Le 10 migliori interpretazioni di Bruce Willis [LISTA]

Ecco una top ten dedicata delle migliori interpretazioni di Bruce Willis, un attore troppo spesso bistrattato

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Walter Bruce Willis è uno di quegli attori che maggiormente ha segnato la storia di un determinato tipo di cinema. L’action movie è il genere che maggiormente deve la sua fortuna alla faccia sbruffona di Willis e alla natura in bilico tra commedia e thriller che i suoi film hanno sempre avuto. Negli ultimi anni, i lavori dell’attore nato in Germania nel 1955 hanno subìto un deciso calo di livello. Tuttavia, risulta ingiusto non ricordare quanto di buono abbia fatto per il cinema. Questa top ten è da intendersi esattamente così: un memorandum per ricordarci di quanto Bruce Willis sia stato importante per un certo tipo si settima arte.

Il cinema di Bruce Willis: i criteri

Come detto, questa classifica è intesa come una riscoperta delle capacità di Willis. Cercheremo di ricalcare i ruoli che l’hanno reso leggendario, in unione ad altre parti che, pur non essendo esattamente all’apparenza nelle sue corde, servono a mostrare le sue grandi capacità attoriali. L’enorme accanimento mediatico che si è fatto contro Willis è ingiusto rispetto al gran numero di ottime prestazioni sfornate in carriera. Il nostro obiettivo è riabilitare l’immagine attoriale di Bruce Willis, troppo spesso bistrattata. Fatta questa rapidissima introduzione, possiamo cominciare.

10. Moonrise Kingdom, Wes Anderson, 2012

Bruce Willis, Moonrise Kingdom

Questo film contiene in toto tutte le caratteristiche del cinema color pastello di Wes Anderson. La trama gira intorno alla storia d’amore tra due bambini, relazione che crea scompiglio nel contesto di una piccola isola, dove il capo della polizia è proprio il Nostro. Willis si cala perfettamente nella parte di questo agente stupidotto ma buono. Gli occhi e le espressioni dell’attore rimandano perfettamente alle caratteristiche dell’animo del personaggio che, dolcemente, scivola verso il finale che lo vede protagonista.

Questo film è ovviamente una favola moderna e ogni personaggio ha ben poche sfumature. Basti pensare a Tilda Swinton che veste i panni di una donna che viene chiamata “Servizi sociali”. Tuttavia, tra tutti gli interpreti che fanno da sfondo alla corrispondenza di amorosi sensi tra i piccoli protagonisti, Bruce Willis è sicuramente quello che fa da collante. Conferisce al personaggio una tridimensionalità quasi inesistente in tutti gli altri, seppur ottimi attori. Una performance dolce e leggera, che denota sensibilità e animo ben più profondi di quello quello che possiamo aspettarci da un attore associato automaticamente a personaggi con pistole e fucili.

9. Unbreakable, M. Night Shyamalan, 2000

Bruce Willis, Unreakable

Questo è un vero e proprio esperimento del regista Michael Night Shyamalan. Unbreakable è un film di supereroi totalmente sui generis, nel quale il protagonista, l’indistruttibile che dà il titolo al film, è proprio Bruce Willis. Si potrebbe pensare ad un vigilante mascherato che difende la sua città dai criminali, come tanti altri. Invece David Dunn cerca di fuggire la sua natura straordinaria, per provare a vivere la sua vita.

Si troverò coinvolto suo malgrado nella lotta al crimine, in un’autentica guerra metropolitana, che combatterà indossando semplicemente un impermeabile verde. Il tormento emotivo di un uomo che vede la propria vita trasformarsi in un fumetto è palese nella performance di Willis. Un uomo ricco di sfumature che cerca di sopprimere la sua vera natura, fingendo una vita normale.

L’attore riesce a trasmettere l’essenza del film di Shyamalan: un uomo normale traslato in una storia fantastica, che diventa un eroe per caso, ma non possiede alcuna smania mitomane, e resta costantemente indeciso sul da farsi. Gli intensi dialoghi con la moglie e col figlio, oltre al rapporto con il villain Elijah, fondato sul più radicale “Odi et amo”, grazie all’intensa performance di Bruce Willis riescono a restituire il grande tormento emotivo dell’uomo. Unbreakable si impone così come uno dei migliori film di supereroi mai realizzati, reso un gioiello dal suo protagonista. Vedere per credere.

