del black metal, ha deciso di dare fuoco a tre diverse chiese tra il marzo e l’aprile dello scorso anno. Questo è un gesto iconico all’interno della cultura black metal, specialmente se si pensa ai crimini commessi da alcuni esponenti norvegesi di questo tipo di musica, come Varg Vikernes, meglio conosciuto come Burzum.

Il ragazzo pochi giorni fa si è dichiarato colpevole di aver appiccato incendi a tre chiese battiste, frequentate principalmente da afroamericani, nelle comunità di Cajun e Creole. Fortunatamente durante questi atti dal ragazzo le chiese erano totalmente vuote e nessuno è rimasto ferito dalle fiamme. In una nota il dipartimento di giustizia ha rivelato le parole di Holden, che rivendica i suoi gesti in favore della cultura black metal.

Le note del dipartimento di giustizia americano

Matthews ha ammesso di aver appiccato il fuoco a causa del carattere religioso di questi edifici, nel tentativo di aumentare il suo profilo di musicista” Black Metal “copiando simili crimini commessi in Norvegia negli anni ’90.

Il ragazzo è figlio di un deputato della Louisiana e faceva parte di una band chiamata Vodka Vultures. Holden ha poi dichiarato di aver filmato le sue gesta per pubblicare le prova di quanto fatto su Facebook in maniera tale da farsi notare dalla comunità black metal mondiale, come spiegato sempre dal dipartimento di giustizia.

LEGGI ANCHE:  Burzum sulla scena metal dei suoi tempi: "Una manica di perdenti"

Matthews ha ammesso di aver scattato fotografie e video in tempo reale col suo cellulare, mentre guardava bruciare quelle chiese, e di averle pubblicate su Facebook nel tentativo di promuoversi nella comunità del Black Metal

Il ventiduenne, che è stato arrestato lo scorso aprile, a causa di tracce di gas che hanno portato gli inquirenti a collegarlo agli incendi, è accusato di aver violato la Church Arson Prevention Act (un crimine di odio federale), visto che è spiccata la componente razziale nei suoi gesti avendo bruciato chiese prevalentemente nere, oltre a diverse accuse statali. Per lui si prospetta una pena esemplare; rischia infatti dai 10 ai 70 anni di reclusione.

Leggi anche:

Il lato oscuro della musica: L’Inner Circle

Continuate a seguirci sulla nostra pagina Facebook ufficiale, La Scimmia sente, la Scimmia fa, per tutti gli aggiornamenti.