Quando Blockbuster rise in faccia al fondatore di Netflix

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È cosa risaputa che la storia di ognuno di noi è fatta di rimorsi e rimpianti. Quella classica domanda che ci tormenta, “cosa sarebbe accaduto se…?“. Ebbene, questa storia è probabilmente l’emblema di un rimpianto verso un’occasione mancata che avrebbe salvato un colosso del noleggio come Blockbuster dal fallimento a cui è andato inevitabilmente incontro. Un aneddoto che ci viene raccontato proprio da Marc Randolph, co-founder di Netflix, dalla sua biografia con un titolo emblematico: That Will Never Works, tradotto Non Funzionerà Mai.

Probabilmente furono queste le esatte parole che John Antioco disse a Reed Hastings, l’altro fondatore di Netflix. Una scena alla quale assistette anche Randolph che, ricordata vent’anni dopo, colma sicuramente la forte delusione del duo creatore del colosso dello streaming, uscendo dall’ufficio del CEO del Blockbuster che fu.

Siamo all’inizio del nuovo millennio e Netflix non naviga in buone acque. La brillantezza dell’idea di noleggiare una copia non fisica di un film era troppo avveniristica giacché all’epoca erano ancora in voga i videonoleggi di copie fisiche, VHS principalmente.

La banda larga non aveva ancora preso piede nella società mondiale e l’idea di Netflix era fin troppo innovativa per il 2000. Non a caso, le perdite erano nettamente superiori ai ricavi, al punto che quell’anno era previsto un crollo di circa 50 milioni di dollari.

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Prima di questo prossimo crack, Netlfix avevano rifiutato categoricamente l’acquisizione da parte di Amazon, proprio perché convinti di poter sfondare di lì a breve. E già qui, è possibile riscontrare il primo rimpianto di questa storia. Un rimpianto momentaneo, aggiungiamo, visto cos’è diventata oggi Netflix.

Con l’acqua alla gola, il duo dello streaming aveva chiesto un incontro a Blockbuster per tre mesi, trovando solo procrastinazioni di ogni genere. Quando arrivò l’assenso, Randolph e Hastings fecero una corsa contro lo spazio ed il tempo per attraversare gli Stati Uniti e presentarsi a Dallas partendo dalla California in pochissime ore.

Una volta lì, racconta Randolph, notarono come solamente i mocassini che indossava Antioco valessero più della loro auto. Giustamente, visto che l’azienda aveva chiuso con un fatturato di oltre 400 milioni.

Una volta nella sede di Blockbuster, arrivò quindi la proposta di Hastings su una sinergia funzionale a coprire le mancanze 2.0 dell’ex colosso del videonoleggio. Ma le risposte non erano quelle che Netflix si aspettava.

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Antioco parlò di “isteria del dot com”, sottovalutando il web ed il conseguente mercato dello streaming. Tuttavia era ben disposto, sebbene la sua arroganza, ad ascoltare la proposta di acquisizione. La cifra era proprio di 50 milioni, quel tanto che bastava per salvare Netflix. Come scrive Randolph, era palese che Antioco si stava sforzando di non ridere in faccia ai due.

Inutile dire che la proposta fu rispedita al mittente con queste risate soffocate a difficoltà e senza una controfferta che avrebbe potuto dare momentaneamente aria a Netflix.

Per fortuna i due non si scoraggiarono e continuarono a lavorare per salvare l’azienda. Non è da escludere che quando nel 2014 Blockbuster chiuse definitivamente i battenti, le difficoltà a trattenere le risate furono proprio di Randolph e Hastings!

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