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8. Sin City, Robert Rodriguez, Frank Miller e Quentin Tarantino, 2005

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Questo è sicuramente uno dei ruoli più complessi ai quali Bruce Willis abbia dato volto. Sin City è un film popolato di personaggi dall’animo marcio, unici protagonisti di tutta la storia, mentre il personaggio di Willis resta l’ultimo baluardo della giustizia, che continua ostinatamente a battersi nella città del peccato. Riuscire a dare credibilità ad un personaggio all’apparenza così stereotipato non è cosa da poco. John Hardigan avrebbe potuto essere il classico poliziotto piatto, ossessionato dalla ricerca di un bene ideale, avulso dalla realtà.

Invece, l’obiettivo primario della vita di Hardigan è difendere Nancy. Per farlo, il personaggio è costretto a battagliare con i pessimi abitanti di Sin City sul loro terreno di battaglia preferito. Willis in questo frangente è eccellente. Hardigan è un vecchio uomo stanco, ma allo stesso tempo motivato a fare ciò che deve. Gli occhi dell’attore sono appannati e spenti, salvo divenire accesi e decisi quando deve mettersi in azione. L’andatura stanca, che fa il paio con la tremenda cicatrice sulla testa, ci rimanda perfettamente al difficile passato dell’uomo. La scena del suo sacrificio finale poi è straziante. Sin City è un film pieno di attori di livello altissimo che recitano tutti in maniera superlativa, e Bruce Willis non sfigura, anzi spicca per il gran numero di sfaccettature che riesce a dare al proprio personaggio.

7. F.B.I. Protezione testimoni, Jonathan Lynn, 2000

FBI protezione testimoni

In questo film si crea un prototipo di personaggio che Bruce Willis riprenderà anni dopo, seppur con minor fortuna, nel film R.E.D. Il nostro interpreta Jimmy Tudeski, detto Tulipano, uno spietato serial killer, pericoloso e completamente fuori di testa. Willis in questa pellicola diviene la parodia del personaggio che l’ha reso celebre. È un uomo d’azione, pieno di testosterone, ma è anche un uomo fragile, piange spesso e ama il giardinaggio. Se nell’immaginario collettivo Bruce Willis è il protagonista dei film action classici, in questo lungometraggio ribalta quest’idea, esasperando con ironia la sua classica maschera. Tuttavia, nella propria interpretazione non scade mai nel ridicolo. Jimmy Tulipano è pur sempre un uomo di azione, e quando c’è da menare le mani sono in classico stile John McClane.

Le due anime che l’attore riesce a fondere all’interno di un unico personaggio sono perfettamente bilanciate, lasciando lo spettatore divertito dai momenti di totale follia dell’uomo, ma anche colpito dalla sua pericolosità. Bruce Willis ha il merito di non prendersi mai troppo sul serio e di regalare una performance credibile ed estremamente divertente. La presenza di una spalla comica di totale livello come Matthew Perry esalta la parte ilare della pellicola, lasciando a Willis la possibilità di ballare sul labile filo tra comico e tragico, senza mai scadere nel grottesco. Il lato comico dell’attore, apprezzabile anche nella commedia dark La morte ti fa bella, è una di quelle caratteristiche recitative troppo sottovalutate in un attore accusato spesso d’essere piatto e inespressivo. Jimmy Tulipano è l’apripista di tutti quei personaggi action che, non prendendosi troppo sul serio, riescono a divertire, divertendosi.

