Sex Education 2, la recensione del brillante teen-drama Netflix

Sex Education 2 sarà disponibile su Netflix a partire dal 17 gennaio.

Sex education 2 i protagonisti
i protagonisti di Sex Education
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Tradimenti, contrasti e, per parafrasare una locuzione tipica, sacchi che vengono svuotati. Per una felicità personale che non sempre coincide con quella altrui. Sex Education 2 riprende quello che è il suo intento, mostrando quindi il vero volto dell’adolescenza senza filtri. Avevamo scomodato Skins, per usare la bellissima serie britannica come termine di paragone. In tal senso, questa seconda stagione della serie Netflix creata da Laurie Nunn, con Asa Butterfield e Gillian Anderson, conferma ancor di più il suo essere una Skins 2.0, contemporanea in ogni sua accezione. 

Impossibile raccontare ciò che accade nel dettaglio giacché i colpi di scena non tendono a lesinare. Ciò che possiamo dirvi e che difficilmente ci si annoierà a seguire le vicende di Otis, Eric, Maeve e tutti i personaggi di contorno. E sicuramente, la brillante sceneggiatura di Sex Education 2 saprà farvi sorridere e commuovere a giuste dosi. 

Sex Education 2 conferma la sua curatissima forma, tra colori pastello e inquadrature perfettamente prospettiche. Concedendosi anche qualche pregevole long take “onirico“. Se nella prima stagione si era focalizzata sulle tematiche che stanno più a cuore agli adolescenti oggi (ma anche da sempre), adesso si entra più nel dettaglio. Si parlerà di malattie veneree sessualmente trasmissibili, di parafilie varie ed eventuali, di omosessualità. E soprattutto di informazione tout court. 

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Si apre così Sex Education 2, con una vera e propria “epidemia di clamidia” che trasforma la scuola in uno scenario post-apocalittico a causa di uno dei grandi mali contemporanei: la disinformazione. Sin da subito, questa seconda stagione getta le basi per ciò che andremo a vedere, viaggiando quindi su due binari paralleli. Da un lato infatti ci sarà una vera e propria rivoluzione circa il parlare del sesso. Dall’altro invece verrà messo sotto la lente di ingrandimento ora l’eccesso, ora i feticismi. 

Sex education 2 recensione

Dopo aver scoperto il piacere della masturbazione, sul finire della prima stagione, Otis inizierà ad avere seri problemi relazionali con Ola, la sua ragazza. L’imbarazzo però è troppo e tutto verrà messo sotto al tappeto finché la situazione non scoppierà. Questa frase riassume un po’ tutto quello che accade in Sex Education 2. Infatti, i due binari menzionati, andranno ad incontrarsi (e scontrarsi) proprio nell’assenza della parola. 

Il non-detto regna sovrano e come un virus colpisce tutti. Da Jackson a Maeve, da Eric alla new entry Rahim, fino a Aimee. Il silenzio si propaga e quando subentra l’imbarazzo, ecco la battuta, la risata, strumenti funzionali all’esorcismo di un sentimento repressivo tutto legato al tabù del sesso. L’essere inetto ed inadeguato di Otis si riflette su tutto contesto che lo circonda, toccando anche la relazione tra sua madre Jean e Jakob. Problemi di non poco conto che vedranno far scricchiolare moltissimi rapporti. 

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Corredato da una colonna sonora perfetta, Sex Education 2 prosegue nel raccontare senza filtri un mondo misterioso come quello dell’adolescente e del suo primo approccio alla sessualità. Questa seconda stagione offre ancora più spunti di riflessione circa questo mondo, scendendo sempre più in profondità e allargando la sua visione anche al mondo adulto. In un gioco di costanti dicotomie, questa meravigliosa seconda stagione fisserà il punto sul contrasto e su quello che genera nei rapporti umani, di ogni forma, il reprimere ogni forma di dialogo. 

Non solo sesso, dunque. Anche e soprattutto l’amore, quello difficile da coltivare e portare avanti, a causa di tutte le motivazioni possibili. C’è dunque una seconda lente di ingrandimento, che vuole mettere a fuoco un’altra problematica non solo adolescenziale: quella del sentimento. 

Con l’augurio che possa arrivare la terza stagione quanto prima, ci leviamo il cappello di fronte a questa serie. Senza mai scadere in facili e banali moralismi, Sex Education 2 ripone i filtri e racconta la realtà così com’è. E ben lontana rispetto gli altri teen-drama d’Oltreoceano. Il sesso c’è, esiste. Anche tra gli adolescenti che, in quanto tali, vanno educati. Scomodando di nuovo il teen drama per eccellenza, questa seconda stagione consacra Sex Education come degna erede di Skins.

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