6. Slevin – Patto criminale, Paul McGuigan, 2006

Bruce Willis, Slevin

Questo è un altro di quei film dal cast stellare, nel quale Bruce Willis riesce a imporsi e spiccare. L’opera è frenetica e coinvolgente e il nostro, che interpreta il letale killer Mr. Goodkat, appare come un personaggio che, sebbene non protagonista, tira le fila della vicenda. L’uomo è spietato, crudele e senza scrupoli, tutta via si porta dietro un enorme segreto. È infatti uno dei più infallibili killer al mondo, e questa sua estrema capacità viene perfettamente messa in mostra da una performance recitativa che emana sicurezza e autostima in ogni frame. Mr. Goodkat non sbaglia mai un colpo.

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Lui sa di essere pressoché infallibile, per questo Willis in ogni inquadratura mostra una sicurezza che a volta scade quasi nella Ubris. Tuttavia quando la trama comincia a delinearsi, mostrando quanto il segreto che nasconde sia così fondamentale nelle dinamiche della vicenda, lo sguardo diviene severo, la sicurezza si tramuta in spietatezza, il sorriso beffardo scompare e lascia spazio ad emozioni più intense e più sincere. Willis riesce perfettamente a rimandare allo spettatore la sensazione che, sebbene il suo personaggio interpreti un numero limitato di sequenze, sia cruciale per la trama e l’intreccio. Tira le fila della vicenda, tiene lo sguardo superbamente con due dei boss più spietati della città, guida la storia verso un finale che diviene sempre più palese ad ogni apparizione del personaggio. Insomma, Willis è il collante che tiene insieme questo film, che non rischia mai di finire fuori dai binari, nonostante la storia ad imbuto possa deragliare in ogni scena.

In questo film, il nostro inserisce tutti quelli che sono i capisaldi della sua arte recitativa, mescolandoli tutti in unico personaggio, senza mai eccedere in nessun elemento. Una prova recitativa complessa che identifica un personaggio ricco di sfaccettature, ma che viene perfettamente messo in scena, regalandoci una delle migliori prestazioni di Willis che arricchisce un film che è un vero gioiello.

5. Il Quinto Elemento, Luc Besson, 1997

Brucee Willis, Il quinto elemento

Nel 1997 Bruce Willis è il protagonista di un successo epocale, per una tra le pellicole più rappresentative della cinematografia di fine millennio. Parliamo ovviamente de Il quinto elemento, kolossal fantascientifico ambientato nella New York del 2263. Questo è un ambizioso pastiche, che ha la struttura di un action ma il fascino retrò della Science Fiction anni ’60. Per comprendere l’influenza di Bruce Willis nello showbiz degli anni ’90, basti pensare che il trailer fu costruito proprio sui suoi primi piani, garanzia di successo presso il pubblico americano. L’operazione coglie nel segno, Il quinto elemento sbanca il botteghino con oltre 260 milioni di dollari. Merito della bellezza aliena di Milla Jovovich, supermodella che passa ufficialmente al grande schermo, del villan Gary Oldman, ma soprattutto del nostro Willis.

Il personaggio di Korben Dallas resterà tra le pietre miliari di una tra le fasi più felici della sua carriera. Il divo di fama internazionale, indissolubilmente legato al cinema d’azione, inizia infatti a sperimentare nuovi generi, confermando non solo il suo carisma, ma anche un formidabile intuito per i nuovi talenti della cinematografia internazionale.

Nel film di Luc Besson, Korben Dallas è un ex marine dal passato difficile, segnato dal divorzio e una lunga serie di fallimenti. Per sbarcare il lunario si è reinventato autista di taxi volanti. Ma un uomo come lui, in un futuro distopico dove la democrazia è un ricordo lontano, fatica a sottostare alle regole. Finché un giorno, una splendida umanoide piove letteralmente dal cielo. Korben non è contento che abbia sfondato il tetto del taxi. Sarà ancor meno contento scoprendo di dover proteggere un essere supremo, Il quinto elemento del titolo, unico antidoto alla vittoria del Male supremo. Bruce Willis si trasforma così in un eroe riluttante, che ha la scorza rude del burbero, ma nasconde un coraggio incrollabile. Il suo sguardo vale più di mille parole. Racconta il disincanto di un uomo che ha visto ogni sorta di nefandezze, ma sa ritrovare fiducia nel mondo, l’umanità e perfino l’amore.

A cura di Marta Zoe Poretti